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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: FUTARI NARUHINA
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Comico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, Lemon
Autore: naruxhina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/07/2008 18:32:24

Naruto è di ritorno a casa dopo un'intera settimana: ma una visita inaspettata si frapporrà tra lui, la moglie e il letto! (NaruHina)(Lemon)
 
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CRISI D'ASTINENZA: BRUTTO SCHERZO DEL DESTINO!
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti cari lettori! NaruXHina si accinge a partire per le vacanze e a sospendere le pubblicazioni delle sue storie per quasi tutto agosto. Mi mancherete ç__ç
Però parto in grande stile: ovvero rilasciando l’ultimo giorno prima della partenza la mia ultima opera! Non un capitolo di “Holidays!” (che vedrò di completare mentre sarò lì in Calabria), ma una nuova fanfic! È una one-shot, ispirata al manga “Futari Ecchi”: un autentica ed interessantissima guida al sesso. Divertente, romantica, istruttiva, ma non per tutti, eh? ^_° (non è pornografia comunque, tranquilli ^_^)
Quella che leggerete è una storiella a luci rosse di vita matrimoniale dei due protagonisti della mia prima fic, da cui questa è tratta.
Spero vi piaccia! ^__^ Buona lettura e commentate!

Nota: I personaggi di questa fanfic sono tutti maggiorenni e comunque non esistono realmente.


In una foresta del Paese del Fuoco, un gruppo di ninja riposa attorno al fuoco di un bivacco. I tre shinobi hanno appena completato la loro missione e sono sulla via del rientro a casa, previsto per la mattina dopo. Sono tutti jonin, uno di essi anche più, e a gente del loro calibro non si assegnano mai incarichi di tutto riposo, come hanno potuto constatare. Ma dopo tanto impegno, ritrovarsi in un bosco a mangiare e far chiacchiere intorno a un fuoco con la consapevolezza di aver svolto alla perfezione i compiti assegnati era un sollievo più che sufficiente alla fatica dei giorni passati.
I tre sono amici di vecchia data, ragazzi cresciuti insieme del Villaggio della Foglia. Choji Akimichi, Shikamaru Nara e Naruto Uzumaki, parecchio cambiati ora che sono tutti adulti ventiseienni.
“Choji, lo ammetto: sei un genio. Solo tu potevi ricavare un banchetto tale da quelle quattro provviste striminzite che ci erano rimaste.” esordì il Nara.
“Nulla va sprecato del cibo: basta sapersi arrangiare.” Rispose Choji che col tempo si era fatto anche bello alto, oltre che grosso. Si alzò, prese le scodelle sporche e le ammonticchiò in un angolo: sarebbe andato a lavarle più tardi.
“Nessuno ha da ridire se fumo?”
“Per una volta che Ino non è presente non sarò certo io ad impedirti di fumare in santa pace. Però vedi di non esagerare…”
“Ehi, sto fumando pochissimo: mi hai visto con la cicca in bocca durante questa missione?” chiese accendendosela.
Qualcosa era cambiato in loro, temprati da una gioventù da ninja che li aveva costretti a faticare e maturare, ma certe cose non cambiano proprio mai. Choji continuava a mangiare e cucinare per vocazione, anche se meno vorace di un tempo (non aveva più tanto bisogno di crescere…). Shikamaru continuava a fumare e a stare col naso all’insù, anche se non era più l’apatico pigrone di un tempo. Naruto continuava ad essere semplicemente sé stesso, anche da marito ed Hokage di Konoha.
Choji e Shikamaru interruppero un secondo la loro conversazione. Naruto non vi aveva neanche preso parte, e non era da lui starsene zitto.
Shikamaru si tolse la sigaretta dalla bocca: “Ehi, Naruto, tutto a posto?”
“Si…” mormorò cadendo dalle nuvole.
“Qualcosa ti preoccupa?”
Naruto, seduto su di un tronco caduto, si stiracchiò e fece le spallucce: “No, nulla di grave. È… un mio pensiero, tutto qui.”
Shikamaru ridacchiò: “Beh, rendici partecipi. Mi fa uno strano effetto vederti così silenzioso… E ora che ti guardo meglio non hai nemmeno una bella cera.”
Se ne accorse quando Naruto alzò un po’ la testa dal terreno. Il suo viso era teso, mogio, un po’ stressato.
Cosa mai l’aveva ridotto così?
“Da quanti giorni siamo partiti da Konoha?”
“Sette.” Rispose Choji che aveva tenuto il conto.
“Appunto!”
Si mise le mani tra i capelli tra gli sguardi confusi dei due compagni.
Il Nara incalzò: “Ma che hai?”

“Sette giorni… Sette giorni in missione… Sette giorni senza vedere Hinata!”

