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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA CASA DEI PESCATORI
Genere: Horror, Erotico, Soprannaturale
Rating: Vietato Minori 18 anni
Autore: briareos galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/07/2008 19:00:52

Una one shot di due capitoli. Un racconto breve e inteso su una splendida gita al mare fra amici.
 
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- Capitolo 1° -


Sulla provinciale per Grosseto l'asfalto era una striscia di bitume rovente. Era tutta la settimana che il sole sparava quaranta gradi sui campi della maremma, le distese di giarasoli erano state cauterizzate in pochi giorni, le piante arse vive e senza pietà. Era un'estate dall'abbraccio violento, stringeva a sè i vecchi soli nelle piazze e li riuniva negli obitori, il suo sorriso non dava scampo neppure all'ombra, dove l'aria rimaneva pesante e immobile. E il mondo sullo sfondo andava a rotoli.
Una vecchia Punto blu correva nella strada verso il mare, dai finestrini aperti spuntavano gambe e braccia come un vaso di fiori, ondeggiando distrattamente nel vento desertico. Marco guidava con una mano sola, era talmente caldo che la gomma dello sterzo si stava liquefacendo come gommapane, ma non c'era nulla che potesse fare; l'altra mano svuotava sulla sua gola secca una bottiglia d'acqua tiepida. Lo stereo irradiava energia dalle casse, schiaffando tutti i suoi megawatt contro i grilli e le cicale che si accoppiavano fra gli alberi. Accanto la Francy guardava una vecchia cartina del 1980, gli shorts corti facevano intravedere le linee bianchissime del costume, dietro la Kla e il Giumpy ridevano, ma il cantante gridava troppo forte per capire cosa si dicessero.
In compenso la Francy continuava a blaterare sulla strada da prendere.

- Senti, ma sei sicuro sicuro che bisogna andare a dritto? -

- Finchè non si trovano curve, che vuoi che faccia? -

- ma io dico, ma uno stracazzo di tom tom non potevi comprartelo?! -

- Francy, solo per il viaggio ciò messo 70 euro di mio! -

- Cazzo, ora non me lo rinfacciare, te l' ho chiesto cinque volte se volevi fare a metà, perciò vaffanculo! -

Francy faceva il broncio, ed era favolosa nei suoi capelli corti che gli sfioravano la nuca. E quel fiocco legato sui capelli, gli occhiali a goccia, il nasino bianco di crema solare. Non era veramente arrabbiata, solo voleva sapere dove cavolo stavano andando. Marco lo sapeva, più o meno; quando abitava da queste parti il suo nonno lo portava in una casa di pescatori costruita proprio sulla spiaggia, come una palafitta. E quando l'alta marea saliva quella capanna di legno rimaneva come sospesa fra il mare e il cielo, una zattera alla deriva su uno specchio. Inoltre la spiaggia era libera e poco conosciuta, ottimo per fare un pò di zozzerie.
il casino era arrivarci.
Sentì il suo sedile piegarsi, il Giumpy ci s'era attaccato come un gorilla.

- Marchino! -

- che c'è troiao?

- Ma s'arriva o no a stò posto? guarda che la Kla sta perdendo quel poco di culo che ha! -

Marco guardò l'attuale ragazza di Giampaolo dallo specchietto. Era una delle tante che giravano fra le mani del suo amico, ma sembrava meno lenta di cervello delle altre, forse aveva colto l'idea che il Giumpy non faceva finta di essere un bambinone, lo era veramente. Ed era l'amico più caro che si potesse avere; l'aveva conosciuto alle medie, ed era uno di questi ragazzi un pò introversi che si annidano nelle classi, poi con il tempo e le superiori era diventato uno stangone di quasi due metri. Per strada tutte se lo volevano fare in un modo o nell'altro, ma il Giumpy non aveva preso coscienza della sua bellezza, e così continuava a vivere facendo lo scemo e il ritardato con chi gli capitava a tiro. E a trattare Marchino come fosse il fratello maggiore. La Kla era piccola e carina, un pò il contrario delle abbondanti rotondità della Francy, e aveva lo strano complesso d'essere un pò spigolosa.

- NON è vero! il mio sederino è piccolo ma c'è ancora! -

- Fammelo sentire! -

Sul sedile posteriore iniziò una piccola rivolta. Marco fece sbandare un poco la macchina.

