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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: TOKUITE TO AI
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: AU, Lemon, Yaoi
Autore: urumi39 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/03/2009 18:12:49 (ultimo inserimento: 29/11/09)

…Si può odiare ed amare qualcuno al tempo stesso? Una volta non lo credevo possibile, ma se ora mi si ponesse questa domanda direi “si “… (sasunaru)
 
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BEGIN
- Capitolo 1° -

Ciao ^_____^!!! E’ un po’ che sto preparando questa ff e, avendo qualche capitolo già pronto, ho pensato di iniziare a pubblicarla un po’ per volta intanto che aspetto di riuscire a proseguire con cicatrici (che spero di continuare quanto prima).
Cosa dire di questa storia? Il tema vi accorgerete leggendo che non è nulla di nuovo (usato e stra usato direi N.d.Shinku; wao che bella pubblicità che ci stai facendo N.d.Sasu; sta zitto tu *__*! N.d.Shinku ), ma ci tenevo parecchio a scriverla e dopo varie esitazioni ho deciso di farlo ù___ù. La ff è nata come valvola di sfogo per incazzature varie ed ovviamente è drammatica, quindi non aspettatevi una storia tranquilla e leggera perché non lo sarà affatto ù___ù.
Voglio dedicare questo primo capitolo ad Angami, che si è offerta di farmi da beta reader per questa ff e a Yumi che mi ha tradotto il titolo in Giapponese... grazieeeeeeeeeeee!!!
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei dire due cose importanti:
1-Questa ff è AU (universo alternativo), i personaggi hanno avuto storie differenti da quella del manga quindi non stupitevi se sono OOC.
2-La storia, soprattutto nei primi capitoli, sarà abbastanza violenta con uso di linguaggio volgare (dipende dai punti di vista), quindi se la cosa vi disturba non leggete.
3-Ho deciso di usare come metodo di narrazione 3 persona e punti di vista, alternandoli a seconda delle mie esigenze. Spero che la cosa non crei eccessivi disagi e mi scuso in anticipo se la narrazione in terza persona non sarà il massimo (non mi ci trovo molto, ma purtroppo serviva per cui ho dovuto usarla =___=).
4-I cognomi di alcuni personaggi sono inventati.

Disclaimer: Tutti i personaggi di questa fan fiction non esistono. I loro diritti appartengono al Sensei Masashi Kishimoto e questa storia non è a scopo di lucro.


TOKUITE TO AI
-Begin-

Le vie di Shizuoka erano già affollate di prima mattina, piene di persone che andavano al lavoro o a scuola, tutti presi nella loro frenesia... tutti tranne un ragazzo che anche quel mattino non aveva sentito la sveglia e andava avanti a dormire pesantemente sotto un cumulo di coperte.
Il rumore era diventato ormai insopportabile, quando una mano, improvvisamente, spuntò dalle coltri e vagando in cerca della sveglia la urtò facendola cadere; solo allora, dopo aver cacciato un mugugno contrariato, da sotto le lenzuola spuntò una zazzera di capelli biondi completamente spettinati. Il ragazzo dopo uno sbuffo socchiuse lentamente gli occhi alla ricerca dell’oggetto infernale che faceva tanto chiasso. Appena lo individuò cercò di sporgersi per prenderlo, ma era così aggrovigliato insieme alle coperte che dovette lottare selvaggiamente per liberarsi, rischiando più volte di finire a terra.
Dopo avere imprecato per tutto quel casino, afferrò la sveglia a forma di ranocchio e sbirciò l’ora; fu un attimo, quando la sua mente intontita mise a fuoco le lancette, gli occhi blu si spalancarono e in preda al panico si diresse come un fulmine in bagno... come tutte le mattine, Naruto Uzumaki era in ritardo per le lezioni.
Una volta in bagno afferrò la divisa appoggiata in malo modo a terra, se la infilò cercando di stirare le pieghe il meglio possibile e dopo essersi dato una sciacquata al viso si diresse verso la cucina senza nemmeno pettinarsi i capelli. Agguantò velocemente un croissant per colazione e prese gli onigiri, che la sera prima si era preparato per la pausa pranzo, poi uscì di corsa ingurgitando il croissant alla crema, chiuse distrattamente la porta ed iniziò la sua folle corsa verso la scuola.
Naruto era di Trondheim, una città situata nella Norvegia del Nord. Proveniva da una famiglia benestante e suo padre, Minato, era proprietario di una famosa azienda di pescherecci, attività molto redditizia in quella località sul mare.
Minato era un uomo molto brillante e responsabile, anche se a volte era un po’ sbadato e burlone, ma non era un problema, visto che aveva al suo fianco una moglie come Kushina, pronta a rimetterlo in riga in ogni momento. La madre di Naruto, infatti era molto forte caratterialmente, un vero maschiaccio, ma nonostante questo adorava i bambini e lavorava in un asilo come insegnante.
Naruto era un perfetto mix tra i due: esteticamente aveva ereditato dal padre i capelli biondi, la carnagione leggermente scura e gli occhi azzurri, che di Giapponese avevano solo il taglio, mentre a livello caratteriale era l’esatta copia della madre... un vero uragano.
Aveva anche un fratello maggiore, Yahiko, di soli tre anni più grande, che al contrario aveva ereditato i tratti della madre e il carattere del padre. Naruto ci andava abbastanza d’accordo, in fondo a parte l’aria da teppista e il carattere da despota, per cui si era guadagnato il soprannome “Pain”, era un bravo ragazzo. Unica pecca... soffriva della classica sindrome del fratello maggiore e spesso era eccessivamente protettivo nei confronti del più piccolo.
Naruto stava frequentando la metà del 2° anno ed ormai era in Giappone da un anno e mezzo. Si era trasferito a studiare nel paese del sol levante per volere dei suoi genitori, che provenendo da culture diverse, desideravano che i figli apprendessero bene entrambe le lingue e le usanze; ecco perché avevano deciso che entrambi i figli avrebbero dovuto trascorrere gli studi delle medie superiori nel paese d’origine della madre.
Naruto non aveva per nulla voglia di andare a scuola e se proprio doveva dirla tutta neanche gli piaceva quel paese, o meglio a livello paesaggistico era carino, poi era super tecnologico, molto moderno e i cibi erano favolosi; ma dall’altro lato la società per certi versi era molto rigida e tradizionalista, di conseguenza se si era leggermente fuori dagli standard si veniva considerati meno che niente e uno dei luoghi dove la cosa era più evidente, guarda caso, era la scuola.
A dire il vero prima di partire per il Giappone Naruto era molto entusiasta, anche perché Pain gliene aveva parlato benissimo ed infatti la prima settimana trascorsa sotto la supervisione del fratello era stata divertentissima, ma poi il giorno dell’inizio della scuola Pain era tornato in Norvegia... e le cose erano cambiate.
Quel giorno era arrivato in anticipo, così non sapendo dove andare, aveva iniziato a gironzolare in cortile e si era imbattuto in una costruzione in metallo che gli ricordava la sua volpe Kyuubi. Si era avvicinato ad osservarla e proprio allora aveva sentito dei gemiti di dolore provenire da un angolo isolato dell’istituto.
Senza indugio si era subito recato a controllare e quando aveva visto un ragazzo venire pestato da altri cinque, essendo lui un tipo molto corretto e leale, non ci aveva pensato due volte per intervenire in favore del povero mal capitato. Senza troppi problemi era riuscito ad avere la meglio, ma quelli non contenti della lezione ricevuta, prima di andarsene lo avevano avvisato che non sarebbe finta li ed anche il ragazzo che aveva aiutato gli aveva detto che si era cacciato nei guai.
Inizialmente se ne era fregato, ma molto presto capì perfettamente come andavano le cose. La scuola era sostanzialmente divisa in due categorie: quella composta dai classici figli di papà, snob, con un’ottima posizione sociale e ovviamente bravissimi a scuola; e quella formata dai così detti sfigati, ragazzi normali che avevano la sfortuna di non venire da una famiglia ricca o che semplicemente non avevano doti spiccate. Neanche a dirlo quelli della seconda categoria erano presi di mira dai prepotenti dell’altra fazione che gliene facevano di tutti i colori senza ricevere mai punizione, perché si sa essendo ricchi si ha sempre le spalle coperte.
Lui nonostante venisse da una famiglia agiata era entrato nella seconda categoria nell’istante in cui aveva aiutato il ragazzo nel cortile; infatti aveva scoperto in seguito che il motivo dell’aggressione era dovuta all’orientamento sessuale del ragazzo e di conseguenza, avendolo difeso, era stato etichettato come “l’amichetto dei froci”.
Nonostante la situazione non fosse delle migliori Naruto era estremamente felice di quello che era successo il primo giorno di scuola, perché grazie a quell’evento aveva potuto conoscere delle persone meravigliose che erano diventati i suoi migliori amici.