Shikamaru alzò allora gli occhi al cielo: “Tutto qui? Io mi aspettavo chissà cosa! Bah!” e diede un altro tiro.
“Umpf, non ci credo…” proseguì “Siamo stati sette giorni insieme in missione, la maggior parte del tempo circondati dall’azione, il restante a campeggiare e divertirci noi soli uomini, finalmente liberi da seccature e tu ci fai preoccupare… Perché ti manca Hinata?”
Choji intervenne: “Beh, comprendilo: sono sposini novelli in fondo!”
Rise: “I primi tempi sono sempre i più belli; anch’io se mi sposassi cercherei di starle vicino il più possibile.”
Naruto e Shikamaru avevano già convogliato a nozze, rispettivamente con Hinata ed Ino, mentre Choji al momento non pensava ancora alle nozze.
Il Nara sbuffò: “Umpf, si certo. Avete ragione, è così che si comincia.”
Lo guardarono interrogativi.
“Ascoltate.” Ricominciò lui “Nel matrimonio si distinguono due fasi: il periodo in cui si è neo-sposini, i primi mesi insomma, e poi tutto il resto. All’inizio il matrimonio sembra la cosa più bella del mondo: la festa, il ristorante, la luna di miele, e i primi momenti di vita insieme sotto lo stesso tetto. Lei è sempre gentile e sorridente, c’è entusiasmo da parte di entrambi ed ogni notte sesso, sesso e ancora sesso.”
Il biondino tremò come avesse toccato un tasto dolente…
“E poi… tutto finisce all’improvviso!” la sua voce assunse un tono fortemente drammatico “E allora via coi litigi, le urla, i piatti tirati addosso, lei che vuole che sbrighi le faccende domestiche al suo posto e alla fine cominciano anche i famigerati “No grazie, stasera sono stanca”!”
All’improvviso divenne lui il più stressato
“……”
“è una trappola!” urlò riprendendosi all’improvviso “Comincia bene per irretirti e poi addio a libertà e tranquillità!”
Choji lo interruppe: “Beh, non è mai tutto rose e fiori, ma non è così tragica.”
“Fidati, sono sposato da meno tempo di Naruto, ma so che è così. Lo so perché… PERCHé IO HO COMINCIATO IL MIO MATRIMONIO DIRETTAMENTE DA QUESTA SECONDA FASE! SIGH!”
Un ultima boccata nervosa, che lo fece tossire, e gettò via il mozzicone.
Per Shikamaru era accaduto l’inverso: i primi mesi erano stati quelli più duri! Doveva ancora abituarsi a ritmi e sacrifici di una vita in coppia.
Naruto sospirò e sorrise: “Suvvia Shikamaru, anche io e Hinata litighiamo, e siamo ancora in quella che tu hai detto “prima fase” più o meno. Il matrimonio ha i suoi alti e bassi, bisogna saperli prendere.”
“Nel mio caso bisogna saperle prendere quando Ino diventa dispotica.”
Choji, stufo: “Fai sempre così: ti lamenti un sacco di Ino, dello stare con lei, del matrimonio, ma tanto io lo so che alla fine sei ben felice di tante noie. Ti abituerai anche al matrimonio, vedrai.”
“Speriamo…”
Il gigante tornò a rivolgersi a Naruto: “Comunque è molto carino da parte tua. Non vedere l’ora di tornare a casa e riabbracciarla; è molto romantico.”
“Di certo non l’abbraccerò soltanto…”
“Uh?”
Naruto strinse le mani sulle ginocchia; tremava di nuovo.
“Sette giorni… sette giorni…”
“Sta delirando?” chiese il fumatore.

“SETTE GIORNI SENZA FARE L’AMORE!!!”
“……”

Come aveva detto Shikamaru poco prima, i primi tempi sono quelli della tripla “S”: sesso, sesso e ancora sesso! Avevano cominciato da ragazzi, perdendo la verginità insieme, e da allora era diventata una delle attività preferite da praticare insieme! In quegli anni non erano mai riusciti a farlo con regolarità, per via della vita avventurosa, molto più di quella dei ninja normali, le vicende che avevano coinvolto loro e il Villaggio, le missioni e tante altre cose.
Poi il matrimonio, e tutto era cambiato!

Shikamaru si grattò la testa: “Beh… in effetti ora che la metti su questo piano, non posso darti tutti i torti se stai così distrutto.”
“Eccome! Sigh! Non ricordo più quanto abbiamo fatto passare così tanto tempo prima di farlo! È… una tortura!”
“Cavolo…” esclamò Choji allibito.
“Scusa, tu sei l’Hokage: vista la tua carica non ti muovi mai dal Villaggio. Che senso aveva decidere di accompagnarci visto che sei dispensato e che poi finisci in crisi d’astinenza?” sbottò Shikamaru.
“Ma io non credevo potessimo metterci tanto! Volevo solo un po’ di azione, sgranchirmi… Invece non è andato secondo i miei piani.”
“Che sia in tempo di guerra o in tempo di pace, i ninja avranno sempre delle missioni da compiere, che non saranno certamente tutte facili.”
Come Hokage le possibilità di andare all’avventura per Naruto si erano limitate parecchio. Ogni tanto però, quando capitava una richiesta da un posto abbastanza vicino al villaggio, si concedeva una scappatella: in caso di emergenza sarebbe potuto tornare velocemente a casa. Neanche quella volta si erano allontanati troppo, ma scovare tutte le tane dell’organizzazione criminale che erano stati mandati a sventare aveva richiesto tempo e lavoro da detective. E Shikamaru, tra Choji e Naruto non aveva dei gran validi collaboratori per risolvere il caso in poco tempo!
Ma torniamo a quei tre.

“Devi farlo parecchio di frequente, eh?”
Alla domanda di Choji, il Nara si accoccolò in un angolo con una cappa nera di depressione sulla testa.
“Eh eh eh, si diciamo di si… Quindi potete capirmi benissimo: dopo sette giorni senza Hinata mi sento… un tantino congestionato…”
Shikamaru, dal suo angolino di depressione: “Beh, vai dietro gli alberi e scaricati se ti fa così male startene l’impensabile periodo di sette giorni senza fare l’amore… SIGH!”
“… Ma che gli prende? Shikamaru, tu ogni quanto lo fai?”
“Bah! Ino in questo periodo è tutta occupata con la casa nuova, l’arredamento, il colore da scegliere per i muri… Le pizzica solo di tanto in tanto…”
Choji scrollò le spalle: “Beh, c’è chi lo fa di più e chi lo fa di meno: ho sentito di coppie che non lo fanno quasi mai.”
“A loro sta bene così, a me no! Sigh!”
Naruto rise sonoramente: “Suvvia! Ino è molto più… “cattivella” di Hinata: aspetta un po’ e vedrai che sarà lei a saltarti addosso!”
“Umpf…”
Naruto si distese sull’erba: “Ah, ragazzi! Non vedo l’ora di rivederla e farci l’amore!”
Il grosso gongolò alla vista dell’innamorato sognante.
L’altro si accese un’altra sigaretta.

Mattina. Circa le undici…
“CI SIAMOOOOOOOO!”
“Non correre, aspettaci!” gli urlarono gli altri due qualche decina di metri dietro. Il portone del Villaggio era giusto davanti a loro.
“Io mi chiedo…” mugugnò Shikamaru “Come cavolo fa a correre tanto velocemente con uno zaino tanto pesante sulle spalle?” Intanto il suo zaino se lo stava facendo portare da Choji.
“Sarà l’amore a dargli tutta quella forza!” Rispose quello.
“Tsk, vorrai dire il pene.”
“Lui la ama alla follia, e anche lei: quel tipo di perversione non è né sporco né sbagliato.”
Si girò verso di lui: “Anche per te ed Ino è così, no? Vuoi un consiglio?”
“Spara.”
“Se facessi capire ad Ino che vuoi farlo non perché ti piace il sesso, ma perché ti piace lei credo cadrebbe completamente tre le tue braccia… e tra le tue gambe!”
L’altro restò muto per un po’, come pensandoci: “Può funzionare.”
“Conosco anch’io Ino parecchio bene!”

