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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BROKEN WINGS
Genere: Drammatico, Dark, Soprannaturale
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Yaoi
Autore: cryforthemoon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/05/2009 19:59:25 (ultimo inserimento: 25/05/09)

L'eterna lotta tra il Bene e il Male è giunta alla conclusione. Riuscirà Gabriel a domare Lucifer senza perdere le sue preziose ali?
 
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- Capitolo 1° -

Questa è una storia inventata, tutti i personaggi non esistono nella realtà.



Gabriel odiava quella missione. Non riusciva a capire per quale motivo era toccato proprio a lui.
In genere si trattava di proteggere le persone, preservarle dal dolore, donare loro un minimo di felicità. Questa volta, invece, lo avevano incaricato di tenere d’occhio un ragazzino.
Il problema era che il ragazzino non stava un momento fermo, era sempre in giro per la città e si accompagnava a persone veramente poco raccomandabili. Per esempio, adesso, era appena entrato in una discoteca. Naturalmente aveva saltato la lunga fila di gente che attendeva di entrare. Lui era alla moda, aveva il look giusto e il bisonte all’entrata era addestrato per far entrare solo quelli giusti.
Gabriel sospirò pesantemente mentre si presentava all’energumeno. Non aveva la minima possibilità di passare, lui non era fashion, era come tutti gli altri, ma gli bastò un bisbiglio per ottenere l’accesso.
“Qualche trucchetto lo conosco anch’io.” Pensò mentre varcava la soglia.
Il rumore assordante della musica sparata a volume indecente gli ferì le orecchie.
Come poteva divertirsi tutta quella gente, in un luogo così rumoroso e accecante. Socchiuse gli occhi, infastidito dalle luci stroboscopiche e si fece avanti tra la folla che ballava al ritmo forsennato della musica. Gabriel li guardò, più che ballerini gli parevano delle bambole con gli arti spezzati che si agitavano in preda al tormento.
Scosse la testa, sconsolato, e si avviò verso il bancone del bar. Aveva visto il ragazzino dirigersi proprio in quella zona, infatti era languidamente appoggiato sul bordo metallico e parlava animatamente con uno dei suoi amici.
Gabriel si sedette poco distante e ordinò da bere.
Da quella angolazione poteva vederlo bene.
Era alto e magro, con un portamento arrogante che lo rendeva alquanto affascinante, i capelli erano nerissimi e lunghi fino alle spalle, acconciati a formare una cresta scapigliata. La pelle del viso era chiara, liscia e levigata come avorio, non un filo di barba ne deturpava il mento. Anche gli occhi erano neri, vividi e lucenti come schegge di ossidiana.
Lo sguardo di Gabriel si soffermò sulla bella bocca del ragazzo, era rosea, le labbra ben definite. Stava cercando di capire cosa diceva, ma il frastuono era troppo alto, anche per il suo udito
finissimo. Sorseggiò il wiskey on the rocks che aveva ordinato, continuando a fissare la snella figura, interamente vestita di nero.
Gli avevano detto di stare attento, che era rischioso avere a che fare con quella persona. Ma come poteva esserlo? Era solo un ragazzino, per giunta piccolo e magro, non dava davvero l’idea di essere pericoloso. Improvvisamente, il giovane si volse dalla sua parte e lo fissò impertinente, cogliendolo di sorpresa, sollevò il bicchiere che aveva in mano e gli fece un cenno di saluto.
Nello stesso istante, Gabriel, vide cosa si celava sotto quelle spoglie mortali.
Lucifer gli stava sorridendo, bello e terribile allo stesso tempo.
“Vuoi mettermi il sale sulla coda?” sillabò la figura diabolica rivolta a Gabriel.
Ripresosi dalla sorpresa, l’uomo si alzò dallo sgabello e si avvicinò al ragazzo.
Il suo aspetto era di nuovo normale e nessuno, a parte lui, aveva percepito la reale essenza del giovane.
“Lasciatemi” ordinò questi a quelli che erano con lui, “voglio parlare con il mio nuovo amico. Da solo.” Se ne andarono di malavoglia, strascicando i piedi e guardando spesso indietro. Sembrava quasi che non volessero staccarsi da lui, tanto erano rimasti ammaliati dalla sua figura.
“Io sono Lu.” Il ragazzo porse educatamente la mano affusolata, ma Gabriel non la strinse.
“Mmm ... l’educazione non la insegnano, ai piani alti?” domandò, ritirando la mano.
“Non scherzare con me, Lucifer.” La voce di Gabriel era calma e misurata. Doveva stare molto attento, di fronte non aveva un demone minore, ma il Principe degli Inganni in persona.
“Perché sei qui?” domandò l’uomo.
