JUN - Capitolo 1° -
La sveglia che suona, non ho proprio alcuna voglia di svegliarmi. Ancora mezza addormentata scendo dal letto e mi butto sotto la doccia, è l’unico modo per svegliarmi. Mi preparo faccio colazione ed esco. Per fortuna la scuola non è molto lontana. Oggi è il quindici, ciò significa la tappa obbligata dell’edicola: esce la mia rivista preferita. << Giorno Jun >>. << Giorno Eisen >>. << È arrivata? >> << Certo >> si voltò per cercare tra le riviste riservate e mi porse la mia rivista. Per evitare di pagare ogni volta e perdere tempo gli avevo dato un anticipo che mi valeva per quattro mesi. << Fai la brava a scuola >>. << Certo >>. Eisen era un vecchio amico di famiglia, conosceva i miei genitori, e quindi per una cosa o per l’altra conosceva anche me. Poi aveva l’edicola meglio fornita della zona. Dimenticavo, devo presentarmi. Mi chiamo Jun Aosawa, ho diciannove anni e vivo nel distretto Aoyama di Tokyo. Sono al secondo anno dell’università, scienze politiche. Sono orfana, ho perso i miei genitori a quattordici anni, e da allora faccio qualche lavoretto per potermi pagare gli studi. Fino alla maggiore età mi ha seguito una vicina, ma per fortuna ora posso badare a me stessa. La mia grande passione sono i manga, e spendo anche molti soldi per i gadget, ma non posso farci niente. La scuola per fortuna va bene, riesco a studiare, a lavorare e a dedicarmi un po’ di tempo. La cosa che meno mi piace dell’università è la mancanza dell’uniforme, quella che avevo alle superiori era davvero carina. << Jun. Sbrigati o farai tardi >> era Rika, la mia migliore amica. << Eccomi >>. << L’hai preso? >>. Le sorrisi << Certo >>. << Allora questo mese sei riuscita a fare salire in classifica uno dei tuoi beniamini? >>. << Non ho ancora guardato. Aspetto l’ora di pranzo >>. << Ti vuoi torturare? So quanto ci tieni >>. << No, voglio assaporare con calma il momento >>. << Come preferisci >>. << Jun, Rika. Aspettateci >> da lontano arrivarono Saki e Yumi. Erano nostre compagne di classe dalle superiori, abbiamo continuato gli studi insieme, e siamo buone amiche. Pur non condividendo la mia passione mi capiscono, non mi giudicano. << Jun, allora cosa fai stasera? >>. << Devo lavorare, ma sabato sono libera >>. << Un giorno ci dovrai portare dove lavori, siamo curiose >>. << Credetemi, non è il caso >> era un lavoro discutibile, ma mi permetteva di mantenere un buon tenore di vita. << E inoltre dovresti fare meno la sostenuta con i ragazzi >>. << E questo che c’entra? >>. << Ti ricordi la lettera che hai trovato l’altro giorno? Bhe se ti lasci scappare tutti i ragazzi così rimarrai sola >>. << Baggianate. Magari era uno scherzo >>. << Magari no, pensa, poverino, sarà rimasto chissà quanto ad aspettarti >>. << Cavoli suoi. Non ero obbligata a incontrarlo. E poi siamo abbastanza grandi per le letterine anonime >>. << Anche questo è vero>>. << Io sostengo che fosse uno scherzo, scommetto che è stato Hideki >> Hideki era il bello dell’università, bello, ricco e intelligente. Aveva addirittura il suo fan club. << Jun, ma che ti ha fatto di male Hideki? >> mi guardarono tutte << È così carino >>. << E così stronzo aggiungerei >>. << Attenta, stanno passando proprio loro >> loro erano Hideki e il suo squadrone di ammiratrici. << Giorno fanciulle >> quanto lo odio, feci finta di non vederlo e sentirlo. << Rika, ragazze, andiamo? >>. << Jun, è quel periodo del mese? >> che diavolo aveva da sorridere. << No, grazie dell’interessamento >>. << Vedo che vai in giro ancora con quella stupida rivista >> lo avrei strozzato. << Vedo che hai il coraggio di mostrare il tuo viso in giro. Non hai paura di essere denunciato per atti osceni in luogo pubblico? >> << Jun, come ti permetti di parlare così a Hideki? >> parlò Kaori, la presidentessa del fan club. << Il tuo beniamino m’insulta, ed io non me ne starò certo zitta. Se voi volete fargli da cagnolini non ve la dovete prendere con me >>. << Jun, devi imparare a comportarti meglio. O rimarrai zitella a vita >>. << Meglio zitella a vita che correre dietro a te >> sembrava contrariato, finalmente. << Fa come ti pare. Comunque quel ragazzo c’è rimasto molto male >>. << Chi? >> ma di chi parlava? << Quello della lettera. Potevi almeno presentarti >>. << Ho letto la lettera. Potevo direttamente cestinarla >>. << Potevi fare uno sforzo e farti vedere >>. << È un tuo amico? >>. << Sì >>. << A maggior ragione ho fatto bene a