Naruto si era fermato ad aspettare gli altri due non appena arrivato sotto le mura.
“Bene! Siccome sono io l’Hokage e ho partecipato alla missione non c’è bisogno di rapporto: me lo faccio da solo. Dopo però, uh uh uh!”
“Beh, noi non ti tratteniamo oltre. Su, vai dal tuo tesorino.”
“Agli ordini!”

Dopo una corsa tra i tetti.
<<Casetta mia! Focolare dei miei affetti più cari, luogo dei miei momenti quotidiani più belli, eccomi qui!>>
Non si trattenne oltre coi saluti alla sua abitazione ed aprì il portone in legno. Attraversò di corsa il giardino, percorso da una dritta stradina tra la casa e il portone; erba e un paio di laghetti ai due lati. Tolse le scarpe.
<<L’immagine di lei non mi lascia un solo attimo! E lei è qui, proprio qui!>>
Entrò con un balzo nel loro nido d’amore. Il soggiorno era molto ampio e ben arredato, con un divano bianco lungo al centro e con un lato senza parete che mostrava direttamente il giardino laterale e le mura di cinta. La residenza dell’Hokage era grandicella, ma non per questo fredda. I due si erano ripromessi di riempire di calore tutto quello spazio, e ci stavano riuscendo alla perfezione.
Una vera fortuna che fosse diventato Hokage: poteva assicurarle il lusso che meritava e a cui la famiglia l'aveva abituata; non che lei sarebbe stata scontenta di dividere con lui un appartamentino, ma fin quando la villa c’era…
A Naruto già brillavano gli occhi: <<Dove sei? Dove sei? Anzi, non arrivare, voglio farti una sorpresa!>>
Da notare: aveva attraversato l’intero soggiorno svestendosi ed era rimasto in boxer.
<<Ih ih ih! Dove può essere?>>
Stava per andare a cercarla in cucina, ma sentì un rumore al piano di sopra. Salì le scale di legno velocemente, eppure senza fare il minimo rumore, quasi volandoci su!
<<Si sta facendo la doccia!>>
Entrò nel bagno.
<<Finalmente! Hinata! Amore! Sesso!>>
Adulto, forse un po’ rude, ma anche tanto carino anche quando faceva il pervertito!
Non resistette più!
Scostò con tutte le sue forze la porta della cabina della doccia urlando:
“HINATA, FACCIAMOLO! ♥♥♥”

Dopo l’urlo il suo cervello si incagliò, poiché la vista gli aveva appena detto: <<Non è mica Hinata, idiota!>>
Anche sua cognata Hanabi rimase per un po’ in stato catatonico quando, girandosi, se lo vide davanti sulla soglia della doccia; lui in mutande e lei completamente nuda…
<<Tette… grandi… ma quelle sbagliate…>>
“………” La piccola Hyuga (bassa anche a ventunanni) abbassò gli occhi.
E cosa vide se non qualcosa di lungo ed eretto che scalpitava per uscire da quei boxer? Divenne cremisi!
Naruto poggiò lo sguardo nello stesso punto: “Ehm…”
“YYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!”
Istintivamente cercò di respingere il maniaco, afferrando la canna della doccia e spruzzandogli un getto d’acqua bollente dritto in faccia che lo fece indietreggiare urlando! Approfittò poi del casino e della confusione per avvolgersi in un ampio asciugamano e scappare via!
“Accidenti! Ehi, Hanabi, un attimo!”
La donna sgattaiolò sui suoi piedini nudi e bagnati giù per le scale, rischiando anche di cadere, con Naruto qualche passo dietro.
<<Accidenti a me e alla mia impulsività!>>
“Indietro, maniaco!”
Intanto gli avrebbe fatto molto piacere sapere che diavolo ci faceva Hanabi, la sorella minore di Hinata, a nella loro doccia. Così all’improvviso poi, di ritorno da sette giorni d’assenza: non la vedeva praticamente dal giorno del suo matrimonio ed ora se la ritrovava in casa?
<<è tornata da Suna quindi? Un momento, sarà sola o si sarà portata dietro…>>
Poté rispondere da sé alla sua domanda quando, arrivati in soggiorno fece irruzione Gaara, saltando in casa dal giardino.
“Che succede?” fece calmissimo, guardandosi attorno.
“Gaara!”
Hanabi si fiondò tra le sue braccia, con Naruto ad osservarli completamente disorientato!

La sua piccola cognata Hanabi si era sposata con Gaara un po’ di tempo prima. Quella era la prima volta dopo alcuni mesi che tornava a Konoha dopo essersi trasferita al Villaggio della Sabbia per diventare la moglie del Kazekage.

Naruto, esasperato, si decise a far sentire la voce in casa propria: “Insomma, si può sapere che diavolo succede, qui?”
“Che succede qui?” esordì Hinata, entrando in scena ripetendo la sua stessa domanda.
Al solo suono della sua voce, Naruto si sentì come se la porta del paradiso con un angelo ad attenderlo fosse appena dietro di lui. Col cuore in mano si voltò.
Naruto: “HINATA!”
Fece un passo avanti verso di lei, prima di venir fermato dal suo scandalizzato:
“PERCHé SEI IN MUTANDE, NARUTO?”
“………… Lasciamo stare.”
Tornare a casa dopo una settimana, trovarsi in casa la cognata e venir accolti dalla propria adorata moglie che si è tanto bramato di rivedere con una domanda simile!
“Sigh!”

Naruto e Hinata si erano sposati da circa cinque mesi, Gaara e Hanabi da quattro, alcune settimane dopo la fine della luna di miele della prima coppia.
La loro nuova vita era un po’ più complicata e impegnativa di quando erano fidanzati, ma tutto sommato era una vita felice. Essendo Hokage, Naruto si allontanava di rado (e quando lo faceva finiva anche col pentirsene come in quel caso!), anche se ci pensava il lavoro d’ufficio e i soliti alti compiti da capo di stato a tenerlo lontano da lei gran parte del giorno (anche se fughe eroiche in nome dell’amore non erano proprio rare). Però a lui bastava la consapevolezza di trovare lei ogni sera ad attenderlo, sorridente… e magari pronta a lanciarsi con lui in camera da letto!
Un bellissimo periodo, dove anche se ormai adulti e sposati, potevano continuare a sentirsi dei ragazzini, e rivivere con l’altro il tempo della loro giovinezza trascorso senza riuscire a stare vicini.
Dopo averne passate tante in passato, quel periodo di pace proprio agli inizi della loro vita coniugale capitava proprio a fagiolo!