Lucifer si lasciò sfuggire una risatina sommessa, si guardò attorno strusciandosi contro il bordo del bar.
“Perché mi voglio divertire ...” rispose con voce melliflua “c’è tanto da divertirsi, qui.” E indicò la marea di persone che, ignare, continuavano a ballare.
“Ci sono tutti i peccati capitali e forse anche qualcuno nuovo. Qui, io, sono a casa!” Lucifer dondolò contento sullo sgabello, i suoi occhi brillavano nella mezza luce rossastra, si leccò le labbra soddisfatto.
“Mi hanno mandato per riportarti indietro.” La voce incolore di Gabriel lo infastidì.
Lucifer balzò agilmente giù dallo sgabello.
“Prima mi devi prendere!” gridò e con un movimento repentino si eclissò tra la folla.
“E lo farò, Lucifer. Puoi scommetterci che lo farò! Come tutte le altre volte ...”




*** *** *** ***





Lucifer stava in equilibrio perfetto sul bordo di legno ai piedi del letto, era entrato silenziosamente nella camera e si era messo ad osservare la figura addormentata.
La luce del lampione nella strada non riusciva a penetrare completamente dagli scuri abbassati e disegnava strane ombre sulla parete, nonostante la penombra accentuata, vedeva tutto chiaramente, i suoi occhi erano abituati all’oscurità più profonda.
Volse lo sguardo sull’uomo che giaceva nel letto, il suo più acerrimo nemico.
“Gabriel” sussurrò.
Erano passati pochi giorni da quando si erano incontrati in discoteca e quasi cento anni dall’ultima volta in cui lo aveva catturato. Era dall’inizio dei tempi che Gabriel lo inseguiva senza sosta e lui si divertiva a girargli intorno, ogni volta lo lasciava avvicinare un po’di più, gli faceva credere di
essere caduto in trappola per poi svanire come nebbia al sole. Solo una volta era stato catturato veramente, ma la prigionia era durata pochi decenni, giusto il tempo per riprendere fiato e poi fuggire di nuovo nel mondo degli uomini, il suo parco giochi preferito.
E adesso, per l’ennesima volta, gli avevano messo Gabriel alle calcagna.
Lucifer sospirò, gli occhi lucenti fissi sulla sagoma sotto le coperte.
Si accorse di sentire qualcosa pungergli il cuore e non era la prima volta. Scosse la testa incredulo, non poteva essere quello che sospettava, eppure il languore lo assalì con maggior violenza.
Si mosse leggermente, scendendo sul letto e andò ad inginocchiarsi al fianco di Gabriel, passò le mani sul volto e sul corpo dell’uomo, senza in realtà toccarlo, in una sorta di carezza.
Perso nei suoi pensieri, Lucifer non si accorse che Gabriel si era svegliato e lo stava osservando di sottecchi. La mano dell’uomo si chiuse ferrea sul polso del ragazzo, tirandolo contro il proprio petto. Lucifer soffiò come un gatto impazzito e si divincolò, ma la stretta non si allentava nonostante i suoi sforzi, anzi più si muoveva e più si faceva male al polso.
Alla fine si acquietò tra le braccia muscolose di Gabriel.
“Bè, in fondo, era quello che volevo.” Sussurrò rassegnato il ragazzo.
L’uomo si alzò a sedere, tenendolo sempre stretto, una strana espressione interrogativa gli si era dipinta sul viso.
“Cosa intendi? Che ti sei fatto prendere apposta?” chiese, indispettito e aggiunse “Intendi sminuire il mio operato?”
Lucifer si accoccolò meglio contro il petto di Gabriel, aspirandone il profumo, posò il capo contro la spalla e socchiuse gli occhi.
“Intendo dire, che è questo che voglio, stare con te, nello stesso letto, abbracciati.” Il ragazzo
strofinò la punta del naso contro il mento di Gabriel, cercando di raggiungere con la propria bocca le labbra dell’uomo.
“Ma ... sei pazzo, Lucifer?” Gabriel scostò il volto, infastidito dal comportamento del suo prigioniero. Avrebbe dovuto cercare di scappare, non essere contento di stare lì con lui e tanto meno di sedurlo.
“Non sono pazzo, o forse si, dipende ...” Lucifer abbassò lo sguardo sulla mano che stringeva inclemente il suo polso, “mi stai facendo male.” Si lamentò, cercando di liberarsi con uno strattone.
“Te ne farò anche di più, se non stai fermo.” Lo ammonì Gabriel, “pensavo che ci sarebbe voluto più tempo e più energie per prenderti. Mi sbagliavo ... stai abbassando troppo la guardia, Lu.”
