da una serie originale:
"CARO..."
una fanfiction di:

Generi:
Sentimentale - Romantico - Commedia - Drammatico - Erotico - Autobiografico - Song-fic
Avvisi:
Lemon - What if? (E se...)
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
La storia d'amore che vorrei tanto vivere...

Conclusa: No

Fanfiction pubblicata il 27/12/2010 14:41:52 - Ultimo inserimento 11/01/2011
 
ABC ABC ABC ABC



 IL MOMENTO TANTO ATTESO


È da un’ora che fisso, sospirando, il mio diploma bianco e liscio. Ho finito anche il liceo. È un po’ difficile da credere: ho passati quattro lunghi anni a studiare le più grandi menti del Mondo e i loro metodi per aiutare le persone a vivere meglio la loro vita senza manie di suicidio e senza fare i pazzi.
Quattro anni di volti alti e bassi.
Quattro anni a studiare fino a mezzanotte come una pazza.
Quattro anni di notti insonni a causa dei compiti in classe e le interrogazioni che non uscivano dalla mia testa neanche per un minuto per paura di farsi dimenticare.
Quattro anni di gite con quei rompipalle di professori che ti fanno da baby - sitter ventiquattro’ore su ventiquattrore.
Quattro anni… passati a guardare Stephen…
Ma Stephen non è un ragazzo qualsiasi… è Mr. Fine, il mio ex - insegnante di matematica. Esatto, gente, avete capito benissimo!
Dal primo momento che l’ho visto, mi è subito piaciuto: un volto così giovane, sorridente e piuttosto dolce. E poi aveva soltanto otto anni in più di me!
Per quattro anni, mi sono sforzata di andare bene in matematica, per conquistare almeno la sua ammirazione, dato che sapevo benissimo che non sarebbe successo mai niente tra noi. L’ultima cosa che voglio fare nella vita è fare uno scandalo: i professori con le alunne non sono mai stati visti di buon occhio!
Ormai è tutto finito, non potrò più vedere Stephen, ma almeno lui si ricorderà di me come la studentessa che ha sudato per quattro anni per andare bene nella materia che ha sempre odiato fin da piccola!
Però… avrei tanto voluto confessargli i miei sentimenti… almeno per togliermi un peso dal cuore…
Anzi… ora che ci penso… gli scriverò un’e - mail!
Fin dalle elementari, mio padre, che mi sgridava all’infinito se prendevo una C o una D in matematica, aveva raccolto gli indirizzi e - mail di tutti i miei insegnanti per tenermi d’occhio! Quasi peggio del Grande Fratello! Ma per una volta, lo ringrazierò per averlo fatto!
Esco dalla mia stanza e mi guardo intorno.
Buio e silenzio dappertutto: via libera!
M’intrufolo nell’ufficio di papà e mi collego ad Internet sul suo computer portatile.
Quando apro la sua posta, senza spiare i tanti messaggi in arrivo, clicco sulla rubrica. Dopo l’indirizzo e - mail di zio Fernard, trovo quello di Stephen.
Il cuore mi batte forte mentre inserisco l’indirizzo nella casella del destinatario e poi vado sulla parte bianca, ansiosa di essere riempita di parole.
Sento le dita tremare sulla tastiera…
Riderà di me!
Forse la farà leggere agli altri professori o, peggio, chiamerà i miei e…
Oh, non importa! Ormai non sono più una sua allieva!

<i>Caro…</i>

Prof… o Stephen?

<i>…</i>

Mi risponderà male…

<i>…</i>

Riderà di me…

<i>… professor Fine,
sono Beauty Adams, la sua ex - allieva della classe C. Le scrivo perché ho sentito il bisogno di farle sapere una cosa che ho tenuto nascosta per quattro anni: io sono sempre stata attratta da lei, dal primo momento che l’ho vista al primo anno di liceo. Lei è così carino, gentile, simpatico e disponibile e, nonostante i nostri ruoli a scuola, mi faceva battere il cuore come non lo aveva mai fatto nessun altro, ma mi vergognavo troppo a dirglielo, così mi costrinsi a mantenere le distanze, ma almeno mi sono sforzata a prendere bei voti in matematica per apparire una brava studentessa ai suoi occhi e, a quanto pare, ha funzionato, vero? Grazie alle sue lezioni ho pure migliorato il mio rapporto con mio padre e le sono grata per questo.
Non si disturbi a rispondermi, so benissimo cosa mi scriverebbe: che lei non ricambierà mai il mio sentimento. Probabilmente le verrà anche da ridere. Nessun rancore, tranquillo. È quello che mi merito.
Le auguro solo il meglio e sappia che lei avrà sempre un posto nel mio cuore.
Cordiali saluti,
Beauty Adams</i>