Era in casa propria, ma c’erano due persone di troppo, due fuoriprogramma che un altro giorno avrebbe anche gradito, ma di cui in quel preciso momento avrebbe fatto volentieri a meno.
Hinata ruppe il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare: “Sono contenta di riaverti qui, quando sei arrivato?”
“Quando sono arrivato io? Quando sono arrivati quei due piuttosto! Mi spieghi che ci fanno qui?”
“Giusto stamattina, sono venuti a farci visita: non sei contento?”
“Ecco…”
Si sentì all’altro lato del salone (quella con la parete aperta sull’esterno) lo sbottare di Hanabi: “Umpf! Certo che ne è contento, se ne stava già approfittando!”
“Che intendi?” le chiese il marito dietro di lei.
“Gaara!” come fosse una bambina indifesa (e non lo era affatto…) tornò a stringersi a lui “Oh, meno male che sei arrivato in tempo a salvarmi!”
“Salvarti da chi?”
“Naruto ha cercato di violentarmi!”
“HA FATTO COSA?!?!?” I suoi capelli rossi si drizzarono.
“Come?”
“EEEEHH?!?!?!?”
“Ero nella doccia, mi stavo lavando, quando all’improvviso quel pazzoide apre la porta urlando come un selvaggio in calore: tutto nudo e con il coso alzato che mi puntava!”
Hinata arrossì scandalizzata: ancora non controllava certe reazioni ormai diventate automatiche.
“NON è VERO! IO NON ERO NUDO!”
Il Kazekage intanto di certo non poteva rifiutarsi di credere alla sua neo-sposina!
“Naruto…”
“G-Gaara…” tremò: il sinistro fruscio della sabbia iniziò ad udirsi intorno nel salone.
“Cosa volevi fare ad Hanabi, EH?”
Ma non arrivò a fare tre passi verso di lui che Naruto gli scomparve davanti agli occhi.
“Che cosa…?!”
Naruto era qualche metro più in là: si era rifugiato dietro le spalle di Hinata che stava usando come scudo.
“Io non le ho fatto assolutamente niente! è stato tutto un incidente, e lei lo sa!”
<<Si che lo so, però questo scherzo mi diverte troppo!>>
La sua perfidia non era andata a diminuire con l’età!
Hinata girò la testa perplessa verso Naruto comparso dietro di sé: “La Dislocazione Istantanea? Ma come hai fatto?”
“Ah, quello! Vedi, ho usato come richiamo per la dislocazione il sigillo che ho messo nel tuo reggiseno!”
“IL SIGILLO CHE HAI MESSO DOVE?!?!?!?!?”
Si grattò dietro la testa “Ehm…”
La Tecnica della Dislocazione Istantanea di Naruto utilizzava degli speciali sigilli di richiamo verso cui, entro il raggio di alcuni chilometri, Naruto poteva trasportarsi istantaneamente come fosse una tecnica di richiamo.
“Mi hai messo un sigillo di dislocazione nei reggiseni?!?!?!?!?” ripeté lei scandalizzata, alzandosi la maglietta blu scuro e scrutandosi la biancheria!
“Vedi, Hinata, così posso raggiungerti in qualsiasi momento e in qualsiasi posto in un istante: metti che ti succeda qualcosa…”
“M-ma potevi almeno dirmelo!” urlò lei.
Hanabi li richiamò all’attenzione con un colpetto di tosse.
“Sorellona, ti spiacerebbe innanzitutto smetterla di mostrare a tutti la nostra dote di famiglia?”
“………”
Gaara, rosso non solo di capelli, aveva distolto lo sguardo.
Gocciolone sulla testa dei due ospiti: “Scusa! Eh eh eh…”

I due Jinchuuriki e le due eredi della grande famiglia Hyuga, ognuna moglie di un Kage. Due accoppiate straordinarie, ora sotto lo stesso tetto, e alla stessa tavola.
“Ecco!” disse contenta Hinata, finendo di mettere le pietanze sulla tavola della cucina.
Si sedette a gambe incrociate sul cuscino accanto a quello del marito da un lato del tavolo, dall’altro c’erano Gaara e Hanabi.
Proprio quest’ultima diede il via al pranzo: “Itadakimasu!”
Spaghetti udon, donburi, polpette di polpo e altro: Hinata non era una cima in cucina, ma ci si metteva d’impegno e stava man mano imparando a preparare ogni sorta di piatto. Naruto invece non sapeva preparare altro dal ramen, e dipendesse da lui l’avrebbe mangiato ogni giorno, con effetti deleteri sulla salute: meno male che Hinata si prendeva cura di lui con amore e con pazienza. Davvero tanta pazienza. Che qualche volta finiva col mancarle.