POV NARU

Tieni duro Naruto ce l’hai quasi fatta, cerco di farmi coraggio macinando a suon di corsa gli ultimi metri, poi svolto l‘angolo e mi blocco osservando il cancello dell’Istituto ancora aperto. Alzo un sopracciglio sorpreso e mi fermo a riprendere fiato... strano dovrebbe essere chiuso, penso cercando di regolarizzare il battito cardiaco.
-Oddio, non ci credo! Naruto Uzumaki a scuola di prima mattina... cos’è la fine del mondo è alle porte e io non me ne sono accorto per caso?- sento una voce divertita alle mie spalle che conosco fin troppo bene e sorridendo mi volto per porgergli i miei saluti.
-Sui, Juugo... buon giorno ragazzi! Ma come mai così in ritardo oggi? Solitamente voi due siete sempre puntualissimi- chiedo.
Loro prima si guardano, poi tornano a fissare me. Juugo sospira pesantemente scuotendo la testa e Suigetsu scoppia a ridere di gusto.
-Ehi che ho detto di male, uffa!- dico gonfiando le guance e guardando offeso i miei amici.
Juugo e Suigetsu sono fratelli, o meglio fratellastri visto che Juugo è stato adottato, hanno un anno più di me e frequentano l’ultimo anno. Sono tra gli alunni più bravi della scuola e nonostante siano di buona famiglia, come me hanno finito per attirare l’antipatia di certe persone.
Suigetsu è il primo che ho conosciuto, è stato lui che mi ha aiutato ad accompagnare Kiba in infermeria il giorno in cui lo salvai da quel pestaggio. Ricordo che dopo avere lasciato il nostro amico nell’ambulatorio della scuola, Sui era così furioso che prese in mano un manico di scopa e mi diede una dimostrazione pratica di quello che avrebbe fatto ai tipi in questione... tirandomi per sbaglio una bastonata in testa così forte da tramortire un bue e per fortuna che ho la testa dura.
Fortunatamente a quel punto arrivò Juugo, che lo privò della pericolosissima “arma” e lo fece stare calmo. Li trovai subito simpatici e diventammo amici.
-Allora la smettete di ridere, si o no!!!-
-Naruto forse non te ne sei accorto, ma sono le 7. 30 del mattino. Che ore credevi che fossero?-
-COSAAAAAA?- urlo con gli occhi fuori dalle orbite.
-Ma com’è possibile? Eppure la sveglia continuava a suonare!-
-Probabilmente l’avrai mossa... ahahah... che idiota ahah-
-C’è poco da ridere Sui, ho corso come un dannato!-
-Non vedo cosa ci sia da lamentarsi Naruto-kun, in fondo ti fa bene venire in orario ogni tanto, non sei d’accordo?- mi chiede Juugo.
-Uff... ho perso delle ore di sonno preziose- mi lamento.
-Su su non è il caso di fare così, dai incamminiamoci che la scuola ci attende!- esclama Sui puntando un dito in direzione dell’edificio scolastico per poi afferrarmi sottobraccio e trascinarmi verso l’ingresso... Nooooooooooooo.
Appena arriviamo mi sento chiamare da Shika che sta appoggiato ad un albero in compagnia di Ino, Choji e Kiba, così saluto Juugo e Sui che a loro volta vanno incontro a Hidan, un compagno di classe di Suigetsu.
Una volta raggiunto quello che ormai posso definire il mio gruppo di amici, sia fuori che dentro la scuola, li saluto energicamente e loro non perdono occasione per fare battutine sul fatto che sono stranamente puntuale.
-Smettetela di fare quelle facce, insomma che c’è di male se arrivo puntuale ogni tanto!- cerco di difendermi, quando Kiba sorpreso mi chiede cosa mi sia successo.
Kiba è alto leggermente più di me, ha la pelle scura, i capelli castani sbarazzini e gli occhi di un castano quasi dorato. Caratterialmente è molto simile a me e di conseguenza andiamo molto d’accordo, anche se essendo molto testardi a volte ci capita di bisticciare sulle cose più stupide... che altro dire su di lui? Ah si, è molto legato al suo cagnolino Akamaru che gli ha regalato il suo ragazzo, Shino. Eh si, Kiba è gay e come tutti quelli nella sua condizione non è una passeggiata frequentare la nostra scuola... soprattutto la nostra classe.
-Conoscendoti è naturale che siamo sorpresi- mi dice Ino, sistemandosi una molletta per tenersi indietro la frangia.
-Ahhhh, ma che c’è di così strano?-
-Vediamo... forse il fatto che in un anno e mezzo non sei mai arrivato puntuale una volta e che non sei puntuale nemmeno agli appuntamenti?- mi chiede Kiba con tono sarcastico.
-Tsè, begli amici che ho!- dico facendo l’offeso.
-Su, basta fare chiasso di primo mattino! Mi state fracassando i timpani- si lamenta Shikamaru sbadigliando.
-Eddai... Shika smettila di fare lo scorbutico! Al mattino sei proprio intrattabile tesoro- lo rimbecca prontamente Ino e lui al “tesoro” si tende come un arco.
-Quante volte ti ho detto di non usare certi termini in pubblico! Lo sai che mi mettono a disagio!- protesta imbarazzato.
-Oh, Shika, povero amore mio!- esclama lei quasi gridando, col chiaro intento di imbarazzare il suo “povero” ragazzo ancora di più.
Shikamaru e Ino li ho conosciuti grazie a Kiba e la stessa cosa vale per Choji.
