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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall Z
Titolo Fanfic: LE ORIGINI DEI SAIYAN
Genere: Sentimentale, Drammatico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Lemon
Autore: sailor-jupiter galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/11/2009 20:33:22 (ultimo inserimento: 25/04/11)

Cosa accedeva sul pianeta Vegeta prima che Freezer lo distruggesse? Fanfic sul passato di Vegeta e...
 
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LE ORIGINI
- Capitolo 1° -

Cosa accedeva sul pianeta Vegeta prima che Freezer lo distruggesse? Tutti sanno dell'orgoglioso Re Vegeta che lo governava e del valoroso guerriero Bardack che sfidò Freezer per la salvezza del pianeta! Loro, i padri di Goku e Vegeta! Ma le loro compagne, chi erano? Poco si sa dei padri dei due protagonisti di Dragonball ma nulla invece delle loro madri! Chi erano? Cosa facevano? Una Regina e una semplice guerriera di terza classe! Leggete e lo scoprirete!
Ah piccola nota, per il Re ho usato il nome Veldock (scovato in giro per il web e c'è chi dice possa essere il nome del Re [ma è tutto MOLTO in FORSE] affinchè non si creasse troppa confusione col Principe.
Detto questo buona lettura!



In una galassia lontana distante anni luce dal sistema solare e ai confini dell'universo si trovava un remoto pianeta abitato da una razza di spietati e crudeli guerrieri, governati da una rigida divisione di classi sociali e a capo del quale vi era un re, il loro re. Questo pianeta si chiamava Vegeta e i guerrieri che lo abitavano erano i Sàiyan!
La vita sul pianeta Vegeta scorreva ogni giorno nella medesima maniera, con lotte e conquiste di altri pianeti in giro per lo spazio, uccidendo, conquistando e sottomettendo le popolazioni che i Sàiyan vi trovavano. Assai rare erano le volte che i Sàiyan non fossero dediti alla lotta, o era per la conquista di un pianeta oppure si allenavamo per mantenere sempre alto il loro livello combattivo.
Le uniche due cose differenti dalla lotta che facevano erano mangiare per saziare il loro immenso appetito e accoppiarsi tra loro.
Fin quà possiamo dire che questa era la vita dei guerrieri più semplici, della comune popolazione del pianeta, ma al palazzo Reale la vita era diversa, non era fatta solo di combattimenti, abbuffate e accoppiamenti, ma vi erano anche gli impegni a corte, le varie udienze con le più alte cariche del regno alle quali il Re non poteva mancare e poi c'erano anche le udienze con la popolazione, decidere le nuove leggi da approvare, i pianeti conquistati da ispezionare e naturalmente, come in ogni regno che si rispetti c'erano molte formalità e regole da rispettare.
Ma il Re non era solo, al suo fianco c'era una Regina, la Regina dei Sàiyan appunto, che aveva dato alla luce due figli, entrambi maschi. Il primogenito si chiamava Vegeta, come il pianeta stesso dei Sàiyan e che fin dalla nascita aveva dimostrato di possedere un altissimo livello combattivo, e poi c'era il secondogenito Tarble che invece a differenza del fratello aveva dimostrato un livello combattivo nettamente inferiore e per questo appena nato era stato spedito su un lontano pianeta, come era in uso presso tutta la popolazione Sàiyan con i neonati più deboli.
A palazzo era un giorno come tanti e il giovane Principe Vegeta era dedito agli allenamenti come di consueto, chiuso nel buio della training room che c'era a palazzo, illuminata soltanto da una pallida luce rossastra, dietro di lui c'erano cinque feroci creature dall'insolito aspetto, tutte rugose e verdi che lo fissavano con aria sinistra. Il giovane principe scrutava nel buio della stanza guardandosi attorno e osservando con attenzione i movimenti delle cinque strane creature mentre gli si avvicinavano per circondarlo, ma un ghigno malizioso si dipinse sul suo volto e con una mossa fulminea causò un esplosione di energia che fece saltare in aria tutte e cinque le creature in un colpo solo inchiodandole al muro una ad una, poi si girò di scatto scagliando cinque velocissimi colpi energetici che in men che non si dica polverizzarono quegli strani esseri.