“E non ti chiedi mai il perché?” il ragazzo risollevò il bel viso per guardare negli occhi il suo aguzzino, “perché ogni volta è sempre più facile, Gaby? Prova a domandartelo.” La mano libera di Lu si fermò amorevole sul petto dell’uomo, insinuandosi sotto la camicia aperta, poteva sentire il battito del cuore, stava accelerando, quindi non era così indifferente al suo fascino.
Lucifer continuò con la carezza, lasciandosi sfuggire qualche sospiro, si stava davvero eccitando al pensiero di quello che avrebbe potuto fare, se solo Gabriel non fosse stato così incorruttibile.
Quell’uomo era puro granito, non riusciva a scalfirlo in nessun modo, e dire che ci aveva provato, solo il cielo, o l’inferno, sapeva quante volte aveva cercato di sedurlo senza ottenere alcun risultato.
“Cosa farai ora?” chiese il ragazzo, ancora immerso nelle sue fantasie.
Gabriel si strappò uno dei suoi lunghi capelli biondi e, tenendolo tra le dita, sorrise tra sé. Non avrebbe dovuto, ma gli piacevano le carezze di Lucifer e gli piaceva pure il nuovo corpo che aveva scelto. Era molto più bello dell’ultima volta che l’aveva visto, aveva una sorta di innocenza perversa che lo affascinava, trovava molto difficile opporsi alle sue lusinghe. Avrebbe fatto meglio a concludere la faccenda in fretta, prima di cadere in tentazione e magari non riuscire a resistere oltre. Passò più volte un capo del capello intorno al polso di Lucifer, poi gli prese l’altra mano che, nel frattempo, si era posata sul suo inguine e gli stava provocando non pochi problemi.
“No, Gaby, non farlo ... pensaci un attimo.” La voce di Lu tremava, in parte era dovuta all’eccitazione e in parte alla paura di quello che sarebbe accaduto da li a poco.
“E’ quello che ho fatto, Lucifer. Ci ho pensato e li ho chiamati.” Gabriel finì di legare i polsi con il proprio capello, non sarebbe mai riuscito a spezzare il fine legaccio, ad ogni tentativo si sarebbe stretto sempre di più, fino a tagliargli la pelle e penetrargli nella carne.
“Lo sai cosa mi faranno, vero?” mormorò tristemente il ragazzo, guardando sconsolato il laccio che lo imprigionava.
“Ti porteranno nella Gabbia.” Rispose Gabriel, senza batter ciglio.
Tre figure apparvero dal nulla, in un angolo della stanza, erano completamente vestite di bianco, un grande cappuccio nascondeva il loro viso in un’ombra perenne.
Lucifer rabbrividì mentre le guardava, questa volta era veramente terrorizzato, Gabriel sentì l’odore della paura scaturire da ogni poro della sua pelle. Il ragazzo si volse a guardarlo con occhi supplicanti ma ricevette in cambio uno sguardo indifferente.
Due figure bianche allungarono le mani ed afferrarono Lucifer, tirandolo verso di loro mentre la terza intonò una litania monocorde.
Lucifer iniziò a divincolarsi, gridando a gran voce il nome di Gabriel, cercando di liberarsi si ferì ulteriormente i polsi, iniziando a sanguinare. Strillò e soffiò quando si rese conto che non sarebbe riuscito in alcun modo a sfuggire alla solida presa dei suoi aguzzini, anzi questi parevano quasi divertirsi e continuavano a stringerlo e a tastarlo, quasi fosse un capo di bestiame.
La litania si fece più intensa, ancora pochi minuti e sarebbe stato imprigionato nella Gabbia.
Sollevò di nuovo lo sguardo verso Gabriel e questa volta non c’era alcun dubbio che il ragazzino era in preda al terrore e al dolore, per la prima volta vide lacrime sgorgare da quegli occhi d’ebano. Lacrime limpide e pure come cristallo.
Lo sgomento si impadronì dell’uomo seduto sul letto. La ragione lo spingeva a comportarsi in un certo modo, mentre il cuore bramava altre cose: non voleva vedere Lucifer soffrire e voleva vederlo libero, lontano dalle tre figure bianche che continuavano ad infliggerli tormento.
La litania era quasi giunta al termine, la terza figura bianca estrasse da sotto il mantello una boccetta colma d’acqua e si avvicinò a Lucifer, lo inchiodò al pavimento mettendogli un ginocchio sul petto e gli aprì a forza la bocca: rovesciò l’intero contenuto nella gola del ragazzo.
Un urlo di dolore risuonò nella stanza, l’acqua santa lo aveva ustionato, bruciandogli lingua e palato e man mano che scendeva, Lucifer sentiva il calore spandersi e incendiare altre parti del suo corpo. La voce gli mancava, non riusciva quasi a muoversi a causa degli spasimi, ma con l’ultimo brandello di energia si rivolse a colui che l’aveva catturato.