Non posso crederci… l’ho fatto! L’ho fatto!
Mi asciugo la fronte bagnata e tiro un lungo sospiro di sollievo.
Riesco a vedere Stephen che legge la mia e - mail e se la ride come un matto.
Potrebbe usarla per far ridere anche i famigliari e gli amici.
Ma tanto non lo vedrò più per il resto della mia vita, non c’è alcun bisogno di pensarci troppo.
Clicco decisa su Invia.
Appena il messaggio è inviato, ne mando una copia anche a me e poi lo cancello dalla posta inviata di papà. Non deve sapere assolutamente niente o sarà la fine per me!
Dopo aver spento il computer, vado in camera mia e mi infilo a letto.
Fisso il buio.
Penso a tutta la mia vita prima del liceo, mi sento quasi come un bruco che è appena diventato una farfalla.
È finita una fase e adesso ne inizia un’altra.
Proprio così!

La mattina dopo, vengo svegliata dalla mia sveglia di Topolino (un vecchio regalo di mia nonna, per ricordarmi che sarò sempre la sua piccolina!
Sicuramente mi sono addormentata mentre pensavo. L’ultima cosa che ricordo è che mi era venuta una grande voglia di mangiare una torta gigante… boh!
Scendo in cucina e trovo mia madre che guarda la millesima ripresa di una puntata di Happy Days. Papà fa il medico ed esce sempre presto di casa. Da quando ha ottenuto la promozione, è come se si fosse trasferito a vivere all’ospedale
- Buongiorno, mamma!
- Buongiorno, tesoro! La colazione è già pronta, ma da domani gradirei che te la preparassi da sola, va bene? Ormai sei diplomata!
- Ok, mamma, non c’è problema!
Ma davanti alla mia tazza di latte macchiato, trovo qualcosa di nuovo.
Una busta gialla.
E c’è scritto il mio nome.
Mamma mi guarda sorridente.
- Aprila pure!
Apro la busta tutta eccitata e trovo… sei biglietti aerei andata - ritorno per Los Angeles!
Non so se svenire o urlare.
- Vedi, tesoro, in questi ultimi quattro anni, io e tuo padre ti abbiamo tenuta d’occhio con la scuola e lo studio. Fin dal primo anno, hai sempre preso bei voti, soprattutto in matematica e così, come regalo per il tuo diploma, abbiamo messo da parte buona parte dei nostri risparmi per permetterti di mandarti a Los Angeles, visto che sogni di andarci da quando hai visto Baywatch.
- Oh, mammina, grazie, grazie, grazie!
L’abbraccio forte, rischio quasi di soffocarla.
- Ma… non ho ancora finito! Los Angeles sarà anche una bella città, ma non voglio che tu ci vada da sola, così ho fatto due chiacchiere con i genitori dei tuoi amici e hanno accettato di mandare anche loro in quella splendida città. Alloggerete al Bayside Hotel a Santa Monica. Ti basta solo dare il tuo nome alla reception e vi daranno quello per cui abbiamo pagato.
Mamma si merita un altro grande abbraccio.
- Grazie, mamma! Grazie con tutto il cuore!
Afferro il telefono. Devo chiamare il mio piccolo gruppo di amici.
Ma prima devo ringraziare papà, anche se preferirei farlo di persona.
Come al solito, risponde la segreteria telefonica.
- Ciao papà… sono Beauty! Volevo ringraziarti per i biglietti per Los Angeles e anche per aver pagato l’hotel Bayside per me e i miei amici. Te ne sarò eternamente grata. Un bacio e buon lavoro!
Chissà se lo sentirà.
Tenendo stretto il telefono in mano, corro in camera mia.
Devo avvisare Grace, la mia migliore amica e, in un certo senso, leader del nostro gruppo. Ci conosciamo dalle medie e siamo come sorelle. L’unico punto negativo della nostra amicizia è che siamo state costrette a frequentare due licei diversi. Mio padre poteva permettersi di mandarmi in uno privato, Grace invece si è dovuta accontentare di uno pubblico, ma almeno non ci siamo mai perse. È l’amica migliore del Mondo, sempre piena di sorprese.
- Pronto?
- Grace, sono Beauty!
- Oh, ciao baby! Ti prego, dimmi di fare qualcosa che possa farmi staccare gli occhi da questo cavolo di pezzo di carta! Non riesco ancora a credere di aver preso il diploma! Dicevano tutti che non avevo speranza!
- Oh, smettila di fare la stupida e stammi a sentire… i miei hanno fatto una prenotazione per noi e i ragazzi in un hotel di Santa Monica, o meglio… Los Angeles!
- LOS ANGELES?! Ti prego, Beauty, non scherzare, non sono neanche le dieci!
- Non sto affatto scherzando, sorella! È tutto vero! E ci sono pure cinque biglietti aerei! Partiamo tra tre giorni!
Sento Grace mollare il telefono e strillare di gioia. Scommetto che poi si beccherà una bella ramanzina dai vicini.
- Adoro i tuoi genitori, Beauty! Sono i migliori! Avvertirò io i ragazzi! Non crederanno alle loro orecchie!
E chiude la comunicazione, sicuramente per chiamare Ricky e Francis, mentre io chiamerò Alexandra e Claudia, i nostri migliori amici e futuri compagni di vacanza!
Ricky è un vecchio amico d’infanzia di Grace, studia legge all’università da due anni e l’ho conosciuto un pomeriggio quando io e Grace volevamo andare a vedere un film dell’orrore al cinema, e lui fu costretto a venire con noi perché le nostre mamme non si fidavano a lasciarci andare da sole. Ma dopotutto, è un bravo ragazzo e ha legge nel sangue. Scommetto che diventerà un grande avvocato.
Francis, invece, è il cugino coetaneo di Grace, fissato con lo sport. Però, grazie a lui, sono riuscita a perdere qualche chilo, andando a correre e facendo nuoto.
Alexandra e Claudia, invece, sono due mie ex - compagne di classe e anche le uniche che mi stavano simpatiche, ho passato quattro anni con ragazze superficiali e maschi infantili. Loro erano le uniche normali e quando ho presentato a loro Grace, Ricky e Francis, abbiamo formato un bellissimo gruppo di amici che esiste ancora.
Dopo aver dato la bellissima notizia anche a loro due, torno in cucina e finisco la mia colazione, felice come una Pasqua.
In fondo… è anche merito di Stephen Fine se sto per partire per la città dei miei sogni…
Chissà se ha già letto la mia e - mail…