Fuori della training room seduto davanti al pannello di controllo c'era un soldato che osservava attraverso lo schermo il combattimento e con aria pietrificata esclamò: “E'-è assurdo! Si è liberato dei nostri fortissimi Saibaimen in pochi minuti!!! Non oso pensare a come diverrà!”
“Che cosa c'è di tanto assurdo!? E' il Principe Vegeta, non sottovalutarlo!” disse con aria di sufficenza un uomo dalla corporatura robusta e possente e con un insolito ciuffetto di capelli neri che sbucava dalla sommità del suo capo, che se ne stava in un angolo appoggiato al muro e che aveva osservato anch'egli tutto il combattimento del giovane principe. Quest'uomo si chiamava Nappa ed era il capitano delle guardie Reali dei Sàiyan nonché fedele servitore della famiglia regnante da sempre. “Aprite il portello io ho finito!!!” gridò spazientito Vegeta.
Fuori della training room oltre ai due soldati e a Nappa c'era anche una donna che aveva osservato con gran attenzione e compostezza tutto il combattimento fin dall'inizio e che esclamò con tono imperioso: “Hei soldato hai sentito cos'ha detto il mio Vegeta!? O sei sordo? Muoviti apri il portello!!!”
“A-agli ordini Maestà!” fu la risposta del soldato impaurito.
Questa donna era la Regina dei Sàiyan! Il suo nome era Rosicheena ed era di una bellezza sconvolgente! Di tanta austera bellezza si favoleggiava in tutto il pianeta e tutti coloro che si recavano a corte o che avevano il privilegio di incontrarla non potevano fare a meno di omaggiarla ammirati e abbagliati dalla sua figura! La sua pelle candida di porcellana contrastava con i lunghi e ispidi capelli corvini che le scendevano lungo la schiena incorniciando il suo splendido viso dall'aria molto nobile e regale. I suoi occhi, al contrario di tutti i Sàiyan anziché essere neri come la pece erano di un bellissimo viola intenso, molto profondi e penetranti e le sue labbra rosse e carnose sembravano due boccioli di rosa. Le sue gambe nonostante la sviluppata muscolatura erano belle ed affusolate in armonia con tutto il resto del corpo che era molto slanciato e sinuoso.
Sul suo capo faceva bella mostra un diadema in oro purissimo raffigurante lo stemma reale dei Sàiyan impreziosito da un rubino color del sangue al centro, e con esso due splendidi orecchini, anch'essi in oro purissimo, che impreziosivano con estrema eleganza la sua immagine. Un mantello di un delicato color pastello le copriva le spalle mentre scendeva giù dalla sfavillante armatura con ampi spallacci sporgenti e con inciso sul petto lo stemma della famiglia reale. Sotto all'armatura spuntava una lunga veste di colore blu che avvolgeva con eleganza le sue forme generose. Infine vi erano lunghi guanti che le arrivavano fino ai gomiti e stivaletti bianchi col tacco a completare il suo regale abbigliamento.
Ma la Regina era tanto bella quanto crudele e spietata. Dotata di grande potenza combattiva, era un'eccellente guerriera che non mostrava alcuna pietà nei confronti dei suoi avversari durante gli scontri, polverizzandoli all'istante senza il minimo indugio. Inoltre aveva anche un carattere assai difficile, molto fiera e orgogliosa, arrogante, capricciosa e soprattutto molto molto testarda.
Amante del lusso più sfrenato si concedeva ogni tipo di piacere ed era anche una donna molto esigente che curava il suo aspetto in maniera quasi maniacale e possedeva svariate quantità di preziosi gioielli e un ricco guardaroba corredato da ogni genere di abbigliamento per le più svariate occasioni! Eleganti vesti intessute coi materiali più pregiati per la vita a palazzo e anche un gran numero di divise da combattimento da utilizzare durante gli allenamenti o sul campo di battaglia, senza mai però esagerare o eccedere nel cattivo gusto!