Passò alla moglie la brocca dell’acqua e tornò a guardare il piatto, a rigirare gli spaghetti con le bacchette. Naruto aveva buttato giù solo pochi bocconi, e aveva l’aria assente. Era deluso e anche un po’ nervoso, come testimoniava il movimento insistente del suo piede sotto il tavolo.
<<Accidenti: io volevo restare un po’ a tu per tu con Hinata.>>
“Naruto?”
Alzò gli occhi in direzione del sussurro; era Gaara: “Mangia, non vorrai far dispiacere tua moglie.”
Guardò un attimo Hinata chiacchierare allegramente con la sorella e cominciò a mandar giù gli spaghetti.
“Allora…” cominciò poi, a bocca piena… “Contenta di essere ritornata dopo tanto tempo, Hanabi?”
“Eccome! Il Villaggio della Sabbia ha la sabbia e Gaara e tante belle cose, ma mi andava proprio di vedere come se la cavava la mia sorellona e il mio cognatino preferito.”
“Preferito? Io?”
“Sai, Temari e Kankuro sono un po’ impiccioni, lui in particolare è così noioso ed ha anche qualche problema al cervello: parla con le marionette, cavolo! Non ti dispiace se sparlo di loro vero, tesoruccio?”
“Mi dispiace se mi chiami tesoruccio…”
Hanabi scoppiò a ridere: “Beh, tu a modo tuo sei molto più naturale e divertente di loro.”
Gocciolone dietro la testa di Naruto: “Ehm, grazie… E dite un po’ voi due, dove starete nel frattempo che sarete qui?”
Hanabi gli sparò un sorrisone ilare: “Proprio qui!”
“Scusa, stavo succhiando gli spaghetti, puoi ripetere?” chiese di nuovo lui, di nuovo a bocca piena.
“Li ospiteremo noi qui a casa.” E gli sparò un sorrisetto gentile.
“………”
Le bacchette caddero sul tavolo.
“Nel senso… che dormite qui?”
Gaara e Hanabi fecero all’unisono cenno di “si” col capo.
“E per quanto?”
“Oh, qualche giorno non di più, non vorremo disturbare.” Rispose il rosso, inconsapevole del fatto che lo stavano già facendo, almeno per il padrone di casa.
Hinata, che dopo mesi di matrimonio aveva imparato a capire il linguaggio del corpo di lui, intuì al volo che non avrebbe fatto dei salti di gioia.
“Naruto… che ne pensi?” chiese, un po’ timorosa.
“………… MA è MERAVIGLIOSO!”
<<MA è UN DISASTRO!>>
Un sorriso, il suo, tirato all’inverosimile.
“Il mio amichetto Gaara e la mia carissimissima cognatina qui da noi, che bello!”
Uso di vezzeggiativi e diminutivi: chiaro segno di isteria a malapena contenuta!
“Ci vuole un brindisi! Hinata, prendi il sake!”
“Ma tu non bevi, Naruto.”
“Io sono astemio.” Fece Gaara educatamente.
“IO NO!” urlò invece la consorte “Mi piace il sake! Su, porta in tavola Hinata! Brindiamo a noi come ospite e a te che ci ospiti!”
Naruto alzò le mani al cielo “SI!”
<<NOOOOOOO! SIGH!>>
Hinata guardò Naruto incerta: “………”
Mentre Hanabi teneva distratto Gaara nel tentativo di costringerlo a bere, Naruto si sporse lateralmente verso la sua Hyuga: “Dopo devo parlarti un pochino…”
“Ehm, ok…”

<<Gaara e Hanabi a casa nostra: stanno da noi, mangiano da noi, dormono da noi, distruggono la nostra intimità domestica. E senza intimità domestica…
NIENTE SESSO!!!
Dopo una settimana a rodersi nel tentativo di non cedere alle lusinghe della mano un poveraccio in astinenza arriva e si ritrova i parenti impiccioni!
QUANTO è INGIUSTO IL MONDO!!!>>
L’intero pomeriggio di Naruto passò tra pensieri simili.
Gaara e Hanabi li tennero impegnati per gran parte della giornata, invitandoli a fare un giro insieme per il villaggio. E come rifiutare?
Per Naruto fu una vera e propria tortura: gli dispiaceva che l’arrivo dell’amico lontano dovesse essere per lui motivo di frustrazione, ma era così. Però non poteva mica cacciarli.
Hinata finalmente rivedeva la sua sorellina: con che cuore sbatterli fuori di casa e darle un dispiacere? E poi, come poteva dirle che voleva quei due fuori dal loro tetto il prima possibile perché non vedeva l’ora di fare l’amore con lei?
Tenne così la bocca chiusa, rassegnandosi ad accettare il fatto che Gaara e Hanabi erano lì a frapporsi tra lui e il letto con già sopra il suo angelo dagli occhi bianchi!

In fin dei conti, passò comunque una bella giornata, pur con una voce a ricordargli in ogni secondo che la sua voglia non era sparita e doveva essere accontentata!

<<Sigh! Mi sento scoppiare! Dopo tutti i progetti che mi sono messo in testa ieri sera e stamattina non ce la faccio a subire un tale smacco dal destino! Credo che farò comunque due chiacchiere con Hinata più tardi.>>

Così, quella sera, quando la giornata (che a Naruto sembrò più lunga del solito) era finita e tutti erano pronti ad andare a letto…
“HINATAAAAAAA…”
“……… Si?”
La loro camera da letto era al secondo piano, subito di fronte le scale un po’ a destra: entrando si aveva il letto al centro coi comodini ai lati, l’armadio a destra e un’ampia finestra con le tendine bianche sulla sinistra da cui entrava il sole dell’alba. I due neo-sposini erano sul materasso, entrambi in pigiama: di seta blu, con pantalone lungo e maglietta a maniche corte quello di lei, lui invece aveva addosso una canottiera nera e un pantaloncino chiaro in cotone.
L’uomo si mise seduto a gambe incrociate come lei: “Senti, la visita di Gaara e Hanabi ha fatto molto piacere anche a me, ci mancherebbe altro, però… Ecco, dopo sette giorni che sono stato via, speravo di poterti stare vicino, ma anche solo con te.”
“Quindi è per questo che eri così strano.” Sospirò scuotendo la testa.
“Rivediamo dopo un sacco di tempo un tuo caro amico e la mia sorellina che non vive più al Villaggio e la sola cosa a cui pensi…”
La interruppe: “No, no, ora non fare così, va bene? Devi capirmi! Sono stato in compagnia di soli uomini un intera settimana: un intera settimana a pensarti!”
“Ti ricordo che sei stato tu ad andare in missione, di tua spontanea volontà quando neanche potresti, umpf!”
“PERDONO!” chinò il capo fino a farlo scomparire nel copriletto, e così inchinato cominciò a piagnucolare “Hinata, lo sai che non posso stare senza di te.”
Quelle parole le piacquero molto, ma cercò di non scomporsi.
“Ti chiedo scusa per come mi sono comportato, ma era perché ho visto tutti i miei progetti con te infranti non appena tornato a casa, e come se non bastasse sono stato ustionato con l’acqua calda senza che avessi colpa e Gaara per poco non mi ammazza. Ti prego, un po’ di pietà!”
“Oh, Naruto…”
Rialzò la testa: “Ti amo!”
Sospirò di nuovo: “Anch’io.”
“Mi sei mancata un sacco, non ce la faccio più!” Si protese su di lei come volesse baciarla, invece si fermò a guardarla ben dritta negli occhi, per poi esclamare serissimo:
“Facciamo l’amore!”
“………”
Dopo qualche secondo senza nessuna reazione se non quelle solite di lei in certe situazioni: “…… NO!”
Lo spinse indietro, facendolo capitombolare sul morbido letto.
“Farlo con Gaara e Hanabi in casa nostra, ma sei pazzo?”
“Dai!” Ma lei incrociò le braccia.
Anche se quel segno significava solitamente inamovibilità, Naruto non si arrese: “Suvvia, Hinata!” disse sorridendo “Se facciamo piano non ci sentiranno neppure! DAI!”
“EHI!”
Le aveva alzato la maglietta, scoprendo la parte che più riusciva a sedurlo: la sua quinta, tonda e soffice.