“Ggg ...abriel ...”
“Vacuitas captivus.” Le parole di Gabriel di librarono nitide nell’aria, il legaccio magico che imprigionava Lucifer si dissolse lasciandolo libero. Approfittando dell’insperato aiuto, il ragazzo si divincolò dalla presa degli esseri bianchi e si lanciò, con le ultime forze rimastegli, verso l’unico punto di fuga della stanza, sfondando gli scuri di legno e il vetro della finestra, precipitando nella strada sottostante.
“Qui habe potestas?” gracchiò la figura che aveva cantato la litania fino a quel momento.
“Voi, come avete potuto fare una cosa simile!” lo accusò Gabriel, alzandosi dal letto e torreggiando sui tre. “Dovevate solo portarlo via, nella Gabbia, non torturarlo! Siete peggio di lui ...”
“Bastardi.” Sibilò avvicinandosi alla finestra sfondata e guardando di sotto.
Non c’era traccia di Lucifer, solo pezzi di legno, frammenti di vetro e una grossa macchia di sangue vermiglio che imbrattava l’asfalto grigio. Se ne era andato con le sue gambe, si sarebbe di sicuro nascosto per qualche tempo a leccarsi le ferite e poi sarebbe ritornato a spadroneggiare sul mondo e lui sarebbe stato lì, nell’ombra, ad attenderlo come sempre.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (11 voti, 21 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 21 commenti
Rif.Capitolo: 1
cryforthemoon
30/03/10 17:51
Mi ricordo di te! Solo che non ti ho riconosciuto per il via del nick nuovo. Wow! Ti ho lasciato senza fiato, questo è il più bel complimento che mi potessi fare! XD
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Rif.Capitolo: 1
russkaja-ruletka
29/03/10 22:19
Splendida! L'ho letta tutta d'un fiato! Ora sto riseguendo "The guardian devil" che avevo perso di vista da un pezzo. Non so se ti ricordi ma ero la fan di Raphael e della canzone degli Epica. Avevo dimenticato di aver cambiato Nickname. Comunque ti lascerò altri commenti nell'altra storia, scusa lo sproloquio XD Mi stupisci ragazza, mi lasci senza fiato con le tue storie.
Un abbraccio
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Rif.Capitolo: 1
cryforthemoon
26/03/10 22:07
Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta la storia!
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Rif.Capitolo: 1
russkaja-ruletka
25/03/10 19:48
Spettacolare!
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Rif.Capitolo: 1
cryforthemoon
10/06/09 14:13
Ciao^^
sono contenta che ti sia piaciuto il racconto e si, posso anticiparti che nel prossimo ci saranno più ragazze, che a Gabriel piacciono molto. Però Lucifer ci proverà lo stesso a tentare Gabriel con le sue lusinghe^^
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Rif.Capitolo: 5
realvampires91 - Voto:
10/06/09 01:23
E' la prima volta che leggo una storia dove Lucifer ricopre il ruolo del buono (o meglio vi è qualcosa di simile anche in DevilMan) cmnq è stata molto bella... solo na cosa... spero che nel prossimo libro Gabriel stia con più ragazze e con meno ragazzi ;)
scherzo dai... so che non è gay...
ciao e complimenti ancora...
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Rif.Capitolo: 1
cryforthemoon
08/06/09 13:49
Ma ... ma povero Lucifer! Alla fine si è annullato completamente, pur di non fare del male a Grabriel. Se non è amore questo! XD Comunque grazie ancora per i complimenti.
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Rif.Capitolo: 4
realvampires91 - Voto:
07/06/09 02:46
Bel capitolo ma, a differenza di molti, io tifo per Michael.. Lucifer aveva tradito il suo Creatore, suo Padre, portando sofferenza nel mondo perciò meritava di morire... per Gabriel invece sono cavoli suoi se si è innamorato della persona sbagliata... cmnq scrivi divinamente come sempre...
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Rif.Capitolo: 2
realvampires91 - Voto:
02/06/09 20:21
Le scene di sesso sono le migliori... trovo magnifico l'esempio fatto su di Eva vedo che contividiamo la stessa passione... una cosa sola non ho ben afferrato... hai fatto l'esempio di Sodoma per far capire che la stava sodomizzando oppure hai dimenticato le restanti 4 città che sono crollate per il peccato?
Solo una cosa non mi piace... il rapporto perverso che si sta creando tra Gabriel e Lucifer... cioè... Lucifer è una creatura perversa, affascinante, ma non Gay... o almeno spero... cmnq il 5 lo merito lo stesso..
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Rif.Capitolo: 1
realvampires91 - Voto:
29/05/09 18:43
Questo primo capitolo è veramente bello... scritto divinamente oserei dire... brava veramente..
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