- O VOI DUE guardate di stare calmi, che la sborra non va via dai sedili, porco mondo! -

- Ma è la Kla che me lo stringe, non è colpa mia! -

Lo stradario volò tra i due che bisticciavano, la Francy era sempre quella che voleva essere la mamma di tutti.

- Piantatela bambini, o niente gelato! E tu dimmi almeno se siamo sulla strada giusta! -

Marco guardava i campi tutti uguali cercando un segno. Sapeva che doveva essere da queste parti, anche se ormai i campi erano abbandonati e le rimesse del fieno delle trappole mortali di tetano e assi marce; poi gli sembrò di vedere un qualcosa. Suo nonno gli faceva fare sempre due chilometri di strada a piedi, e mentre passeggiavano non aveva mai riflettuto sui significati dei cartelli che incontrava.
Brutto bastardo avvinizzato, ora si ricorda perchè doveva giocare agli indiani ogni volta che arrivavano a quel posto! il suo nonno gli diceva, ridendo come un matto: "fermo, vè, ora ci sono i musi pallidi! stai basso basso e striscia, sennò ci fucilano!" .
Marco fermò la Punto davanti alla rete floscia invasa dalle erbacce. Un cartello giallo corroso fino alla morte pendeva da un lato.

"ZONA MILITARIZZATA VIETATO L'ACCESSO"

e sotto
"IL PERSONALE E' AUTORIZZATO A FARE FUOCO A COLORO CHE NON RISPETTANO TALE DIVIETO"

Il Giumpy era elettrizzato.

- Marchinoooo che figataaaaaa! ci hai portato nell'area 51 della toscanaaaaa! -

Le ragazze si guardavo perplesse.

- Francy, te che sai tutto, ma che vuol dire questo cartello? -

- Kla, vuol dire quello che ci leggi, che qui ci stanno... o stavano i militari e che se entri loro ti seccano -

- Si, ma perchè? qui non ci sono basi... -

Marco le rassicurò, ora che la memoria si era allineata riusciva a capire tutti i suoi ricordi.

- guardate laggiù. -

in un punto i mezzo ad un campo distante qualche chilometro c' era una struttura quadrata, che sembrava un'autorimessa al chiuso con un silos pericolante. Ma nessuno aveva colto l'indizio. La Kla era la più preoccupata.

- bè, cos'è? -

- Guarda bene, è una polveriera strategica. Qui nella seconda guerra mondiale i tedeschi ci facevano il tirassegno con gli aerei, ci ammazzarono la mì nonna ma non lo centrarono mai. -

- Che vuol dire, che ci facevano? -

- ci tenevano le munizioni, o tutto quello che era pericoloso o esplosivo o...utile. Ora a nessuno sbatte più un cazzo, chissà, probabilmente sono rimasto solo io a sapere cos'è... -

- Figurati, i contadini qui intorno avranno fregato pure i cessi! -

Marco sorrise, facendo una lenta piroetta a indicare saccentemente il mondo intorno a loro.

- Ragazzi, io non è che ho fatto l'agrario, ma qui è il buco del culo del nulla! Questi campi sono stati lasciati alle sterpaglie almeno da una generazione, qui per farci ricrescere l'erba medica ci vorrà un'anno o due! -

Giumpy ascoltava avidamente.

- erba medica? Che è quella che si danno ai gatti? -

- No, è quella con cui ci si fa mangiare le bestie, come le mucche e le pecore. -

- ok...allora che si fa? -

Si fermarono un'attimo, poi Marco scavalcò quello che rimaneva della rete e il gruppetto lo seguì. L'erba non era alta come si aspettava, un'ombra sul suo cervello lo avvertì che probabilmente stavano mettendo piedo in un campo minato; ma poi si ricordò che era la stessa identica strada che faceva con il nonno, quando gli portava le canne da pesca. Forse per il luogo o lo strano antico pericolo che aveva dato quel cartello, tutti stavano bassi con i loro zaini ben stretti sulle spalle, come fossero una compagnia di partigiani in un' atto di spionaggio. le infradito si arenarono un poco nella sabbia, e dietro una collinetta esplose il mare, in uno scorcio di blu infinito a perdita d'occhio. Erano secoli che non vedeva qualcosa del genere, tutto quel blu che sfidava l'orizzonte a metà del mondo, in un respiro infinito. Non una barca violava quel cielo liquido, che brillava placido nello scintillio dorato del sole riflesso.
Un pò più in là, sulla spiaggia una capanna si inoltrava nel mare come un piccolo porto. Suo nonno la chiamava la casa dei pescatori, perchè era là che buttavano le lenze in acqua. Suo nonno, che vestiva in giacca anche al mare, con quella cannottiera fossile che svolazzava sulle costole. L' odore del mare era sempre lo stesso, quel profumo dolce e forte di acqua sacra, fiori, pesci d'argento e in tutto questo il suo cuore fu sul punto di ruppersi, quando la Francy gli saltò al collo.