Ma però c'è da dire che nonostante il suo carattere difficile la Regina sapeva anche mostrare un lato di sé dolce e sensibile, amava molto suo figlio il giovane Principe Vegeta, del quale era estremamente orgogliosa e per il quale sapeva essere una madre molto attenta e premurosa che non gli faceva mancare mai nulla viziandolo all'inverosimile e assecondando ogni suo capriccio.
“Strabiliante, come sempre!” commentò con soddisfazione Nappa mentre porgeva corazza e mantello al giovane Principe.
“Risparmia per altri i tuoi convenevoli!” rispose secco Vegeta mentre si rivestiva.
“E' una delizia per i miei occhi osservarti mentre combatti! Il mio piccolo Principe ogni giorno diventa sempre più forte, sono sicura che diventerai un grande Re!” disse la Regina con orgoglio.
“Ti ringrazio madre, la cosa mi rende felice, ma continuando così non diventerò più forte di quello che già sono, ho intenzione di intensificare gli allenamenti...e pensavo di chiedere a papà di lasciarmi conquistare qualcuno dei pianeti da lui occupati.”
“Che cosa...?” commentò con voce incredula Nappa. “Tu non approvi?” interruppe seccamente la Regina rivolgendo a Nappa uno sguardo alquanto poco rassicurante, per poi aggiungere: “Credi forse che il mio Vegeta non sappia quello che fa?”.
“N-no no, non volevo affatto dire questo, credo che sua Altezza il Principe Vegeta abbia sempre delle idee molto brillanti.” rispose intimorito Nappa, per poi aggiungere umilmente: “Vi prego di perdonare la mia insolenza Maestà, vi prometto che la cosa non si ripeterà.”
“E meglio per te che non si ripetano più simili affermazioni in futuro, altrimenti pagherai con la vita!” aggiunse la Regina visibilmente alterata, “Ed ora accompagna Vegeta nei suoi appartamenti che io devo recarmi dal Re per alcune urgenti questioni.” continuò la donna dopo essersi calmata.
“Come desiderate mia Regina.” fu la risposta di Nappa.
“Madre, con il tuo permesso vorrei poter “giocare” con i nuovi prigionieri arrivati dall'ultimo pianeta conquistato!” aggiunse Vegeta con un'espressione omicida dipinta sul suo viso.
La Regina si accovacciò per ritrovarsi faccia a faccia con Vegeta e guardandolo negli occhi con uno sguardo che concedeva solamente al figlio, carico di infinita dolcezza, la dolcezza che ogni madre ha verso i propri figli e abbozzando un lieve sorriso aggiunse: “E va bene, ma prima desidero che vada a riposare un po'.”
Vegeta fece alla madre una smorfia di approvazione mentre con fare sconsolato si voltò verso Nappa e disse: “Come si fa a dirle di no?” e la Regina mentre si era già incamminata verso la sala del trono concluse con tono imperioso: “Nappa accompagna Vegeta nelle sue stanze e assicurati che nessuno disturbi il suo riposo e non perderlo mai di vista! Altrimenti sai già cosa ti aspetta se solo gli dovesse accadere qualcosa! E tu sai a cosa mi riferisco!”
“Ogni vostro desiderio è un ordine Maestà!” disse Nappa congedandosi assieme a Vegeta.
Mentre la regina si incamminava lungo il corridoio che conduceva alla sala del trono una serie di pensieri le attanagliavano la mente, ma uno fra tutti occupava costantemente i suoi pensieri più di ogni altra cosa e che ultimamente non le dava pace! Quel Freezer con cui il Re aveva da poco stretto alleanza per la conquista dei pianeti, non le piaceva per niente. Detestava l'arroganza con cui irrompeva sempre nella sala del trono e i toni di sufficienza con i quali si rivolgeva a lei e al Re, accompagnati da quel suo solito sguardo sinistro e falso. Per non parlare dei due tirapiedi dai quali si faceva sempre accompagnare. Zarbon e Dodoria.