Senza bussare, qualcuno cominciò ad aprire la porta…

!!!
Rapidissimo, Naruto tirò giù la maglietta di Hinata, ma lo fece con forza tale che portò giù anche la donna che sbatté la faccia sul copriletto imbottito!
Hanabi fece capolino.
“Ehilà!”
La sorella intanto si risollevò un po’ frastornata.
“Volevo semplicemente salutarvi prima di andare a nanna. Ih ih ih, voi due che dormite nello stesso letto: chi l’avrebbe mai immaginato, eh? Ah… Va bene, io vado: notte!”
“Buonanotte!”
Non appena la porta si richiuse…
“Ma che ti salta in mente?!?!?”
Naruto però per tutta risposta, con la faccia di chi vuole accertarsi di qualcosa, le sollevò di nuovo la maglia.
“ANCORA?!?!?!?” Ma quando si era ormai sul punto di lasciar partire un bel ceffone per il maritino maleducato, ecco che proprio questi la guardò ridacchiando alla maniera dei pervertiti: “Uh uh uh uh uh! Guarda guarda…”
Hinata, ancora con le tette al vento: “Si può sapere che c’è?”
“Niente reggiseno, eh? Come mai? Eppure oggi, quando ho usato la tecnica della dislocazione lo avevi.”
Lei sobbalzò: “Fa caldo! Siamo in estate, così l’ho tolto.” Dal tono non sembrava molto certa e credibile.
Lui continuava a tenergli su la maglietta, anche se la guardava comunque in faccia: “Davvero? Io invece preferisco pensare che ci sia da riflettere sul fatto che qui, sul letto, in camera da soli, il reggiseno ti sia misteriosamente scomparso.”
L’altra distolse gli occhi con aria un po’ colpevole.
“E così non vuoi farlo?”
“Con Gaara e Hanabi in casa, no e poi no!”
“Dimmi Hinata, anche io ti sono mancato in questi giorni, non è vero?” disse avvicinandosi ancora un po’, deciso a sedurla.
“Certo!”
“E non ti sono mancate anche le nostre coccole prima, e anche dopo, averlo fatto? E il modo in cui mi metto dietro di te e cominciò a massaggiarti le spalle in questo modo? E non ti è mancato quando senza smettere di massaggiarti cominciò a sbaciucchiarti così il collo? Mhmm…”
Nella stanza vuota risuonarono i suoi mugolii preganti e il suono schioccante dei suoi bacini sul quel collo e quelle spalle vellutate.
“E non ti è mancato quando struscio la mia guancia contro le tue guanciotte morbide morbide?”
Non proprio un dongiovanni, piuttosto un gattino che fa le fusa, un bambinone che chiede all’amichetta di giocare al dottore. Eppure così dannatamente sexy!
“E va bene.” Cominciò con un filo di voce
“Lo ammetto, un po’ si… In fondo…” ogni tanto si interrompeva per godere al meglio del lavoro di mani fatto dall’uomo sul collo e la schiena.
“In fondo, anche io… anche io sono stata qui in casa da sola per sette giorni, sette giorni senza di te…” la voce cominciava a tremare, e Naruto incoraggiato continuava a sbaciucchiarsela e a carezzarle i lunghi capelli corvini.
“E mi sono annoiata un bel po’ senza mio marito… e dormire qui, su questo letto da sola… non è proprio il massimo… anzi… è uno schifo!”
“Si?”
“SI! Niente bacetti sul collo, niente massaggi, carezze, braccia forti che mi stringono e che mi toccano!!! NON CE LA FACCIO PIù!”
Lo afferrò per le spalle e con una forza tirata fuori da chissà dove lo distese e ci si mise sopra!
“FACCIAMOLO! ADESSO!”

“………”
“………”
Un risultato positivo ben oltre le aspettative!
La ragazza era ormai un adulta, e amante del sesso coniugale: niente più incertezze e rossori da prima volta per lei, che qualche volta prendeva addirittura l’iniziativa!

La super forza che l’aveva animata le scomparve dal corpo. Il suo viso si accese come una torcia!
Gli si tolse da sopra e cominciò a scuotersi la testa tra le mani: “YAAAAAAAHHHHH!” E con quel piccolo ritrovò la lucidità.
“(anf)(anf)… Mi sono eccitata anche troppo!”
“Ah ah ah, adoro quando fai così!” disse abbracciandola da dietro. Ma lei si liberò dalla presa per girarsi e dargli un bacio.
Lo guardò negli occhi: “Tu sei mio marito, io sono tua moglie, questa è casa nostra, e nessuno può impedirci di fare l’amore in casa nostra!”
“Ben detto!”
Senza dire altro si tirò su la maglietta…
“Aspetta un attimo! Non certo qui!”
“Come sarebbe non qui?”
“La camera degli ospiti e proprio qui di fianco!”
Entrambi guardarono la parete con l’armadio, dietro la quale c’erano i loro ospiti.
“E allora… dove vuoi farlo?”
Alzò gli occhi pensosa.
“Idea: in bagno!” sparò lui.
“IN BAGNO?!?!?!?!?!?”
“Si, insomma, è molto erotico con… le mattonelle bianche e…”
Lo sguardo della consorte fu eloquentissimo.
“Ehm, no: niente bagno.”
“Gaara o Hanabi potrebbero aver bisogno di andarci tra l’altro.”
“In cucina?”
“E se viene loro sete?”
“In soggiorno?”
“Ci devono passare per andare in cucina.”
Naruto sbuffò… “Ho un'altra idea: a mali estremi, estremi rimedi, vieni!” La prese per mano e in punta di piedi uscirono dalla loro camera.