Shikamaru è uno dei ragazzi più intelligenti della scuola ed ha un quoziente intellettivo pari a 200, ma per la disperazione di tutti i professori ha un brutto difetto: è dannatamente pigro. Fisicamente è più alto di me di almeno 10 centimetri, ha occhi e capelli castani e il suo segno caratteristico sono appunto i capelli che porta legati in una coda sparata in alto tipo istrice.
Ino invece è una vera bomba di energie, caratterialmente è senza dubbio molto forte e come tutte le ragazze è attentissima alla forma fisica, alla moda e ovviamente al pettegolezzo. Fisicamente è senza dubbio una delle più belle della scuola: alta, slanciata, capelli biondi che tiene legati in una coda lunghissima e occhi cerulei. Come fa ad essere Giapponese? Infatti non lo è. La sua famiglia ha origini Canadesi, si sono trasferiti in Giappone da sole due generazioni... ecco spiegato perché ha conservato i tratti del suo paese d’origine.
Shikamaru e Ino stanno insieme da due anni, ma si conoscono fin dall’infanzia a causa della profonda amicizia che lega i loro genitori. Come coppia sono un vero spasso perché bisticciano abbastanza spesso, però si vede che si vogliono molto bene e poi... chi meglio di Ino per uno svogliato come Shikamaru?
Choji è il migliore amico di Shika, sono in classe insieme e anche lui fa parte della nostra squadra di calcio. La prima cosa da dire di lui è che ama alla follia il cibo ed infatti è leggermente sovrappeso, ma se un amico ha bisogno di qualcosa è subito pronto a farsi in quattro per lui, cosa assai rara soprattutto in questo posto, rifletto avvertendo vagamente le parole di Shikamaru.
- E poi non c’è bisogno di farne un mistero è ovvio che Naruto ha sbagliato a puntare la sveglia!- dice.
-E tu come fai a saperlo?- gli chiedo a bocca aperta.
-Semplice... conoscendoti non ci potrebbe essere altra spiegazione-
-Uffa siete dei traditori!-
Quando la campana suona ci apprestiamo a raggiungere le nostre classi e di conseguenza ci separiamo: Shika e Choji vanno nella 2°E, Ino nella 2°B, mentre io e Kiba nell’odiatissima 2°A. Perché odiatissima? Il motivo è semplice... è una classe di babbuini, comandati a bacchetta dal re degli stronzi, ecco perché.
Ci stiamo dirigendo di malavoglia alla nostra aula quando incontriamo Lee, un nostro amico super snodato con la fissa delle arti marziali e auto-proclamatosi paladino dell’amore. Nonostante l’aria da pazzo è molto simpatico e soprattutto uno dei pochi che se ne frega dei pregiudizi della gente. Ci fermiamo e scambiamo qualche parola con lui scoprendo che era salito al nostro piano per salutare la sua ragazza, TenTen, che essendo della 2°B ha la classe di fronte alla nostra.
Dopo aver salutato Lee riprendiamo a salire le scale e una volta sul piano facciamo un altro incontro, ma stavolta decisamente sgradito, penso osservando malamente due senpai del terzo anno, che vengono verso di noi urtandoci. Deidara e Sasori sono cugini e nonostante siano più grandi di noi fanno parte del gruppo della mia classe e seguono anche loro le direttive del re degli stronzi.
-Non li sopporto- sibila Kiba alla mia destra, serrando i pugni con rabbia.
-Ignorali, è la cosa migliore... lo sai- dico, cercando di calmarlo un po’.
Arrivati alla porta della nostra classe faccio per aprirla ed entrare, ma vengo molto simpaticamente spostato di lato, o forse dovrei dire spintonato con poca delicatezza.
-Fatevi da parte, sfigati!-
-Buon giorno anche a te Hyuuga- dico con ilarità, mentre lui fa finta di nulla e si sposta indietro una ciocca di capelli in modo semplicemente ridicolo.
Neji Hyuuga è uno dei rampolli della società, appartiene ad uno dei clan più potenti della città ed ovviamente è il migliore amico di una certa persona. Indubbiamente è un bel ragazzo ma al contempo è odioso, antipatico, permaloso e terribilmente narcisista; infatti quando Ten Ten l’ha rifiutato scegliendo Lee, ero così felice che ho saltato come un matto ahahah… un bel colpo al suo orgoglio di merda.
Al seguito dello Hyuuga ovviamente c’è il suo corteo composto da vari studenti della 2B tra cui sua cugina Hinata, che a differenza del cugino è molto riservata e l’odiosa Karin, troppo frivola e superficiale per i miei gusti.
-Sei pronto Kiba?- gli domando.
-Tsè, ormai ci ho fatto l’abitudine- mi risponde sospirando pesantemente.
Neanche a dirlo, appena entriamo veniamo sommersi di insulti del tipo froci, sfigati, perdenti, ecc. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, però devo dire che dà ancora fastidio, in fondo non è bello per nessuno sentirsi dire certe cose e anche se uno prova a non farci caso è inutile quando ti sommergono di insulti dal mattino alla sera.