Il primo dall'aspetto effeminato e alquanto ambiguo e l'altro un ciccione ripugnante.
Ma c'era una cosa che la turbava più di ogni altra, il modo maliziosamente ossessivo con cui l'alieno fissava Vegeta tutte le volte che lo vedeva, sembrava quasi che lo spogliasse con gli occhi, mentre se ne stava seduto a bordo di quell'insulsa navicella. Ed era per questo che negli ultimi tempi evitava di recarsi nella sala del trono assieme a Vegeta evitando inoltre di lasciarlo a lungo da solo.
Mentre camminava la Regina era così assorta nei suoi pensieri che non si accorgeva nemmeno dei soldati che lungo il corridoio, mano a mano che la incrociavano la omaggiavano con i consueti inchini, quando ad un tratto si trovò dinnanzi ad un enorme e sontuoso portone, tutto laccato color rosso sangue, il colore della famiglia reale dei Sàiyan. Sul portone vi era inciso lo stemma reale e dinnanzi ad esso vi erano due guardie, ciascuna per lato.
Era il portone d'ingresso che conduceva alla sala del trono.
Non appena vi fù davanti i due soldati che ne stavano a guardia si inchinarono omaggiandola e mentre lentamente spalancavano il portone una voce riecheggiava acuta nella grande sala: “Sua Maestà Rosicheena Vegeta Regina dei Sàiyan!” Era la voce di uno dei cortigiani che annunciava strillando a squarcia gola il suo ingresso in sala.
La sala era immensa con un ampio corridoio color ametista ricoperto da un prezioso tappeto scarlatto impreziosito da bordi in oro; ai lati del corridoio due file di altissime colonne dalle bizzarre sfumature bianco-violacee decorate con preziosi tessuti incorniciavano l'enorme stanza.
Infondo alla sala vi erano i due troni, l'uno a fianco dell'altro, sorretti da un ampio soppalco con tre gradini, anch'esso ricoperto dal medesimo tappeto scarlatto che rivestiva il corridoio. I due troni avevano un'insolita forma con due punte che si innalzavano ai lati verso l'esterno decorate con fiamme rosse e dietro ai due troni campeggiava in tutto il suo splendore un'enorme scultura in oro massiccio raffigurante lo stemma reale dei Sàiyan. Lungo il corridoio da entrambi i lati c'era una fila ordinata di cortigiani che al passaggio della regina si inchinavano a omaggiarla.
Il Re se ne stava già seduto sul suo trono mentre la Regina si incamminava lentamente verso di lui per prendere posto.
“Buongiorno Veldock.” disse la Regina rivolta al re con fare annoiato mentre si sedeva.
“Buongiorno a te Rosicheena! Ti trovo splendidamente, come sempre!” fu la risposta secca del Re alla donna mentre la osservava prendere posto a fianco di lui ammirandone le forme sinuose e la grande bellezza. Perché ebbene si, anche per il Re la carne è carne e non resta di certo impassibile di fronte a tanta bellezza.
“Ti ringrazio Veldock, le tue parole mi lusingano.” concluse la donna.
Il Re dei Sàiyan era un uomo dall'aspetto forte e vigoroso, di alta statura e con una muscolatura ben sviluppata. I suoi capelli anziché essere del solito nero corvino come era consueto per tutti i Sàiyan erano di un inusuale castano caldo, che sparati verso l'alto mostravano un'ampia fronte spaziosa, facendolo somigliare in maniera incredibile al figlio. Il suo viso dai lineamenti spigolosi era ulteriormente indurito dalle folte sopracciglia e dal pizzo. Al collo portava un medaglione con intarsi di gemme preziose, un mantello di un blu molto cupo gli cingeva le spalle appoggiato a un'armatura con ampi spallacci con lo stemma reale dei Sàiyan inciso su, e un battle suit scuro fasciava la sua vigorosa muscolatura coprendogli interamente gambe e braccia, il tutto completato anche per lui da guanti e stivali.
