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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
Titolo Fanfic: EMPTY
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: kimagattinanera galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/08/2008 15:51:25

xk zexion dovrebbe voler conquistare naminè?si tratta solo di un nobody cosi' inutile da non aver posto nell'organizzazione(ZekuNami[no cm coppia o,
 
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PAGINE BIANCHE
- Capitolo 1° -

la mia seconda schizzofic su kingdom hearts...adoro zexion,e pure namine' D: li adoro tutti quei teneri nessuno senza cuore....
questa mi e' venuta in mente cosi'....ancora non so se e forse avra' un seguito


Marluxia era distratto ad assistere all’ ennesimo litigio fra Vexen e Larxene.
Aveva abbastanza fiducia nell’ orgoglio e la testardaggine di Vexen, che quindi sicuramente avrebbe portato avanti la storia ancora per molto, ripetendo almeno ogni due frasi la parola “rispetto” “ordine” o “gerarchia”, a scelta….un po’ meno fiducia nella pazienza di Larxene nel continuare a sentirlo straparlare, nonostante fosse lei l’ attaccabrighe.
Quindi o avrebbero continuato almeno per altre due ore, o tutto sarebbe finito abbastanza presto o in seguito a una scarica del numero XII, o lei e quegli altri due traditori con la testa colorata se ne sarebbero andati annoiati lasciando Vexen a sbraitare.
In ogni caso sapeva che era meglio fare il più presto possibile, Marluxia interrompeva qualsiasi cosa quando scoppiavano litigi del genere, lo divertivano, ma prima o poi si sarebbe pur accorto della sua assenza.
Zexion camminava sicuro e rapido attraverso i corridoi del castello dell’ oblio,ma non correva. Zexion non aveva mai fretta.
Tutto quel bianco ormai non lo confondeva più anche se lo infastidiva. Ormai conosceva anche quel posto alla perfezione, e la cosa che lo infastidiva di più in realtà non era il colore delle pareti (e dei pavimenti e del soffitto e di qualsiasi altra cosa), quanto il fatto che per averlo mandato là insieme a Marluxia e il suo seguito il Superiore dovesse avere qualche sospetto anche nei suoi confronti.
Era sempre stato affezionato e fedele a Xemnas, da subito, ma prima o poi tutti hanno bisogno di fermarsi un attimo…fare una pausa; pensava che per Xemnas fosse arrivato quel momento di fare un passo indietro e lasciare il posto a qualcun altro, magari qualcuno come lui, ma non aveva mai fatto nulla per farlo capire, niente che potesse farlo sbilanciare troppo. Zexion era prudente.
E con prudenza si avvicinò a quella piccola porticina bianca, girando con sicurezza la maniglia e richiudendola subito dietro le sue spalle.
Guardò la ragazzina bionda seduta al tavolo al centro della stanza,anche lei tutta vestita di bianco. Sapeva che lei l’aveva visto e sentito entrare, per un attimo aveva alzato lo sguardo, forse temendo che fosse Marluxia. Poi aveva di nuovo abbassato lo sguardo sulle proprie mani.
Zexion avanzò nella stanza piena di fogli colorati sparsi qua e là. Le girò un po’ intorno, fissandola.
Era bionda, con la pelle pallida come latte,e i capelli di un biondo chiarissimo. Zexion fece una smorfia, sembrava una bambolina di porcellana, seduta così composta e rigida.
Si fermò dopo aver fatto un giro completo, dall’altra parte del tavolo.
La bambina aveva smesso di disegnare,senza però aver lasciato la matita. La impugnava stretta ora, come se fosse un’ arma e fosse pronta a difendersi.
Lui accennò appena un sorriso, forse pensava che le avrebbe fatto del male. Non disse nulla e tornò dietro la sua sedia, lei non si mosse.
-così saresti tu la sua preziosa arma…
Disse con un tono che non sembrava né una domanda né un’ affermazione.
-sei un amico di Marluxia?
Non sarebbe mai arrivato a definirsi amico di Marluxia, nemmeno con una bugia.
-no
-non so se posso parlare con te…
Zexion sorrise,Marluxia la terrorizzava a quanto pare…perfetto.
Si mise a sedere accanto a lei dopo averle chiesto il permesso,era esperto di illusioni, e sapeva che un comportamento gentile lo avrebbe aiutato. In effetti sembrava stupita nel vedere che un membro dell’ organizzazione la trattava con così tanta cortesia.
-come ti chiami?
Lei abbassò lo sguardo imbarazzata, nessuno prima d’ora le aveva chiesto come si chiamava,voleva rispondere, ma aveva anche paura che Marluxia potesse arrivare da un momento all’ altro.
-non so se….Naminè…mi chiamano così
Si decise alla fine. Zexion sorrise appena, più perché tutto stava andando come voleva lui che per la reazione della bambina.
-e tu?
Prendeva confidenza velocemente –non è importante- rispose con tono secco, per poi cercare di rimediare-voglio dire…meglio che tu non lo sappia potrebbe sfuggirti con Marluxia…-
Naminè sembrò agitarsi di nuovo lasciando perfino cadere la matita sul tavolo e alzandosi in piedi.
-non puoi stare qui…vattene,è pericoloso.
Zexion non si mosse.
-ti maltratta? Perché ti fai maltrattare?