Provando a schivare le varie cartacce che ci vengono buttate contro, cerchiamo di andare a sederci ai nostri posti, quando un insulto pronunciato da una certa persona mi giunge all’orecchio facendomi bloccare. Senza indugio mi volto e punto i miei occhi in quelli dell’interessato ovvero il capo di questi fenomeni da baraccone... Sasuke Uchiha.
-Che hai da guardare sfigato!- mi dice subito senza indugio.
-Nulla di che... solo un sacco di merda pieno di boria circondato dalle sue scimmie ammaestrate- rispondo senza timore, mentre vedo chiaramente i suoi occhi ribollire di rabbia e i suoi tirapiedi farsi avanti.
-NO, fermi! Fra poco arriva il professore- dice loro e poi si rivolge a me.
-Uzumaki non pensare di cavartela così, ci vediamo nel pomeriggio e ti assicuro che rimpiangerai quello che hai detto- sibila con un ghigno malefico.
-Nei tuoi sogni, bastardo!- gli rispondo mostrandogli il dito medio e andandomi a sedere.
Sasuke appartiene al clan Uchiha il più prestigioso di Shizuoka e sicuramente il più antico, cose di cui il teme non fa altro che vantarsi.
E’ lo studente più osannato e più bravo di tutto l’istituto e nonostante sia del secondo anno, anche i ragazzi del terzo gli portano rispetto e fanno tutto ciò che dice.
Io personalmente non vedo tutto questo splendore... beh, sicuramente non posso dire che sia brutto: molto alto, capelli neri e lisci come seta (piastrati ovviamente) che gli ricadono ai lati del viso tremendamente pallido... labbra piene e carnose, naso dritto (forse rifatto) e... due bellissimi occhi neri da cui ogni tanto si intravede un barlume di qualcosa. Ok, lo ammetto... è sicuramente il ragazzo più bello che abbia visto fin ora, però ha un carattere di merda: superbo, arrogante, orgoglioso, infimo, senza pietà, arrivista, approfittatore e soprattutto tanto, ma tanto bastardo.
Ai miei occhi è pieno di difetti, ma la cosa che mi fa più schifo di lui è il suo modo di trattare le persone come oggetti e soprattutto il fatto che nonostante abbia una ragazza meravigliosa come Sakura-chan, lui le metta corna a destra e a sinistra senza curarsi minimamente di nasconderlo... dire che è un puttaniere è un eufemismo. Si può dire che si è fatto quasi tutte le ragazze della scuola e persino delle professoresse, si dice in giro; ne approfitta scopandosele dove e quando vuole per poi scaricarle come giocattoli vecchi quando si stanca di loro, lasciando le poverine disperate. Ha un comportamento vergognoso secondo me, se fossi al posto di Sakura l’avrei già mandato al diavolo... ma forse è meglio che stia zitto, infondo io sono l’ultimo che può giudicare.
Il perché il bastardo abbia scelto lei non è difficile da immaginare... è evidente che Sasuke la usa solo come ragazza immagine, solo perché lei è la più carina e la più intelligente del gruppo e me ne dispiace sinceramente, perché a me Sakura piace. E’ molto bella... ha gli occhi verdi, i capelli rosa lunghi e lisci, la pelle molto chiara e neanche a dirlo all’inizio mi ero preso una bella cotta per lei, ma ai tempi avevo la ragazza in Norvegia e quindi un po’ per quello e un po’ perché lei stava col bastardo ci rinunciai.
Sai Miura è chiaramente il suo braccio destro, uno dei fedelissimi, se così lo possiamo definire e come il suo “capo” anche lui è un grandissimo puttan... ehm diciamo che ama divertirsi con le ragazze. Fisicamente è molto simile a Sasuke, le uniche differenze sono i capelli più corti ed anonimi e la sua figura più snella e bassa, per il resto sono tali e quali... va bene, diciamo che se devo essere sincero il teme è molto più... più tutto. Inoltre Sai è abbastanza ambiguo, ha sempre uno strano sorriso stampato in faccia... che abbia avuto una paresi facciale permanente? Bah, me lo sono chiesto molto spesso, ma a quanto pare è un mistero, ciò non toglie che è più ambiguo dell’Uchiha; almeno lui esprime rabbia e quant’altro, invece Sai non esprime assolutamente nulla, ecco perché non si sa mai cosa aspettarsi da lui.
Il gruppo del bastardo si chiude con Kakuzu Tsuji, che a differenza degli altri se ne sta sempre sulle sue e parla pochissimo. A dire il vero ha un anno in più di noi, ma a quanto pare ha avuto un brutto incidente ed ha perso l’anno. Fa parte del club di basket come Juugo, però non so molto altro su di lui, solo che una volta era amico di Hidan, poi però non si sa per quale motivo, hanno litigato e non si sono più rivolti la parola.
In conclusione Sasuke Uchiha è il boss della scuola e tutti gli altri sono come un gregge di pecoroni che gli vanno dietro; in particolare Neji, Sai, Kakuzu, Deidara e Sasori.
L’entrata della Professoressa Kurenai, la responsabile della nostra classe, mi riporta alla realtà, così tiro fuori i libri e le sorrido. La Kurenai è una delle poche persone che sono felice di avere conosciuto, è molto dolce e comprensiva ed inoltre è la moglie del nostro Sensei Asuma.