Di carattere era un uomo molto freddo e distaccato, burbero e scostante che non lasciava mai trasparire nessuna emozione e che a differenza della Regina sembrava non avere nessun lato sensibile o dolce e certamente non si era sposato per amore ma semplicemente per assicurarsi una discendenza e per soddisfare quelle ”esigenze” di maschio che di tanto in tanto si facevano sentire.
Anch'egli come la sua bella consorte era crudele e spietato ed eccelleva splendidamente nell'arte del combattimento senza mostrare la minima indulgenza sul campo di battaglia ancor più duramente della sua compagna forse.
“E anche stamattina ancora udienze col popolo.” disse annoiata la Regina.
“Noi siamo i reali e ricevere il popolo è nostro dovere.” rispose il Re alla consorte che gli sedeva di fianco, per poi intervenire nuovamente: “A proposito, come procedono gli allenamenti di Vegeta?”
“Splendidamente! La sua forza combattiva aumenta di giorno in giorno. Questa mattina è riuscito a sbarazzarsi di ben cinque Saibaimen in pochissimo tempo!” fu la risposta della donna al Re con la voce estasiata e lo sguardo carico di orgoglio.
“Allora saggerò personalmente i suoi progressi!” aggiunse il Re con soddisfazione lisciandosi il pizzo.
“Sono sicura che ne resterai piacevolmente deliziato Veldock!” concluse la Regina, mentre uno dei ministri fermatosi dinnanzi al soppalco del trono disse: “Maestà è arrivato il gruppo di guerrieri che desideravate vedere.” “Falli accomodare.” rispose blando il Re.
Fuori della sala del trono davanti al portone d'ingresso c'era un gruppetto composto da sei guerrieri che attendevano con impazienza di essere ricevuti dal Re.
Era un gruppetto di guerrieri di classe inferiore, composto da quattro uomini e due donne. A capo del gruppo vi era un guerriero di nome Bardack, che vestiva un'armatura dall'insolita combinazione cromatica verde acceso e nero. Il battle suit scuro era composto solamente da un pantalone, che gli lasciava così nudo il resto del corpo sottostante la corazza evidenziando maggiormente la sua vigorosa muscolatura e infine degli scaldamuscoli rosso cupo gli ricoprivano polsi e caviglie nascondendo parzialmente gli stivali che calzava. La sua capigliatura era ancor più insolita del suo abbigliamento, in quanto presentava una serie di ciuffi sparati verso l'alto che prendevano ognuno una direzione diversa, facendo somigliare la sua testa a una stella. Sulla guancia destra una profonda cicatrice gli segnava il volto, marchio indelebile di numerose battaglie. Al fianco del bizzarro guerriero con fare distratto se ne stava una delle due donne, il suo nome era Taanipu. Il suo viso grazioso e dai lineamenti arrotondati era ulteriormente addolcito da due grandi occhi vispi ed espressivi che le conferivano un'aria alquanto ingenua e distratta, cosa assai singolare e insolita per questa razza di spietati guerrieri. La carnagione olivastra evidenziava i suoi muscoli scolpiti e una folta chioma di appuntiti capelli neri le scendeva giù fino alla schiena e oltre, quasi a sfiorarle le ginocchia, legati assieme in una coda bassa da un laccio. La sua armatura era un semplice corpetto nero con una sottile spallina da un lato e completato da un body rosso acceso e dagli insostituibili guanti e stivaletti bianchi, immancabili nell'abbigliamento di ogni donna Sàiyan! Il tutto era vezzosamente arricchito da un paio di semplici orecchini in metallo. Dietro di loro se ne stava con fare ordinato il resto del gruppo, composto da Toma, migliore amico da sempre di Bardack, dal fisico asciutto e slanciato e i capelli raccolti in un codino, assieme alla sua compagna Celipa, una morettina tutto pepe dai corti capelli a scodella e la carnagione pallida, il ciccione Panbuukin dall'abbigliamento ancor più bizzarro e inusuale di quello del capogruppo Bardack, con un grezzo battle suit in pelliccia sfrangiata e i sandali ai piedi, che gli conferivano un aspetto molto rozzo e primitivo e infine il possente Totepo dalla pelle di uno strano colore bruno grigiastro.