Diversamente da Marluxia, che si credeva perfetto e invincibile, Zexion sapeva di non esserlo,sapeva che anche lui a volte poteva sbagliare,riconoscere un errore non era una debolezza,ma era meglio evitarli, per questo era sempre prudente.
Zexion non amava la violenza. Che non significa che fosse buono, preferiva altri mezzi, le parole,o le illusioni, anche se a volte sono la stessa cosa.
Zexion portava sempre i capelli davanti agli occhi, non voleva essere visto in faccia, ma da dietro quel suo ciuffo poteva vedere tutto. Capiva quasi sempre tutto, anche quello che non veniva detto.
Dietro quell’ apparenza di bambolina fragile Naminè nascondeva qualcosa di più, un potere ancora più grande del suo se avesse voluto. Lui poteva giocare, creare cose finte, ma che sempre finte restavano. Lei poteva cambiare la realtà con le sue illusioni.
-non vorresti essere libera?
Chiese insistendo su ciò che lei desiderava di più. Cose davvero troppo facili da capire. Cosa avrebbe potuto volere una ragazzina sempre chiusa in una stanza?
-libertà di andare dove vuoi….persone con cui parlare…tante cose da vedere là fuori…
-non sono mai stata fuori da qui…
-non vorresti andarci?
La ragazzina si voltò verso di lui, le pareti bianche non c’erano più ed era pieno di verde, fiori,le nuvole e il cielo.
Si sentì per un attimo spaesata e si aggrappò a lui che la lasciò fare.
-non vuoi avere anche tu qualcuno vicino?e andare fuori?e vedere tutte queste cose?
Quando lo lasciò rimettendosi in piedi la stanza aveva un aspetto familiare…caldo e accogliente, il fuoco scoppiettava nel camino e fuori dalla finestra era pieno di neve.Zexion la fissava immobile seduto sulla poltrona accanto al fuoco, con un libro in mano.
-non vuoi tutto questo?
Naminè si avvicinò alla finestra poggiandoci una mano sopra, il suo fiato tiepido appannava il vetro. Disegnò una faccina sul vetro appannato con l’indice, Naminè amava disegnare, lei disegnava sempre, o forse perché non poteva fare altrimenti.
-questo è tutto finto..io non posso andare fuori,non posso…
Zexion sospirò esasperato richiudendo il libro con un gesto secco e Naminè si ritrovo a poggiare la mano contro una parete vuota, Zexion non si era mosso da dove era seduto prima. Perché ingannare una stupida ragazzina si stava rivelando così complicato?
-se tutto questo è finto non mi interessa,posso già averlo
Sussurrò indicando con un gesto tanti disegni di paesaggi che aveva realizzato.
-io non li ho mai visti,però so che ci sono. Posso farli da sola…
-e non vorresti vederli dal vivo?ti assicuro che sono molto più belli.
Si rilassò un attimo sulla sedia. Inutile insistere ancora, o sarebbe risultato fastidioso e lei avrebbe cambiato idea del tutto. Ma aveva altre carte da giocare. C’erano quei….sentimenti, quei ricordi buoni a cui tutti i Nessuno in fondo in fondo si appigliano.
-perché lasci che Marluxia ti usi per fare del male al prescelto della keyblade? Pensi di poter aiutare Roxas?
Si sentiva quasi melenso a dire quelle cose che facevano tanto soap opera.
Naminè spalancò i suoi occhioni celesti grandi come il cielo a sentire nominare Roxas e poi abbassò la testa.
-lo sai che se fai male a Sora fai male anche a Roxas
Aggiunse senza dargli troppo peso, mentre Naminè sembrava realmente ferita da quelle parole.
Non voleva fare male a Roxas. Marluxia l’aveva minacciata e convinta alla fine, se avesse fatto come voleva Roxas sarebbe tornato, l’aveva giurato…ma se c’era anche una minuscola possibilità che Roxas si facesse male…allora non importava…preferiva che stesse bene anche lontano piuttosto che tornasse da lei.
-io non voglio fare male a Roxas.
Zexion le passò una mano sui capelli biondi, senza nessun gesto particolare,anzi con una leggera pressione.
-certo, nessuno lo vuole. Ma a Marluxia non importa se questo succede.
A sentire di nuovo il nome del numero XI Naminè si strinse di più fra le spalle.
-io non posso disobbedire…
-non disobbedirai,lo faresti se fossi sua, ma non è così,perciò perché avere paura.
Lei lo fissò con un espressione che sembrava dire “so cosa vuoi” ma Zexion non ci fece caso.
-non posso...vorrei…
Zexion prese in mano il pastello rosso che lei aveva fatto cadere prima e voltò il foglio verso di sé.
-disegni bene,sai?
Complimenti. Essere gentili e fare complimenti.
Naminè sorrise leggermente con un flebile “grazie”
Zexion prese alcuni fogli sul tavolo.
-sono tutti molto belli…però…come dire…questi stupidi fogli bianchi…non sono adatti per il tuo talento…
Naminè lo guardava cercando di capire dove voleva andare a parare, lo seguì con lo sguardo anche mentre lui tirava fuori il libro di prima e glielo porgeva.
Naminè guardò le pagine. Erano tutte quante bianche.
-è tutto vuoto?
-non vorresti disegnarci qualcosa tu?
Sorrise misterioso mettendole la matita in mano.
-qualunque cosa….vedrai, Marluxia non potrà farti nulla…




 
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