xxx

Finite le lezioni mattutine Naruto e Kiba si diressero verso la sede del club di calcio. Una volta giunti negli spogliatoi vi trovarono Shikamaru e Choji, che già avevano infilato i pantaloncini bianchi e in quel momento stavano mettendo la maglia blu della divisa con in alto lo stemma della scuola.
-Allora com’è andata la mattinata?- chiese Shikamaru rivolto ai due.
-Il solito schifo- rispose Kiba, levandosi la giacca e iniziando a sbottonarsi la camicia.
-Dovremmo dargli una bella lezione così forse la smettono- disse Choji, divorando uno spuntino.
-Choji per favore, così poi li avremo tutti addosso! La cosa migliore è ignorarli- lo ammonì Shikamaru, allacciandosi la coda.
-Esatto: è la cosa migliore- aggiunse Naruto, che nel frattempo si era già cambiato a tempo record, appallottolando la divisa e mettendola nell’armadio.
-Senti da che pulpito! Dopo la bella sparata che hai fatto all’Uchiha oggi, io al posto tuo avrei paura ad andarmene in giro Naruto- lo rimbeccò Kiba finendo di prepararsi.
-Quale sparata? Naruto che diavolo hai combinato?-
-Nulla di che Shikamaru... un piccolo diverbio con Uchiha stamattina-
-Piccolo diverbio? Ma se l’hai mandato a cagare davanti a tutti!- esclamò Kiba chiudendo il suo armadietto.
-Ma sei impazzito Naruto?-
-Ti prego Shika non farmi la morale, mi ha fatto perdere le staffe, ok? Se ha qualcosa da dire si faccia avanti, non è certo la prima volta che facciamo a botte, io e l’Uchiha-
-Certo, certo, ma adesso muoviamoci o Asuma Sensei ci metterà in punizione con allenamenti extra-
-Shika ha ragione, andiamo- concluse Choji, gli altri annuirono e tutti insieme uscirono dallo spogliatoio.
Se c’era una cosa che Naruto odiava del campo da calcio, era che per arrivarci bisognava per forza passare di fronte al campo da baseball, dove a quell’ora si allenava la squadra di una certa persona che proprio non sopportava ed infatti dovevano ancora avvicinarsi che già si sentivano grida impazzite di ragazzine urlanti, che tifavano per l’Uchiha&co.
A Naruto facevano una gran rabbia tutti quegli schiamazzi, così pensò bene di guardare altrove seguendo gli altri, non considerando che così facendo non avrebbe avuto una buona visuale della strada. Avevano quasi passato quella sottospecie di pollaio all’aperto, quando un dannato sasso gli finì sotto il piede facendogli perdere l’equilibrio; iniziò a saltellare per cercare di stare in piedi e prima di cadere afferrò malamente qualcosa di solido trascinandolo a terra con sé.
Quando non setì nessuno ridere, si rese conto che doveva esserci qualcosa che non andava, così si decise ad aprire gli occhi, almeno per capire cos’era la cosa morbida che gli aveva attutito la caduta. Appena le palpebre si aprirono ed incontrarono due pozzi d’ossidiana che lo fissavano intensamente, le iridi blu assunsero delle tonalità più scure e brillanti.
-Levati subito di dosso frocio di merda!- fu la gentile risposta.
Naruto, a quel tono duro e freddo, si riscosse provando un leggero dolorino all’altezza di un certo organo, ma la sensazione durò poco, perché ben presto fu sostituita dalla rabbia per essersi lasciato andare a fissare troppo a lungo gli occhi del bastardo, che come sempre avevano un certo effetto su di lui. Si alzò di scatto e cercò le parole giuste per ribattere alla gentilezza dell’Uchiha.
-E non credere di passarla liscia per stamattina Uzumaki-
-Con piacere bastardo e se vuoi un consiglio va a lavarti che puzzi come un caprone- disse con strafottenza, mentre Sasuke, anche se impassibile come sempre, fumava dalla rabbia.
-Sta attento Uzumaki... stai tirando troppo la corda-
-Oh, che paura, me la sto facendo sotto!-
Visto che la situazione sembrava peggiorare Shikamaru si fece avanti prendendo Naruto per un braccio e trascinandoselo dietro fino al campo da calcio, dove Asuma li stava aspettando con il suo inseparabile sigaro in bocca.
-Siete arrivati finalmente!-
-Scusi il ritardo Sensei- disse Choji.
-Manca ancora gente, state tranquilli- rispose buttando fuori una nuvola di fumo.
-Ehi Uzumaki che ti prende? Perché quella faccia scura?- aggiunse subito dopo con un sopracciglio alzato.
-Niente Asuma Sensei, non si preoccupi, sto bene!- mentì stampandosi in faccia un falso sorriso e stramaledicendo mentalmente il dannato Uchiha.
Naruto era un tipo tranquillo e non amava litigare, ma da quando era venuto in Giappone e si era ritrovato ad essere insultato a base quotidiana da Uchiha&co, alla fine aveva dovuto tirare fuori gli artigli per difendersi, anche se la cosa non lo divertiva.
Il silenzio venne improvvisamente spezzato dalle grida di Ino, che dal campo da calcio femminile, stava salutando Shikamaru scuotendo energicamente il braccio augurandogli buon allenamento. Naruto osservando la scena non poté che provare una grossa invidia per il suo amico... anche a lui sarebbe piaciuto avere qualcuno che si preoccupasse per lui.