Mentre i sei attendevano di entrare Taanipu iniziò a strattonare il braccio di Bardack mormorando: “Hei Bardack, psst! Hei!”
“Mmh che c'è?” le domandò l'uomo girandosi verso di lei. “Senti quand'è che ce ne andiamo? Io ho fame!” borbottò la donna di malumore appoggiandosi una mano sullo stomaco. “Accidenti Taanipu possibile che tu non pensi ad altro anche in momenti come questo?” rispose Bardack con fare sconsolato.
“Uffa!” sbuffò Taanipu aggrottando le scure sopracciglia. “Hei Bardack, secondo te per quale motivo vuole vederci il re?” interruppe allegramente Toma.
“Pare che voglia affidarci una nuova missione. C'è un altro pianeta da conquistare!” rispose Bardack all'amico. In quell'istante sopraggiunse il cortigiano che disse ai sei guerrieri in attesa:
“Sua Maestà il Re vi attende in sala, da questa parte prego.” e dinnanzi a loro si spalancò l'immenso portone laccato, facendo entrare il gruppo.
Bardack iniziò ad avviarsi lungo il sontuoso corridoio seguito dai suoi compagni che se ne stavano dietro di lui in fila ordinata e tutti assieme ammiravano sbalorditi la sontuosità e l'immensa grandezza della sala, specialmente Taanipu che non faceva che guardarsi attorno con gran stupore.
“Waaa ma è enorme!” commentò la donna.
Infine il gruppo giunse ai piedi del soppalco dove si trovano il Re e la Regina seduti sui loro lussuosi troni. I sei fecero per chinarsi in segno di omaggio ai due sovrani e Bardack subito pronto verso il Re:
“Maestà vi porgo i miei o...” ma il guerriero non fece in tempo a terminare la frase che si avvertì un gran tonfo che riecheggiò acuto per tutta la sala SBADABAM! Taanipu nell'inchinarsi era non si sa come inciampata sul sontuoso tappeto scarlatto che le fece fare un gran volo e cadendo era finita addosso al Re spodestandolo, se così si può dire, dal suo trono!!! I due ruzzolarono per terra facendo un gran bel volo!
Nella sala calò all'istante un silenzio agghiacciante!
Tutti i presenti rimasero impietriti difronte a quella scena. Bardack era rimasto letteralmente di sasso, senza parole, per non parlare dei suoi compagni, mentre la Regina lanciava occhiate fulminanti verso Taanipu.
La donna mentre si stava piano piano rialzando e senza ancora essersi resa conto di quello che era realmente accaduto, tenendosi le mani sopra la testa iniziò a sbraitare ad alta voce: “Waaa che botta! Aio! Che male! Che male! Accidenti!”
Il Re mentre riacquistava compostezza massaggiandosi la testa per la botta subita, aggrottò le folte sopracciglia rivolgendo a Taanipu uno sguardo di ghiaccio, era a dir poco adirato e al tempo stesso sconcertato mentre la donna se ne stava imbambolata a fissarlo.
La Regina era a dir poco furiosa! Ma nonostante ciò si alzò dal suo trono con gran compostezza cercando di mantenere la calma, come si conviene a ogni nobildonna esclamò rivolta a Taanipu: “Brutta sgualdrina! Come osi gettarti fra le braccia del Re!?! Lo sai che potrei ucciderti in questo preciso istante!? Poi la Regina scese dal soppalco dove erano adagiati i due troni e avvicinatasi a Taanipu iniziò a girarle attorno squadrandola da capo a piedi mentre con diceva con aria di scherno: ''Tsk, impudente!...Sfacciata!...Rozza e volgare! Qual'è il tuo nome!?!” le intimò infine la sovrana con un cenno del capo.