- Marchinooooooo! Amoreeeeeee ma che posto assurdo ci hai portati, sembra...sembra un sogno! -

- Hai visto che conosco la strada!? -

- Ma secondo me sei venuto qui a caso! -

Poi si baciarono, entrando l'uno nell'altra, accarezzandosi dolcemente il palato con le lingue morbide. Il seno gli premeva sul petto, e quando il bacio finì rimasero ancora per un'attimo abbracciati. In un momento veloce come un'illusione ottica Francesca puntò i suoi occhi dentro di lui, frugandolo; un messaggio quasi telepatico, famelico, vivo, una promessa si insinuò nei suoi istinti prima che potesse percipirla con la coscienza. Poi la sua ragazza corse verso l'altra coppia che si era già avviata alla capanna lasciandolo così, fulminato. I suoi piedi erano più veloci a pensare di lui, e lo trascinarono sulla spiaggia.

Il ponticello che portava alla casetta era in straordinarie buone condizioni, da piccolo non lo aveva notato, ma il legno era stato trattato in modo da essere impermeabile, ed ora era ancora là, come se volesse aspettarlo, a lui e ai suoi amici. Era una striscia di legno sospesa sull'acqua senza corrimano, e Marco lo provò sotto gli occhi preoccupati di Giumpy.

- O coso, non fa cazzate che poi devo riportarla io a casa quel catorcio! -

- La prossima volta vai a piedi! Guarda, lo giuro, prendo Kla con me e ti lego al paraurti, come ai cani! -

Il legno era perfetto. Salirono ridendo, attraversare queella passerella era come camminare sull'acqua, un che di epico si manifestava nell'aria, mentre quella piccola palafitta si avvicinava...guardando indietro Marco vide la spiaggia a non più di una decina di metri. Improvvisamente, per un attimo, sentì un sentimento nostalgico per la terraferma, ma non seppe spiegarsi il perchè.
La casupola era nello stesso stato di grazia, Marco pensava che come minimo sarebbe stata infestata dagli insetti e invece nulla, solo il sale incrostava i muri; il legno era caldo e morbido, il rumore perpetuo dell' acqua rendeva quel posto segreto ancora più magico. I vestiti caddero sul pavimento, nell'imbarazzo che si prova spogliandosi per la prima volta nella stagione, nudi sotto i costumi. Kla divorava il Giumpy con gli occhi, Francesca invece era tutta intenta a mettersi la cuffietta in testa.
Marco andava pazzo per quel corpo soffice e generoso, quando poi si metteva la cuffiettina in testa era una cosa da mordere mordere e mordere ancora. Fu il primo a tuffarsi, l'acqua era meravigliosa, calda e avvolgente come in un sogno. Si tuffarono tutti, il Giumpy scomposto come se fosse stato gettato da un' aereo in volo, la kla immergendosi lentamente e la Francy tappandosi il naso ed entrando come un siluro. Spuntò fuori un pallone, iniziarono a giocare spingendosi e schizzandosi in faccia l'acqua, Giumpy fregò il costume a Marchino per un paio di volte, poi risalirono in quella capanna con il tetto, e svuotarono gli zaini.
La birra nelle sacche frigorifere era la cosa più buona che avesse mai assaggiato. La spuma bianca lo baciava con una sensazione di ristoro e stordimento che niente aveva da paragonare all'erba, i panini e le patate fritte in busta erano piatti che nessun chef al mondo, in quel momento, avrebbe potuto affrontare. Ci fu un momento di silenzio, poi la Kla che aveva bevuto un pò di più si diresse con decisione verso una tasca interna dello zaino che portava dietro, tirando fuori un pacchetto di sigarette. Poi non erano sigarette, ma una robusta confezione di profilattici. La squarciò con le unghie sotto gli occhi dei ragazzi, la Francy rideva, Giumpy sembrava quasi preoccupato. I profilattici si sparsero per tutto il pavimento come anelli di gomma dentro a dei palloncini, poi la ragazza saltò addosso allo spilungone.