Aveva avuto parecchie ragazze dalle sue parti, peccato che finiva sempre male ed ogni volta si ritrovava a chiedersi perché e cosa avesse fatto di male... risultato?! il suo amico Kimimaro doveva sudare sette camice per tirarlo su di morale, poi lui s’invaghiva di un’altra, la nominava amore della sua vita e la storia si ripeteva. Quante volte aveva creduto di avere trovato l’amore della sua vita? Tante volte, ma solo una volta giunto in Giappone si era innamorato sul serio, sfortunatamente della persona sbagliata.
Dopo quindici minuti gli allenamenti iniziarono, Asuma Sensei ordinò di fare i soliti venti giri del campo, per poi passare al dribbling e ad altri esercizi di riscaldamento, che Naruto odiava.
-Uzumaki insomma, ma si può sapere dove tiri? Te l’ho detto centomila volte che la palla va tirata in porta e non sui pali!- gridò Asuma.
-Scusi Sensei, cercherò di fare meglio dattebayoo!-
-Tu sei la mia disperazione! Mi chiedo cosa ti sei iscritto a fare al club di calcio. Non per dire, ma sei leggermente negato per lo sport- sospirò massaggiandosi le tempie.
-Cosa? Non è assolutamente vero Asuma Sensei! Se mi vedesse giocare ad Hockey cambierebbe subito idea, io son...-
-Sì, sì Uzumaki “un vero campione” lo sappiamo tutti ormai, ma qui non siamo in Norvegia e questo non è un campo da hockey, per cui ti prego cerca di impegnarti un minimo e abbi pietà di me-
-Ok, farò del mio meglio dattebayooooo- esclamò Naruto.
-Riprendiamo!-
Una volta finito l’allenamento i ragazzi si ritirarono negli spogliatoi; tutti tranne Naruto che come sempre fu trattenuto per una mezz’oretta di allenamento extra, al fine di prepararlo meglio alla partita che ci sarebbe stata di lì a poco.
Quando arrivò negli spogliatoi erano ormai vuoti, così se la prese comoda; si concesse una lunghissima doccia ristoratrice e, dopo essersi cambiato, prese le sue cose avviandosi verso l’uscita.
Naruto iniziava seriamente a pentirsi di avere scelto calcio come attività di club, sostanzialmente l’aveva scelto perché credeva fosse lo sport più simile all’hockey; insomma in entrambi c’era una porta dove si doveva segnare, con la sola differenza che invece della mazza bisognava usare le gambe... peccato che lui con le gambe era negato, rimuginò sospirando pesantemente.
Era quasi nel cortile centrale e stava per svoltare l’angolo, quando si ritrovò improvvisamente circondato dall’Uchiha con i soliti scagnozzi appresso, ci mise poco a capire la situazione, così appoggiò la sacca e si tolse la giacca per non sporcarla.
-Oh, vedo che hai già capito Uzumaki!- disse Sasuke con un ghigno malevolo.
-Avanti Uchiha fatti sotto così non se ne parla più-
-No, stavolta preferisco guardare- sogghignò facendo cenno ai quattro ragazzi di farsi avanti.
Naruto sgranò leggermente gli occhi sorpreso... solitamente erano scontri abbastanza leali, erano solo lui e l’Uchiha.
-Che c’è, hai paura Uzumaki?- chiese Deidara.
-Di gente come voi, mai!-
-Bene fatelo a pezzi, io nel frattempo mi godrò lo spettacolo- ordinò Sasuke e poi si appoggiò al muretto incrociando le braccia.
Anche se erano quattro contro uno Naruto non si diede per vinto, anzi decise di attaccare per primo ed inizialmente riuscì a reggere bene, ma purtroppo i suoi avversari erano comunque in superiorità numerica, così alla fine gli altri ebbero la meglio e lui si ritrovò a terra, mentre veniva riempito di calci allo stomaco e sulle gambe.
-Bene, direi che può bastare ragazzi- intervenne Sasuke facendosi avanti.
-Spero che la lezione ti sia servita Uzumaki, azzardati ancora a umiliarmi in pubblico e ti assicuro che filerai dritto, dritto, all’ospedale... non sto scherzando-
Naruto era troppo impegnato a tentare di respirare per starlo ad ascoltare, così non disse nulla e si limitò a serrare le labbra e a tenersi lo stomaco dove avevano infierito maggiormente.
-Hai capito?- insistette Sasuke.
Avrebbe tanto voluto rispondergli “fottiti”, ma nelle sue condizioni non gli conveniva, perché era sicuro che se gli avesse risposto male ci sarebbe finito davvero all’ospedale, così si limitò ad annuire.
-Bene frocetto, speriamo che tu abbia capito davvero stavolta- disse Sasuke passandogli una mano nei capelli biondi, mentre Naruto si ritraeva con un ringhio.
Dopo che l’Uchiha se ne fu andato, Naruto si tirò leggermente su a sedere e si massaggiò ripetutamente lo stomaco maledicendo il responsabile di tutto quello, poi si alzò a fatica e zoppicando si trascinò fuori dal cortile; imboccando vie secondarie per raggiungere casa senza farsi vedere in giro ridotto in quello stato.