“Taanipu!” esclamò allegramente la donna, mentre Bardack e compagni erano sempre più nel panico.
“Taci sfrontata! ” continuò la Regina sempre più adirata, per poi aggiungere: “Pagherai molto caro il tuo affronto!”. Dal palmo della sua mano una sfera di luce violacea aveva iniziato a formarsi e mentre stava per scagliarle uno dei suoi colpi più micidiali, il Re intervenne secco e disse: “Basta così Rosicheena!”
“Ma Veldock...!?” fu la risposta incredula della Regina.
“Humpf, questa donna, guerriera di classe inferiore, sfrontata si, forse, però mi piace! Ha del fegato! Non è da tutti compiere un gesto tanto ardito nei miei confronti e affrontare tutto poi con una calma così straordinaria!” rispose divertito il Re.
“Humpf!” mugugnò seccata la Regina mentre riprendeva posto sul suo trono continuando a lanciare occhiatacce a Taanipu. Bardack e compagni tirarono un gran sospiro di sollievo, come se avessero appena scampato la peggiore delle catastrofi.
“Maestà, vi ingrazio infinitamente per il vostro gesto magnanimo e vi prego di accettare le mie umili scuse! Perdonate la mia Taanipu. Alle volte non sa quello che fa però vi assicuro che è una gran combattente.” intervenne umilmente Bardack.
“Su questo non ho dubbi!” rispose il Re e poi aggiunse: “E anzi, vorrei complimentarmi con voi per l'ottimo lavoro che avete svolto finora, nonostante siate dei semplici guerrieri di terza classe! State dando un prezioso contributo nella conquista dei pianeti ed è per questo che oggi vi ho chiamati al mio cospetto! C'è un pianeta, Shatts, i cui abitanti possiedono dei poteri molto speciali e vorrei affidarne a voi la conquista perché so che siete le persone più indicate.”
“Vi ringrazio maestà! Io e i miei compagni siamo davvero onorati di servirvi e vi ringraziamo per la fiducia riposta! Non vi deluderemo!”. Furono le parole di Bardack. “Ne sono certo! Ora potete andare.” concluse il Re mentre i sei guerrieri si avviavano verso il portone in gran silenzio. Appena furono fuori della sala Taanipu interruppe subito quel religioso silenzio con fare festoso avvinghiata al braccio del suo compagno: “E' magnifico!!! Un altro pianeta da conquistare non vedo l'ora!!! Voglio vedere che aspetto hanno gli abitanti prima di sterminarli tutti!!!” Certo però che quella regina è un po' permalosa, ma alla fine è andato tutto bene! ^_^”
“Hei Bardack, ma che hai? Non sei contento che il Re ci abbia assegnato un altro pianeta da conquistare?” proseguì la donna vedendo che il suo compagno continuava a camminarle a fianco senza proferire parola, mentre lo fissava quasi inebetita con i suoi occhi espressivi.
“Taanipu, possibile che tu non ti renda conto della situazione!? La regina a momenti ti ammazza e inoltre per colpa tua abbiamo rischiato tutti quanti!” rispose Celipa stizzita.
“Eddai Celipa!” intervenne Toma leggermente imbarazzato, mentre cercava goffamente di calmare la situazione.
Intanto nella sala del trono la Regina: “Tsk! Quella donna, che rozza! Che volgare! Si vedono subito i guerrieri di classe inferiore!” sbottò stizzita rivolta al Re che le sedeva accanto e che a sua volta le rispose: “Beh devi ammettere però che non è da tutti uscire indenni da questa sala dopo un simile gesto. Le rispose divertito. “Veldock, ti prego!” fu l'unica risposta della Regina chiaramente infastidita, che però, grazie a quella rocambolesca situazione, almeno per un po' era riuscita a distrarre la sua mente dai pensieri che ultimamente la turbavano. Tutti si presentavano al cospetto del Re, dai guerrieri di rango più alto a quelli delle classi più inferiori e gli venivano sottoposte le questioni più disparate, così la giornata trascorse tra un'udienza e l'altra e molti altri impegni ai quali i due sovrani non poterono sottrarsi.
