E’ notte. Forse mi trovo in un vicolo vicino alla strada principale. Mi sembra di riconoscere un insegna luminosa..
Conclusa: No
Fanfiction pubblicata il 28/08/2008 15:35:37 - Ultimo inserimento 09/09/2008
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NOTTE
<center><b>Primo capitolo</b></center>
E’ notte. Forse mi trovo in un vicolo vicino alla strada principale. Mi sembra di riconoscere un insegna luminosa, quella del ristorante cinese di Chan Chan. O forse è quella di una sala da biliardo. Cavoli, ho la vista troppo annebbiata per capire quello che mi circonda. Cerco di rialzarmi. Sono sdraiata a terra ma non ho le forze per muovere nemmeno un dito. Devo riuscirci! Appoggio la mano destra a terra e cerco di fare forza per mettermi seduta. Appoggio la schiena al muro. C’è qualcosa di appiccicoso. Che schifo! Riprendo pian piano la vista. Mi guardo attorno. Sì, sono proprio dove pensavo di essere, quello è il ristorante. Noto con una vena di disappunto che quello che avevo sentito sul muro è sangue. Ed è il mio. Certo meglio che una qualche sostanza appiccicosa di qualcun’altro. Finalmente riacquisto la sensibilità alle gambe e così mi alzo. Meglio che vada al pronto soccorso. Anzi, forse è meglio di no. Mi chiederebbero spiegazioni, e io non saprei neppure cosa dirgli. Meglio tornare a casa. Anche se casa è una parola grossa. Diciamo “meglio tornare nel buco infernale”. Sì, così è molto meglio. Percorro il vicolo finche non sbuco sulla via principale. Nessuno nota qualcosa di strano in me. Cavoli, una giovane ragazza sanguinante e traballante non fa pena a nessuno? Bah, non la noterei neppure io, pensandoci. Cammino sotto i neon sfavillanti, i negozianti non sembrano rendersi conto che sono le due di notte, dato che urlano come se domani nessuno dovesse andare a lavorare. Io a quest’ora di solito dovrei essere a letto. Domani devo svegliarmi alle cinque. Anzi oggi. Non mi rendo ancora bene conto di che ore siano. Ho ancora tre ore di sonno, se riesco ad arrivare al buco il prima possibile. Se mai riuscirò a chiudere occhio. Cosa mi sarà successo prima di tutto questo? Cosa ci facevo nel vicolo? Mi tornerà in mente. Non ho preso una botta in testa per quanto ne so. Almeno non mi fa male. Al contrario il braccio sembra voglia esplodere da un momento all’altro. Sento il sangue pulsarmi nelle vene, fino al cervello. Chiederò a John di medicarmi. Anche se non è proprio bravissimo in questo. Beh prima però vado a dormire. No meglio prima farmi medicare. Non voglio morire troppo giovane. Ho solo 17 anni accidenti! Mi guardo intorno. Dove sono? Ero soprappensiero e non mi sono resa conto di essere andata troppo avanti. Meglio tornare indietro. Cammino per circa mezz’ora finche non riconosco il mio palazzo. Finalmente. Salgo le scale fino al sesto piano. L’ascensore è rotto. Anzi è sempre stato rotto. Sono ormai tre anni che vivo qui e nessuno lo ha ancora aggiustato. Arrivo al buco. Sì, penso proprio che continuerò a chiamarlo così, non è male come nome. Apro la porta. John si è addormentato come al solito sui suoi libri di esoterismo. Sono vecchissimi. Gli ho sempre detto che secondo me tutti i germi che vi sono sopra gli entrano in circolo attraverso i pori della pelle mentre vi dorme sopra. Lui di solito a questi miei scleri ride come un forsennato poi si accende una sigaretta e va alla finestra. Assomiglia da morire a John Constantine. Anche lui è biondo, porta sempre un impermeabile marrone. Peccato che Constantine esista solo sui fumetti. Mi attira tantissimo quell’uomo. Cerco di svegliare John con qualche pacca sulla schiena. Niente da fare.
“John, per l’amor di Dio, svegliati!”gli urlo a pieni polmoni.
Niente.
Non sarà mica morto? Non penso, lo sento respirare.
Mi avvio verso il letto quando sento una mano sulla spalla.
“Dov’eri?”
Si è svegliato.
“Ero sanguinante in un vicolo, non ricordo bene per quale motivo. Potresti, se non è troppo disturbo, disinfettarmi e fasciarmi il braccio? Te ne sarei davvero grata.”
“Ok, bimba, ma dovresti stare più attenta. Come diavolo fai a ridurti sempre in questo stato?” mi chiede lui con fare da paparino, anche se in realtà ha solo tre anni in più di me.
“Non lo so…Comunque grazie.” gli rispondo io con fare innocente.
Finisce la fasciatura e sono le 4: 17. Io domani non starò in piedi. Me lo sento.
“Domani se ti ricordi qualcosa, dimmelo ok? Notte!” e detto ciò mi da un piccolo bacio sulla guancia. Che labbra calde. Mi chiedo sempre come mai mi sento così attratta da lui. Sarà perchè assomiglia a…Devo smettere di pensare in continuazione a quel fumetto. Va beh, meglio dormire. Ho una mezz’oretta di sonno e non la voglio sprecare.
Bene questo è il primo capitolo della nuova storia che sto scrivendo. Ditemi cosa ne pensate. A presto con il nuovo capitolo dove si conoscerà un po’ di più sulla protagonista.
Dopo aver letto tutti e due i capitoli mi sto appassionando. Mi piace molto il tuo modo di scrivere.E poi la storia del ragazzo che assomiglia a John Constantine mi incuriosiva...Continua così, sento che la storia si farà ancora più interessante. Joanie
Mi piace
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04/09/08 17:00 Nitrovtesta -Autore- Joanie [Dopo aver letto tutti e due i ca...]
Grazie! Spero ti piacciano anche i nuovi capitoli!
Attenderò pazientemente i prossimi capitoli, allora! ^^