xxx

Giunto all’appartamento la prima cosa che fece fu entrare in bagno per controllare le sue condizioni e la cosa non gli piacque per nulla. Era pieno di lividi ed ematomi su tutto il corpo: aveva un labbro spaccato da cui perdeva sangue, uno zigomo violaceo e per fortuna gli avevano risparmiato l’occhio nero, pensò con ironia, stringendo con forza il lavabo.
La cosa migliore sarebbe stata o cambiare scuola o tornare a casa, ma non poteva… o forse avrebbe dovuto dire “non voleva”? In fondo gli sarebbe dispiaciuto lasciare i suoi amici, in Norvegia ne aveva pochissimi, perché stava antipatico quasi a tutti; lo ritenevano un’imbecille e non si premuravano nemmeno di vedere cosa c’era sotto la superficie.
Gli unici amici che aveva erano Kimimaro, che essendo sempre stato malaticcio veniva isolato pure lui e gli amici di suo fratello Pain... già Pain, era certo che se ci fosse stato lui al suo posto non si sarebbe fatto mettere sotto.
Si guardò ancora allo specchio e si lasciò sfuggire una bassa risata. Non riusciva a capire da quando era diventato così bugiardo anche con se stesso... i suoi amici non c’entravano, era ben altro che lo teneva legato lì, ammise tristemente.
Dopo essersi sistemato come poteva andò in cucina e accese la Tv. Non aveva voglia di fare i compiti e nemmeno di mangiare, così optò per una bella coppa extra di gelato alla crema con panna montata, il tutto da gustare comodamente seduto davanti alla televisione guardando uno di quei film romantici ed estremamente lacrimevoli che lui adorava.
Fu il rumore del campanello a destarlo... immaginava perfettamente chi fosse e non aveva la benché minima voglia di vederlo, così decise di far finta di nulla, peccato che lo scocciatore continuò a suonare imperterrito fino a farlo impazzire.
-Che vuoi?- ringhiò osservando il ragazzo di fronte a sé.
L’interlocutore non si lasciò minimamente intimorire dai modi sgarbati di Naruto, entrò spintonandolo via malamente e chiudendosi la porta alle spalle con un sonoro “sbam”.
-Non sono in condizioni come vedi, esci di casa per favore- disse Naruto fronteggiandolo senza timore.
L’altro ragazzo non rispose, ma appena il biondo si voltò lo prese alle spalle e lo spintonò a terra con forza mettendosi a cavalcioni sulla sua schiena, per poi scivolare indietro col bacino andando a sfregare lentamente la propria erezione contro le natiche del biondino, che iniziò a tremare visibilmente.
-Per... per favore, non sono in condizioni stasera- ripeté Naruto con voce stanca.
Ma l’altro ragazzo non sembrava minimamente interessato alle condizioni di Naruto; si sollevò leggermente da lui e con poca grazia, gli tirò giù i pantaloni del pigiama con i boxer, avendo così una bella vista del sedere sodo e ben modellato del biondino.
Naruto s’irrigidì immediatamente, mentre l’altro ragazzo si abbassò la cerniera con foga e dopo essersi messo velocemente un preservativo strinse con forza le natiche di Naruto, strizzandole un paio di volte, prima di dividerle lentamente portando il proprio membro all’entrata del biondo, che strinse fortissimo la prima cosa che gli capitò a tiro, ben consapevole che avrebbe fatto un male cane. Ed infatti appena il ragazzo lo penetrò con la solita irruenza, non premurandosi nemmeno di prepararlo ed iniziando a sfondarlo senza pietà, l’unica cosa che sentì fu dolore.
-Sei così caldo- mugugnò una voce al suo orecchio, proprio quando il corpo su di sé prendeva ad entrare ed uscire con violenza, senza curarsi minimamente del dolore che provocava, ma cercando solo ed esclusivamente il proprio godimento personale.
-Fa piano, cazzo mi fai male!- si lamentò Naruto, stringendo i denti ed avvertendo vagamente i primi rivoli di sangue iniziare a colargli tra le gambe.
Avrebbe voluto ribellarsi come faceva di solito, ma questa volta non ne aveva le forze... era troppo stanco e troppo addolorato per farlo, era stanco di tutto. Si chiese cosa avrebbero detto i suoi genitori se lo avessero visto in quel momento, mentre si faceva fottere volgarmente a quattro zampe; sicuramente sarebbero rimasti disgustati tanto quanto lo era lui. Non era quello che voleva, lui avrebbe voluto ben altro dalla persona che si muoveva con frenesia dentro di lui, facendogli solo male.
Il ritmo divenne incalzante e all’altro ragazzo iniziarono a sfuggire degli ansimi mal trattenuti, segno evidente che ormai era arrivato al limite. Naruto avverti chiaramente il pene del ragazzo iniziare a vibrare insistentemente, fino a quando, poche spinte dopo, sentì il ragazzo gemere e spingere freneticamente per poi rallentare pian piano, mentre il membro al suo interno si sgonfiava un po’ per volta.
Il ragazzo si lasciò cadere su Naruto, che col volto a terra cercava di trattenere a stento le lacrime... era stanco di quella situazione... era stanco di essere trattato come una puttanella da quattro soldi.