Naruto aprì una porta al secondo piano, subito a sinistra delle scale.
Accese la luce: “Ecco!”
“…… Naruto, questo è un ripostiglio.”
Una stanzetta quadrata corta e stretta, con pile di scatole, scope, un paio di ragnatele e vecchi vestiti. Una lampadina pendeva letteralmente a un filo dal centro del soffitto, arrivando quasi a farsi urtare dalle loro teste.
“No, è il nostro nido d’amore per questa sera! Dai, entriamo!” e la sospinse dentro, chiudendo poi la porta.
“Intimo, eh?”
“Stretto.” Rispose quella, lapidaria.
“Naruto, come facciamo a farlo qui dentro?”
“Aspetta, se sposto un po’ di scatoloni trovo un posto per farti sedere.”
Lei sbuffò poco entusiasta: “Senti, lasciamo perdere: lo facciamo con calma domani o quando se ne andranno!”
“No, ti prego!”
La agguantò prima ancora che mettesse la mano sul pomello, cominciando subito a carezzarle la pancia e leccarle il collo; lei non reagì, lo lascio fare, finché la passione non riaccese anche lei. Allungò le braccia dietro di sé, stringendole attorno la sua testa.
Sorrise e non esitò oltre ad infilare le mani sotto la maglietta di seta. Al tatto la pelle dei suoi seni era molto simile a quel pregiato tessuto.
“Stai usando di nuovo quel bagnoschiuma che ti ha regalato Sakura?” sussurrò.
“D-dicevi che ti piaceva come lasciava la pelle…” gli rispose tra i sospiri.
“Infatti!” Chiuse lì conversazione, tornando a mangiarsela come fosse una caramella.
Era l’ambiente chiuso, ma stavano cominciando a sudare parecchio.
Tirò la sua magliettina finché ci pensarono gli stessi suoi seni a sostenerla. Le mani passavano e afferravano salde le sue “morbide due”, come adorava chiamarla, che gli avevano anche fatto da cuscino in certe splendide mattine.
Si sentì girare la testa: quanto le era mancata questa sensazione in quei sette giorni.
Muovendosi con più foga a un certo punto urtarono qualcosa che scatenò una rumorosa caduta a catena di oggetti che non si scomodarono ad accertare. Si fermarono, guardandosi con circospezione, come due colpevoli chiusi in trappola.
“Dobbiamo far piano.”
“S-si…”
Naruto la sollevò come un piuma (era diventato robustetto) e l’adagiò dolcemente su alcune scatole impilate su un tavolo di legno. Ora lei era più in alto rispetto a lui.
Guardandosi, dopo un po’ cominciarono a ridere.
“Posto carino, eh? Non fosse per la puzza di chiuso o questa cosa ruvida che mi sento vicino alla gamba…”
“Già!”
“Alla fine stai facendo sesso con in casa tua sorella e tuo cognato, vedi che sei una pervertita anche tu?”
Gli rispose in tono altrettanto ammiccante: “Ah, si? Prima seduci una santarellina risaputa e poi sarei io la pervertita? Umpf!”
D’un tratto lui notò il movimento su e giù delle sue gambe: “Ehi, non l’avevo mai notato, i tuoi piedini sono veramente carini!” Rise, prendendone uno e facendole il solletico.”
“Che fai? No! Ah ah ah! No, ah ah!”
Le loro risate stavano facendo non poco chiasso così si diedero una calmata, prima di dare di nuovo fuoco alle cartabombe.
Si alzò in punta di piedi per darle un bacino, dopodiché le sfilò pian piano il pantalone e con esso le mutandine, passando man mano con le dita lungo la sua gamba. Fece cadere l’indumento a terra. A quel punto, quasi istintivamente lei divaricò le gambe, e Naruto si abbassò su di lei.
Non ci volle nulla perché il respiro le si facesse pesante; stringeva leggermente con le dita lo scatolone dove era seduta, mentre la lingua di lui scorreva sui suoi genitali. Ogni volta che la stimolava con la lingua Naruto capiva sempre meglio quali fossero i punti più sensibili, dove avvertiva maggiore piacere.
Lei stringeva le labbra, ma scoprì che non fare rumore era più difficile di quanto sembrasse, specie con Naruto che sapeva esattamente dove andare e come fare. Inoltre l’eccitava parecchio farlo di nascosto. Il nervosismo e la paura che da un momento all’altro qualcuno potesse entrare lì, mentre Naruto se ne stava con la testa tra le sue gambe le faceva battere il cuore ancora di più.
Inconsapevolmente strinse le gambe quando le sfiorò il clitoride.
“Urgh, ehi! Non stritolarmi!”
“(anf) Scusami, eh eh! (anf)” Naruto riprese, con le mani della sua donna che gli passavano tra i capelli e che sembravano tenerlo fermo lì, a continuare a darle piacere come solo lui sapeva fare.

Strinse di nuovo le gambe per fargli capire che di preliminari ce ne erano stati abbastanza. Allora Naruto l’afferrò e la sollevò. Però…
“Uh!”
Alzandola aveva avuto un incontro ravvicinato con la lampadina accesa che le era finita sul petto.
“Auh! Mi brucia le tette! Ahu ahu ahu!”
Naruto si spostò subito: “Ti brucia le tette?” Risero di nuovo.
Gongolò e si immerse nel suo petto: “Povero le mie “morbide due”! Venite un po’ qui: vi siete fatte le bua?” Ci si strusciò un po’.
“Secondo me ti piacciono più loro che me.”
“Andiamo, cosa sarebbe un paio di tette senza nessuna ragazza bellissima dietro?”
“Ih ih ih!”