A fine giornata Re e Regina si recarono nella grande sala adibita esclusivamente per i pranzi della famiglia reale dove c'era il Principe Vegeta ad attenderli per il consueto pasto serale, che quasi sempre consumavano tutti assieme, nonostante il Re qualche volta fosse costretto a disertare a causa dei molti impegni.
Terminato il lauto pasto dopo essersi congedata dal Re, la Regina si avviò con passo stanco verso i suoi appartamenti assieme a Vegeta che intanto le raccontava nei dettagli la giornata trascorsa a “giocare” coi prigionieri.
Giunta infine nei suoi appartamenti la sovrana spogliatasi degli abiti regali e indossate vesti più comode si adagiò sull'enorme letto che si trovava al centro della stanza assieme il piccolo Vegeta che continuava incessante i suoi racconti. Tra una chiacchiera e l'altra il giovane principe si addormentò con la testa appoggiata in grembo della madre. La Regina gli accarezzava con dolcezza il viso, sfiorando delicatamente gli ispidi ciuffi dei suoi capelli, osservando incantata il sonno beato del suo piccolo principe con i pugni delle sue piccole manine serrati e col suo muscoloso corpicino accovacciato.
In quel momento sembrava così indifeso e innocente, così piccolo e bisognoso dell'affetto materno, lo stesso affetto che la Regina avrebbe tanto voluto riservare anche al suo secondogenito Tarble, o come lo chiamava lei il suo ”secondo principino”, ma che le era stato negato. Non c'era giorno in cui la donna non pensasse al piccolo Tarble, strappato dalle sue braccia e dal suo affetto quando era ancora un neonato, piccolo e indifeso, per essere spedito su un lontano e remoto pianeta, perché queste erano le usanze in voga presso i Sàiyan con i neonati più deboli, alle quali nessuna donna si poteva sottrarre, specialmente lei che era la Regina e che prima fra tutte non poteva lasciare spazio a questi patetici sentimenti nel suo cuore, considerati sinonimo di debolezza. La donna infine crollò stanca sull'enorme letto stringendo fra le braccia il suo adorato principino, vegliando sul suo sonno, che non avrebbe permesso a niente e nessuno di turbare!
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (2 voti, 5 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 5 commenti
Rif.Capitolo: 9
wildfox - Voto:
06/12/21 23:03
Wow Ho appena finito di leggere la storia e devo dire che è fantastica. Hai scritto molto bene, se personaggi, il carattere e luoghi e abitazioni sono fatte benissimo. Spero che continuerai a scriverlo, cosa storia è una droga sul serio. Detto questo spero che il mio messaggio ti faccia piacere è che prima o poi continuerai la storia punto Ps hai una nuova fan
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Rif.Capitolo: 1
sailor-jupiter
21/07/11 04:41
Ciao, grazie mille per gli apprezzamenti^^ e appena posso vado a legger la tua. magari Più tardi.
Ciaoooo :D
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Rif.Capitolo: 1
reku-chan
27/04/11 16:28
bella storia e scritta anke benissimo!!!Io amo dragon ball lo vedevo qnd si faceva in tv e lo vedo anke ora sui dvd!!!!E' una storia fantastica!!!Complimenti!!!!Leggi anke la mia se ti può interessare,si kiama un amore bellissimo!!grz cmq e ciaoo!!
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Rif.Capitolo: 8
sailor-jupiter
11/10/10 15:59
Ho già pubblicato il seguito^^
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telesette - Voto: 06/06/10 15:18
Complimenti, una storia avvincente e scritta molto bene...
A quando il seguito ?!?
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