Continua…


Finitoooooo *_____*... ed il primo è andato! Beh, mi rendo conto che questo capitolo sia un po’ palloso, ma mi serviva come introduzione generale e di conseguenza era necessario. Chissà chi è il tipo che si fa Naruto alla fine O___O... avete qualche idea? Beh, se vi va fatemi sapere che ne pensate di questo primo (incasinato) capitolo ù____ù!!! Byebye


NOTE:
Tokuite to ai: orgoglio e amore.
Onigiri: Involtini a base di riso e alghe crude, solitamente di forma triangolare. Possono essere di solo riso oppure ripieni di pesce o carne. Molto diffusa è la versione con all'interno l'umeboshi, una tipica prugna giapponese seccata con il sale, dal sapore aspro. Tra i vari tipi di onigiri: (tsuna mayo) con ripieno di tonno e maionese ; (ebi mayo) al gambero e maionese ; (ume) con la prugna ; (omu raisu) fatto con riso al pomodoro e arrotolato intorno ad una frittatina ; (chikin raisu) al riso al pomodoro con pezzetti di pollo ; (gomoku) dal sapore agrodolce con pezzetti di pollo e alcune verdure ; (sake) con ripieno di salmone ; (meshisoba) al sapore di salsa di soia con pezzettini di soba sminuzzati all'interno ; (koma sake) con semi di sesamo e pezzetti di salmone. Ma ne esistono ancora innumerevoli quantità.
Sensei: Oltre a indicare i docenti scolastici, viene adoperato anche all'interno delle arti e tecniche tradizionali, dove il maestro spesso non viene visto come il semplice insegnante di nozioni, ma anche come un individuo dotato di autorità ed esperienza, ovvero un "maestro di vita".
Dattebayo: è un rafforzativo delle tonalità infantili o umoristiche. Nell'edizione italiana è stato eliminato perché non avrebbe mai avuto stesse sfumature procurando problemi e limitazioni nella costruzione delle frasi.



 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (37 voti, 84 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 84 commenti
Rif.Capitolo: 1
inu00 - Voto:
08/06/11 15:18
è un peccato non continuarla, lo ribadisco, è una così bella storia
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Rif.Capitolo: 9
fmica
03/02/11 12:48
perchè non la continui è la più bella storia che abbia mai letto tra naru e sasu ti prego continuala non la abbandonare
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Rif.Capitolo: 9
inu00
24/10/10 22:36
non c'è problema, però non farci aspettare troppo, la tua storia è irresistibile
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Rif.Capitolo: 9
inu00 - Voto:
24/10/10 22:34
troppo bella, non vedo l'ora di leggere il seguito :)
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Rif.Capitolo: 1
urumi39
15/02/10 10:01
X I LETTORI: MI SCUSO PER I RITARDI CHE STANNO AVENDO LE MIE STORIE, MA HO DECISO DI PREPARARE ALCUNI CAPITOLI PRIMA DI PROSEGUIRE NELLA PUBBLICAZIONE E LA COSA RICHIEDERA' UN PO' DI TEMPO!!! GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO!!! BYEBYE
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Rif.Capitolo: 9
miyu13 - Voto:
21/01/10 17:31
O.o" bellissimo!! eccezionale non vedo l'ora di leggere il cappy 10 voglio assolutamente scoprire cosa succede quando naru si svegli non vedo l'ora !!!!!
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Rif.Capitolo: 9
saru-chan84
07/12/09 22:57
Oh che bello un nuovo capitolo finalmente ^^
No dai perchè dici così...è venuto bene come cspitolo.
Mi è piaciuta molto soprattutto la scena dove Sasuke atterra Itachi inveendogli contro e quest'ultimo lo lascia fare per farlo sfogare ^__^
Per non parlare poi della dolcezza di Sasuke quando Naruto esce dalla sala operatoia *__*
Adesso però ci devi fare uno splendido risveglio di Naruto eh! ^___^
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Rif.Capitolo: 9
kuroichigo - Voto:
04/12/09 19:55
Bellissima, come tutte le tue storie, e scritta veramente bene, bravissima^^
Come direbbe il mio prof, c'è il "Pathos", la passione che fa nascere nell'osservatore un opera, e devo dire che le tue storie sono così, fanno trasparire i sentimenti in un modo semplice e puro, e ti assicuro che è una riflessione sincera XD Non vedo l'ora di conoscerne il seguito, ciao,

=Kuro=
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Rif.Capitolo: 9
antowill
30/11/09 22:07
uaaaa!che bel capitolo!mi è piaciuto veramente tantissimo e la scena del sogno di itachi è shisui è tristissima,mi sono venuti i brivi leggedola.Povero sasuke è veramente a pezzi poi ci si mette anche tsunade a fare la bastarda...solo itachi poteva in qualche modo consolarlo.La scena di Sasuke e il padre è molto realistica,inoltre sono state parole molto pesanti,deve essere più doloroso quando una persona cara ti dice di essere deluso di te che quando ti prende a sberle...cmq.Sei sempre la mi virgilia!^^bravissima come sempre
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Rif.Capitolo: 9
ichigo92
30/11/09 20:07
troppo bellaaaaaaaaaa!mado...veramente tnt...scrivi benissimo=)...la storia mi ha proprio preso e in certi punti stavo quasi x piangere=(...nn vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!postalo presto!!!!^^
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