CAP.1
- Capitolo 1° -
Dopo aver visto un bagliore bianco, quasi accecante, Blade si ritrovò distesa per terra tra gli alberi di un bosco. Alta 1.75, capelli castani e un corpo snello, la ragazza portava uno strano vestito color nero. Sulla schiena un bastone con due lame poste ai rispettivi lati. Il bastone era coperto da una stoffa rossa…Blade era un elfo, con occhi completamente colorati di un nero vitreo. Era una giornata ventosa. La ragazza aprì gli occhi e si alzò aggrappandosi ad un vecchio tronco posto lì vicino, dopo di che ci si appoggio con la schiena. Si strofinò gli occhi, infastiditi dalla troppa luce che penetrava dalle rigogliose fronde di quegli alberi secolari. Dopo qualche minuto di riposo si rialzò guardandosi intorno.
Ad un tratto la quiete venne interrotta da un brusco rombo di tamburi e da varie urla. Blade incuriosita corse verso quei rumori e, uscendo da un cespuglio, si ritrovò davanti ad una guerra in corso. Ad un certo punto il bracciale di metallo, che portava sempre con sè cominciò a lampeggiare. L’elfa schiacciò un bottone e sulla schermata blu del bracciale apparve una frase: “Battaglia: Draghi vs Umani”
Blade – Wow…
Non ebbe nemmeno il tempo di esaminare il tutto che una lancia le sfiorò il volto. Dopo qualche secondo decise di arrampicarsi su un albero per vedere meglio lo svolgimento dello scontro. Da lì si potevano udire le urla degli uomini attaccati dai draghi e i ruggiti di questi nel gioire della morte dei loro nemici. La battaglia era molto cruenta e sanguinosa.
Blade fu costretta ad assistere alla battaglia per ben due giorni. Alla fine della guerra non ci fu nessun vincitore. In quel campo, che prima brulicava di energia, ragnava la morte.
Cadaveri…feriti che ansimavano ricoprivano il campo di battaglia. L’elfo, che prima faceva da spettatore, scese dall’albero ed esaminò la situazione. Mentre camminava sentì qualcosa afferrargli la caviglia. Il suo sguardo si posò su chi, o cosa, la stava trattenendo. Una figura, dall’armatura nera ed ansimante, la stava guardando. Aveva gli occhi blu e il suo volto era coperto dall’elmo. Blade capì che voleva qualcosa: acqua. Così mossa a compassione, o per dovere, si chinò estraendo la borraccia per abbeverare il ferito.
? – Ehi voi! Che ci fate qui?! Chi siete?
Una voce interruppe la quiete intorno all’elfa e al ferito.
Balde – il mio nome è Blade.
? – E cosa state facendo?
Blade (con aria scocciata) – Sto dando da bere a questo povero soldato.
? – E dopo avergli dato le vostre cure…a quanto lo vendete?
Blade – Cosa?
? – Quanto vale?! Sapete, voglio farmi qualche servo…
Blade – Non è in vendita!!
? – Su, non siate scortese, 1500 denari vanno bene?
Blade – Ho detto che non è in vendita!
? – Bene, allora potete portarlo via!
Blade – E chi dice che lo sto portando via?
? – Bè…allora vendetemelo!
Blade – No!
? – Allora dovrò ucciderlo…
Blade – Uccidereste un uomo ferito?!
? – Si. Comunque lo avrei fatto lo stesso, è un nemico! Ora levatevi!!
Blade – No…
La sua voce era molto calma.
? – Levatevi ho detto!!
Blade – Giochiamocelo. Se vinco io lo lascerete in vita, se perdo potete fargli quello che volete.
L’uomo ci pensò su.
? – E sia, lancia o spada?
Blade – Bastone?
? – Benissimo…
Detto questo l’uomo prese una lancia e ne spezzò la punta. Blade afferrò il suo bastone.
? – Ehi…
Blade – Avete specificato la qualità del bastone? Possiamo procedere…
? – Va bene, ci rinuncio. Il ferito è vostro!
L’uomo lasciò cadere il bastone e se ne andò sui propri passi. Dopo quell’episodio l’elfo si caricò sulle spalle il ferito e si incamminò nella foresta.
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videl-san