Angelica De Sance era seduta nello studio dell’avvocato della sua famiglia, il signor Marcus Stuart, un mezzosangue che da tempo difende i maghi purosangue nei loro intrallazzi.
Quel giorno era li per altri motivo, non per insabbiare qualche cosa che nessuno doveva sapere, ma per mettere a conoscenza la signorina De Sance del contratto che stipularono i suoi nonni alla sua nascita.
- Signorina qui ci sono le carte che testimoniano il contratto stipulato alla vostra nascita - , disse passando le carte alla giovane.
Angelica prese la cartella e l’apri iniziandola a leggere le carte, - Scommetto che non si può far niente per impedirlo -
- Ahimè no! -
Angelica annui, - Quindi qui dice che i miei nonni stipularono un accordo con questa famiglia inglese. Il succo è che io devo sposare l’erede della famiglia, sempre se ha lui vado bene - , disse alzando gli occhi e guardando l’avvocato negli occhi
Il signor Stuart annui, - Si, signorina! -
- Quando dovrò incontrarlo? -
- Al ballo che terrete nella vostra dimora. Mi sono permesso di inviare alla famiglia un invito -
Angelica annui, - Bene allora io vado. Ci vedremo al ballo fra tre giorni -
Si alzò e si rimise il mantello e con un cenno uscì dall’ufficio e poi si smaterializzò veloce.
Harry si stava sistemando la cravatta davanti lo specchio della sua camera, quando Sirius entrò vestito di tutto punto, pronto per essere presentato alla Regina.
- Allora sei pronto? - , chiese Sirius sorridendo
- Si - , disse Harry voltandosi, - Ma mi vuoi dire perché devo accompagnarti a questo stupido ballo? - , chiese lui guardandolo male
- Beh per il semplice fatto che quando la villa dei De Sance e viene dato un ballo bisogna andarci - , disse dandogli una pacca sulla schiena
- Forza andiamo -
I due uscirono dalla camera e scesero al piano di sotto, presero i loro mantelli e si smaterializzarono.
Harry si trovava davanti a un’enorme villa nel centro Londra che era celata a quanto pare hai babbani.
Era bianca e in stile rinascimentale.
Sirius entrò nell’atri della villa seguito da uno scioccato Harry.
- Benvenuti signori - , disse un uomo sulla cinquantina, - Se volete seguirmi nel Salone di Venere - , disse l’uomo indicando un corridoio sulla destra per poi prendere a camminare seguito da Harry e Sirius.
Percorsero un lungo corridoio su cui si affacciavano altre stanze e anche altri corridoi, che portavano all’interno della casa .
Man mano che si avvicinavano alla loro metà si sentiva il rumore delle voci.
Quando entrarono si trovarono in un’enorme salone dove c’era un gran numero di maghi che ballavano e parlavano tra di loro.
Sirius salutava di mala voglia i personaggi più illustri della società Magica e anche Harry era costretto a salutarli.
Harry si accorse che con suo grande disappunto c’era anche la famiglia Malfoy al completo.
In quello stesso momento fece il suo ingresso Angelica accompagnata dall’avvocato Stuart.
Angelica era curiosa di sapere con chi avrebbe dovuto sposarsi.
Chi era il ragazzo in questione.
- E qui? - , chiese, Stuart si guardò attorno e lo vide subito, - Sta parlando in questo momento con Sirius Black -
Angelica cercò Sirius tra la folla e quando lo vide parlare con un giovane di bell’aspetto, si sorprese.
Non era come se l’era immaginato, un ragazzino purosangue viziato e con la puzza sotto il naso.
- Ne sei sicuro? -
Stuart guardò di nuovo verso Black e lo vide parlare con il giovane dai capelli biondi quasi sul bianco, era lui.
- Si signorina -
- Bene allora andrò a porgere i miei saluti - , disse avviandosi verso il ragazzo che si era allontanato dal gruppetto per dirigersi verso il rinfresco.
- Credo che non ci abbiano presentati -
Il giovane si voltò e si trovò davanti la ragazza più bella che avesse mai visto in vita sua
- No non ci hanno presentati - , disse senza riuscire a staccare lo sguardo dai suoi bellissimi occhi azzurri come il ghiaccio
- Angelica Arcadia De Sance - , disse sorridendo, - E voi siete? -
- Harry James Potter -
La ragazza sorrise ancora di più, - Vi va di ballare? - , lui annui, - Vi avverto però non sono un bravo ballerino - , disse porgendogli la mano guantata che lei prese.
Si diressero verso il centro della sala per iniziare a danzare.
Harry era sorpreso, Angelica non sapeva chi era, poteva essere se stesso con lei.
Sirius gli aveva detto che Angelica era francese e che la guerra non era mai arrivata e che probabilmente loro non sapevano nemmeno chi lui fosse.
Quando la musica cessò, lei lo portò lontano dal Salone di Venera, tenendolo per mano, lo condusse fino a un salottino non molto lontano dal Salone di Venere
- Voi siete… - , Harry non riusciva a trovare le parole per esprimere quello che provava per lei, - E bella la vita…ora che il mondo mi ha dato te - , lei lo guardo dritto negli occhi perdendosi in quel verde così brillante, - Sento di poter affrontare qualsiasi cosa… - , disse prendendo le sue mani, - Perché prima che tu comparissi nella mia vita. Le mie giornate erano notti prolungate piene di orrori e incubi, ma tu con la tua sola presenza hai rischiarato il mio cielo -
Angelica sorrise a Harry.
Poteva chiedere qualcuno di meglio? No!
Harry era perfetto
- Sono innamorata di un ragazzo bellissimo, dolce e romantico ed è anche Purosangue -
- Purosangue? - , chiese Harry a pochi centimetri dal viso di Angelica
- Non che mi importi - , disse lei avvicinandosi alle sue labbra
- Ma io non sono purosangue! -
Angelica sgranò gli occhi e si allontano di scatto.
Era sicura che il suo futuro sposo fosse purosangue che avesse letto male?
In quel momento la porta venne spalancata e comparve l’avvocato Stuart accompagnato da un giovane ragazzo dai capelli biondo chiaro
- Eccoti qui, Angelica! - , disse avvicinandosi con il ragazzo, - Lascia che ti presenti il tuo futuro sposo… -
Il ragazzo biondo si fece avanti e le prese la mano e le bacio il dorso, - Draco Lucius Malfoy -
Angelica guardò prima l’avvocato Stuart e poi Harry, che era sconvolto quanto lei
- Ah signor Potter! - , disse il signor Stuart, - Il suo padrino mi aveva detto che la signorina Angelica le stava mostrando i trofei del padre -
Harry notò solo in quel momento la vetrina piena di medaglie e coppe del Quiddich, - Si infatti! - , disse sorridendo, - Se volete scusarmi devo raggiungere il mio padrino - , disse uscendo a grandi falcate, dandosi mentalmente dell’idiota.
Era quasi arrivato al Salone di Venere quando venne bloccato per un braccio, si voltò e si trovò davanti Angelica
- Mi dispiace Harry - , disse lei, - Di cosa? Di avermi detto che sei innamorata di me? -
- Pensavo che fossi Draco - , disse lei a mo di scusa
- Che Merlino me ne voglia se io sono come quel figlio di Mangiamorte - , disse andandosene e lasciando Angelica da sola in quel corridoio.