Passo tutta la mattina a scegliere i vestiti adatti da portare a Los Angeles. Sto via un mese e devo essere ben fornita, ma quello che ho ormai è fuori moda, tranne i sandali e i pantaloncini corti.
Mando un sms a Grace, Alexandra e Claudia:
Emergenza shopping! Alle tre a Times Square
Beauty
New York non è mai povera di novità quando si tratta di moda e poi, se hai le carta di credito regalata da papà, puoi comprare quello che vuoi senza vergognarti.
Da quando ho compiuto sedici anni, papà, non conoscendo i miei gusti, mi regala soldi da mettere nella mia prima carta di credito, a patto che la usi solo per le emergenze. E questa è un’emergenza!
A Los Angeles, sicuramente, conoscerò ragazzi da sballo (che mi faranno dimenticare Stephen) e non posso indossare vestiti normali, devono essere cool, ma non troppo sexy.
Tre minuti dopo, ricevo tre Ricevuto.
Per sicurezza, accendo il mio I - Phone e controllo la mia posta elettronica.
Nessun messaggio.
Tiro un sospiro di sollievo, Stephen non ha ancora letto la mia e - mail. Oppure… forse la sta leggendo in questo momento… e sta pensando a come rispondermi…
Smettila, Beauty! Torna alla realtà!
Ormai lui non è più il tuo insegnante, quindi non lo andrà a dire ai tuoi! Lascialo perdere e pensa a Los Angeles!
A volte sono dura con me stessa. Ma è per il mio bene.