non andare allora >> le ragazze dietro a Hideki cominciavano ad arrabbiarsi sul serio. Rika mi afferrò per un braccio e mi trascinò via, assieme a Saki e Yumi. << Jun, devi fare attenzione a quelle, meglio non farle arrabbiare >>. << Non mi fanno certo paura >>. << Cerca in futuro di non provocarle >> mi mise in guardia Saki. << Va bene >>. Le lezioni si svolsero regolarmente, e dopo la lunga mattinata potei finalmente dedicarmi alla mia rivista. Eravamo nel giardino dell’università, ero troppo impaziente di leggere per preoccuparmi di mangiare. << Evviva Sasori e Deidara sono saliti in classifica >>. Erano due dei miei personaggi preferiti di un noto manga. << Jun, ribadisco il concetto di stamattina, dovresti interessarti ai ragazzi veri >> disse Yumi. << Assolutamente no. Oggi farò un salto al negozio di oggettistica, ho messo da parte i soldi per il pupazzo puccioso di Sasori >> solo a pensarci arrossivo e ridevo. << Contenta te >>. << Ma io sono contenta così >> stavo contemplando le immagini della rivista quando qualcuno me la sfilò dalle mani. << Ma che diavolo… >>. << Ma come fanno a piacerti queste cose? >> Hideki, m’infuriai. << Fatti i fatti tuoi >>. << Certo che sei proprio scontrosa >>. << Devo ripetermi? >>. << Non è necessario >> osservò ancora le immagini << Ma come si fa a perdere tempo con queste cose? E come si può perdere la testa per un pezzo di carta? >> ripresi la rivista e gli diedi uno schiaffo. << Vai al diavolo >> presi le mie cose e andai verso i bagni. Mi sciacquai il viso, ero davvero arrabbiata << Quanto lo odio. Spero vivamente che prima o poi qualcuno gli dia una bella lezione >>. << Jun, non dovevi comportarti così con Hideki >> era Kaori. E non era sola. << Se l’è cercata >>. << A noi non va bene che te gli stia così vicina >> parlò un’altra ragazza. << Non sono certo io a cercarlo >>. << Però lo attacchi sempre >>. << Lui mi provoca, ed io non sto zitta >>. << Questo è un avvertimento. Se non ti comporti meglio con Hideki, ne pagherai le conseguenze >>. Non risposi e me ne andai. << Sciocche ragazzine >>. Le lezioni del pomeriggio passarono ancora più velocemente. Stavo per uscire quando incrocia Hideki, lo ignorai. << Jun, mi hanno chiesto di consegnarti questa >> mi porse una lettera. << È ancora il tuo amico? >>. << Sì, per favore incontralo, lui ci tiene molto >>. << Se è come te non provo il minimo interesse a incontrarlo >> gli tornai la lettera. << Ma provare che ti costa? >>. << Senti, è tardi, devo andare in un posto e poi devo lavorare >>. << Si tratta di cinque minuti >>. << No >>. << Va bene, non insisterò. Ma non vuoi neanche leggerla? >>. << No. Sarebbe una perdita di tempo >>. << Ok >>. << Credevo fossi migliore >>. << Della tua opinione non mi curo >>. Mi affrettai a uscire dall’edificio, avevo ancora un paio di rampe di scale, quando mi fermarono Kaori e altre quattro ragazze. << Ti avevamo avvisata >>. Le ignorai, e continuai per il mio cammino, quando sentii una spinta. Cercai di afferrarmi al corrimano, ma non ci riuscii. Qualcosa mi bloccò, qualcuno mi aveva afferrata in tempo prima che cadessi << Non avete niente di meglio da fare? >>. << Hideki, ma lei ti ha… >>. << Lasciatela fare, se m’insulta sono io, ed io soltanto, a dover ribattere >>. << Scusaci Hideki >> e sparirono. Mi ricomposi, e lo ringraziai << Sono in debito, quindi dammi pure quella lettera, la leggerò ma non ti prometto niente >>. << Meglio di niente >>. << Con questo posso considerare il debito estinto? >>. << No. Dopo che l’avrai letta voglio una risposta, anche domani, basta che mi dici cosa ne pensi >>. << Va bene, ora scusami, ma vado di fretta >> detestavo l’essere in debito con quell’individuo. Corsi verso il negozio e comprai il pupazzo, era troppo bellino. Mi diressi verso casa per farmi una doccia e cambiarmi, era un lavoro ingrato il mio, ma riuscivo ad avere molte cose in cambio.
Dopo Oltre l'eternità e Kokoro de Mistumeteru eccomi di nuovo qua. Non ho voluto abbandonare del tutto Sasori, rimarrà presente un pochino, ma come beniamino della protagonista ^o^
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didichan
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karin-san - Voto:
Peccato sia già finita, ma è stata bellissima^^
Complimentissimissimi^//^
Kiss Kiss
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giem
...continua nelle pagine numero:
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