Per un po’ la tenne sollevata tenendola per le mani sotto il suo sederino, baciandola con la lingua per un bel po’, prima di passare al sodo.
Lei si strinse a lui che la fece scendere ed adagiare sul suo membro eccitato, finalmente fuori dai pantaloni, ora alzati a metà.
Entrò piano. Il brivido che provò gli fece rischiare di farla cadere, e anche lei al momento della penetrazione si agitò parecchio, arrivando quasi a stritolarlo.
“A posto?”
“S-si!”
Una posizione faticosa per lui che doveva restare in piedi e sostenerla a forza di braccia; lei invece all’inizio ebbe un po’ paura di cadere e farlo cadere, così si agganciò letteralmente a lui con le gambe. A poco a poco però si lasciò completamente andare alla fiducia che aveva sempre nutrito in lui e che le diceva che così stretta gli faceva male! Non cadde infatti.
Cominciò ad assecondare le spinte muovendo il bacino, costringendolo a stringere i denti. Teneva una mano ferma sulla bocca e respirava forte: quei movimenti stimolavano parecchio anche la parte superiore della vulva, zona molto sensibile per lei, che sfregava contro il corpo del partner ad ogni su e giù.
<<Cavolo, devo trattenermi o finisco sul più bello! Stai calmo, stai calmo…”
<<Uh, cielo: non ce la faccio, vorrei urlare!>>
Poco dopo infatti, troppo presa dal piacere, si tolse la mano dalla bocca ed esplose in un fortissimo gemito.
Naruto, distrattosi, venne subito dopo.
“Uuuuuufff…”
Si passò una mano sulla fronte ritrovandosela zuppa: avevano pur sempre fatto sesso d’estate in un ripostiglio chiuso; avvolse poi con lo stesso braccio la sua schiena, premendola sul suo petto.
Sembrava un papà che teneva in braccio la sua bambina.
“(anf)… Oh, Naruto… (anf) Mi sei mancato… (anf)”
<<Ce l’ho fatta! Ah ah, alla faccia vostra parenti inopportuni, abbiamo fatto l’amore lo stesso! Ah, finalmente, che gioia dopo sette giorni!”

Aprirono insieme la porta. La testa di Naruto guardò a destra, quella di Hinata a sinistra. Uscirono.
“Non ci hanno beccati, visto?”
“Meno male, prima sono stata un po’ rumorosa.”
“Solo un po’? Eh eh!”
Arrossì.
La porta della camera di fianco la loro si aprì e ne uscì Gaara.
“Secondo te ci ha sentiti?” gli chiese preoccupata.
“Naaa, a giudicare dagli occhi pesti e da come cammina era nel mondo dei sogni.” Le rispose lui nell’orecchio.
“Ancora alzati?” chiese.
“Ehm, eravamo in bagno a lavarci i denti insieme.” Abbozzò lei.
“Si, si! Lo facciamo sempre, da bravi marito e moglie!”
“Certo!”
Gaara li scrutò silenzioso: “Come mai tutti sudati?”
La risposta fu un “Ehm…” all’unisono.
Gaara li oltrepassò senza dire nulla, fermandosi solo a metà della scala.

“Per la cronaca: vi sentivate più voi che noi.”

“!!!!!!!!!!!”
Senza aggiungere altro scese al pian terreno, lasciando la coppia ospitante a bocca inesorabilmente aperta.
Il rumore di una maniglia che gira e i due si voltarono a sinistra: Hanabi, barcollando e con qualche capello di troppo sulla faccia era appena uscita dalla camera.
“Wuuuuuhhh! Ah ah ah!”
Come un ubriaca si appoggiò al bordo della scala: “Gaara, puoi prendere un po’ d’acqua anche per me per favore?” Aveva anche il pigiama messo male che le scopriva la spalla!

Naruto ed Hinata si guardarono: la simpatica assurdità del tutto li fece quasi cascare a terra dal ridere!



La mia parte perversa, venuta fuori da “Le prime volte…” torna a farsi sentire! Che ve ne pare? Questa storia è una one-shot, però potrebbe diventare qualcosa di più: forse un giorno la inserirò come capitolo di un opera più ampia dedicata alla vita di coppia sposata dei protagonisti del manga, chissà… Intanto sono contento di aver realizzato questo capitolo prima di partire per il mare. Ora vi lascio, lettori conosciuti e nuovi arrivati, ci si vede a fine agosto!

BUONA ESTATE!!! ^__^

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 
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VOTO: (8 voti, 10 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 10 commenti
kilua-zoldick 22/07/09 12:48
Molto carina, anche se c'è un'imprecisione... Shikamaru nel fumetto si unisce a Temari, e non a Ino... però, vabbè, è una fanfiction, quindi non deve essere fedele al fumetto... XD
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belfagor90 - Voto: 31/01/09 14:54
kukukukukuku ... ma che bella storia sporcacciona! un vero capolavoro NaruxHina-sensei
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naminuzza - Voto: 17/10/08 19:51
ma io ti adoro! scrivi delle FF NaruHina stupende!!! soprattutto molto.. ehmm... *sangue dal naso a litri* bhe credo di essermi intesa XD bellissima! come sempre!
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mewanna - Voto: 15/09/08 22:35
Devo proprio dirlo, sei un grande, nn riesco a farne a meno, mi piace troppo leggere le tue fan fic, anke queste che sono abbastanza "forti". Complimenti, continua così, nn cambiare mai!
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grano89 - Voto: 30/08/08 14:55
..... BUAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!! sto morendo dal ridere! Sei un grande, come al solito!
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nadye - Voto: 01/08/08 09:12
è la orima volta che commento,ma questa fic è davvero stupenda....
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n1sasuke - Voto: 30/07/08 22:33
la tua vena di creatività non si estinguerà mai, vero antò? complimenti per la fic, il finale poi è stupendo..certo che hinata è cambiata molto da quando era una ragazzina timida e impacciata che non riusciva neanche a parlare a naru..
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denakura-90 30/07/08 22:06
come commento forse non è il massimo, ma ultimamente la mia vena creativa lascia a desiderare :P
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hinata1993 - Voto: 30/07/08 22:05
bella fic solo che nn ho capito questa frase di gaara:
“Per la cronaca: vi sentivate più voi che noi.”

che sig. ? l'hanno fatto pure loro??? bah cmq a presto ciao
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denakura-90 - Voto: 30/07/08 22:04
Una sola parola: bellissima! Hai lasciato davvero un bel regalo prima della partenza!
Pur essendo calata in un generale clima spiritoso e ironico, non mancano i momenti di dolcezza e intensità tra i due cari neosposini, che si guadagnano duramente il loro momento di intimità...
Ci risentiamo! E buone vacanze!!! ^^
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