Alle tre meno dieci, sono al centro di Times Square, soffocata dai passanti che mi spingono senza chiedermi scusa, ma non importa, è così la vita a New York. Vai in giro senza guardare gli altri negli occhi. Pensi solo a te stesso.
Riesco a vedere la testa nera e ossigenata di Grace che cerca di passare davanti ad un taxi incastrato nel traffico, seguita da Alex e Claudia.
Appena mi vedono, preparano le mani per il nostro saluto amichevole: io do il cinque a tutte e tre e poi, tutte insieme, alziamo la mano in aria ululando come lupi.
- Ragazze, devo assolutamente comprare dei costumi nuovi e qualche vestito carino per la sera, quando andremo nei locali cool di L.A.!
Claudia mi mostra il suo sorriso appena sbiancato dal dentista più costoso della Grande Mela, che è anche suo padre.
- Non riesco ancora a credere che i tuoi ti lasciano andare in California e possiamo venire anche noi!
- Lo so, Cla, è magnifico!
Ci prendiamo a braccetto, come le Bratz, e ci avviamo al centro commerciale.
Passiamo un’ora a provarci top e mini gonne di Armani, Gucci, Dolce & Gabbana ecc.
Alla fine, compro solo due top, uno rosso e un po’ scollato e uno color argento chiaro, e una mini gonna jeans con i diamantini attaccati. Di solito ne compro di più, ma oggi ho bisogno solo di costumi e vestiti da sera.
- A proposito, Beauty, c’è una cosa che devi sapere: Francis non può venire con noi perché si è già organizzato con altri suoi amici, andranno in Italia, a Roma.
Cosa? E come facciamo con il sesto biglietto?! Anche lui è costato un occhio della testa ai miei!
- So cosa stai pensando: i tuoi hanno pagato tanto per quei biglietti, quindi, dopo aver parlato con Ricky, ho chiamato mio fratello e lui ha accettato di venire con noi.
Fratello? Non ricordo di aver conosciuto il fratello di Grace.
- Tu hai un fratello?
- Non te ne ho mai parlato, perché… non è proprio mio fratello, ma fratellastro, da parte di mia madre, e ci vediamo solo a Natale e al Ringraziamento.
- Ah, capisco!
- Comunque, non ti preoccupare, è un bravo ragazzo, simpatico ed educato! Ti piacerà!
- E quanti ha?
- 28!
Wow! La stessa età di Stephen…
- Allora, problema risolto! Andiamo a cercare i costumi!

Sono al settimo cielo! Ho comprato quattro costumi a due pezzi meravigliosi, anche per mettere in risalto i chili che ho perso durante ultimo trimestre e il mio seno taglia quarta.
Anche le ragazze hanno trovato roba carina da portare a L.A.
- Sentite, ragazze, visto che sono solo le cinque, che ne dite di andare a casa mia a farci belle?
Alexandra incrocia le braccia e mi fa un inchino.
- Grazie, Beauty! Ho bisogno della tua maschera al kiwi!
Claudia mi mostra le sue unghie, un po’ rovinate.
- E io ho bisogno di una manicure!
Ci avviamo verso la macchina di Grace, un maggiolone rosso fiammante regalatole dai genitori il giorno in cui ha preso la patente.
Io non sono mai riuscita a prenderla, troppo impegnata a studiare, fare shopping e guardare Stephen.
Arrivate a casa, ci chiudiamo nel mio bagno con il kit per le unghie, smalti di ogni colore, creme varie, cera per le gambe e pezzi di carta, asciugamani, ‘marmellate’ per il viso e musica pop anni ‘90.
Mia madre fa l’estetista ed è un vantaggio per me, visto che posso prenderle gli arnesi del lavoro senza pagare, ce ne ha sempre un sacco.
Mentre le Spice Girls cantano <i>Wannabe</i>, Grace aspetta che la cera si scaldi, Claudia si lima le unghie (o almeno ci prova, ridotte come sono!) seguendo il ritmo della canzone e io pettino i capelli ad Alexandra, mentre aspettiamo che la maschera di kiwi resusciti qualche cellula del suo viso.
Facciamo queste cose da quando ci conosciamo, ma non ci annoiamo mai. Abbiamo sempre qualcosa da dirci, anche semplici stronzate e ridiamo come sceme… ma non ho mai avuto il coraggio di raccontare a loro della mia cotta per Stephen, mi vergogno troppo. Fortunatamente… o forse stranamente… Alexandra e Claudia non hanno mai notato niente in classe.
Ma, ormai, non ha più importanza, lui non fa più parte della mia vita, non c’è più bisogno di parlarne con le mie amiche.
Quello che dovevo fare, l’ho fatto e ora si va avanti!
Cominciando da… LOS ANGELES, CALIFORNIA!




...Continua nel prossimo capitolo


 
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