- allora, ora ci diamo da fare, ok? Vedi di fare il tuo dovere ok? -

- Claudia aspet... aspetta, ma che mica posso tirarlo fuori davanti alla Francy io...-

La Kla si stava già muovendo su e giù aprendo e chiudendo la bocca fra le gambe del suo ragazzo, con un'avidità folle. Il tronco era già eretto, la pelle lucida di saliva spariva dentro la bocca della ragazza, che teneva le mani artigligliate sulle sue cosce. Gimpy non riusciva neppure a parlare, Marco era inebetito dalla trasformazione della tipa, la Francy era arrossita e teneva ostinatamente gli occhi puntati dalla parte opposta della scena.

- Marco, hanno finito? -

- non hanno nemmeno iniziato...-

Kla rallentò per un'attimo, come in estasi e con una delicatezza infinita fece scivolare via le labbra dal muscolo gonfio e vibrante come per cotemplarlo estasiata, poi sempre lentamente accarezzò il fungo porpora teso allo spasimo e richiuse delicatamente le labbra all'interno di quella piccola parte. Il suo viso era serio, contratto nel piacere di dare piacere, poi fece un suono come di un un risucchio, e Gimpy fece un verso rauco, prima di coprirsi disperatamente la bocca per non gridare. Marco sospirò esterefatto, girandosi mentre la ragazza del suo amico si toglieva quel poco costume che aveva. La Kla gli sorrise come a dire " stà a guardare che cose riesco a fare!", poi fu assalita dal suo amante. Francy faceva finta di nulla, mentre il capannino si rimpiva di gemiti e urletti, e decise che era il caso di andare a farsi una passeggiata sulla spiaggia, in attesa che i due finissero. Si alzò, dirigendosi verso la stradina sospesa nell'acqua, e quando cercò Marco dovette per forza girarsi a guardare quell'oscenità. Giumpy sovrastava la Kla fino quasi a farla sparire, i muscoli delle natiche si contraevano muscolosi e sodi fra le sue gambe, mentre lei gli stringeva le spalle e sussurrava con voce implorante.

- Ho..basta ..ti prego ...o sì, sì ancora cazzo, ancora...o -

Marco intanto guardava la scena da dietro di lei, in attesa che lei lo seguisse fuori. Poi però sentì le sue mani sui suoi fianchi, all'altezza della cintola; anche se non lo vedeva, sentiva che era nudo, e la cosa che la spaventò era quella sensazione di qualcosa di caldo e duro che spingeva dentro di lei. Lei fu decisa.

- No Marco, guarda, non pensarci neppure vai a farti una nuotata! -

Marco non parlava, fece scivolare la sua bocca partendo dalla base della schiena fino al collo, sentiva le sue braccia che la trattenevano quasi con rabbia. Una di queste le avvolgeva la vita, l'altra le slacciava il reggiseno con una lentezza indolente. Ancora Francesca cercò di far pesare la sua autorità.

- Marco, guarda, lasciami, non pensare neppure di farmi "quello"! -

Intanto la coppia di fronte a loro avevano cambiato posizione, Kla gli era seduta sopra muovendosi incontrollata, le mani sulle mani che le stringevano il seno, stando a bocca spalancata, delirando.

- o cazzo ..o sì ti sento, ti sento fino all..ha! ombelico...sì, forte così o...

Marco sentì la Francy che si divincolava, ma con infinita calma riusci ad trascinare giù i suoi slip, e fu allora che sentì i suoi capezzoli farsi come chiodi , il seno alzarsi morbido e caldo. Allentò la presa per un'attimo, la ragazza cercò di sfuggirgli senza convinzione, e fu portata verso uno dei muri. Ancora si ostinava a ribellarsi, ma la sua voce era cambiata.

- Marco no così fa male, daì, non...oh! aspetta aspetta! -

Il ragazzo si era inumidito due labbra e le aveva infilato la punta ll'interno del suo spazio, facendola trasalire. sentì i muscoli intorno alle dita contrarsi, allertati da quella strana sensazione. Cercò di tranquilizzarla.

- Amore rilassati, non è niente...stai rilassata...shhh. -

Tenne l'erezione puntata dietro di lei e la penetrò lentamente, lasciandola libera, tenendogli le mani su i fianchi. Lei stava spingendo, forse inconsciamente, la schiena in un movimento ondulante. Si stringeva i seni con una smorfia nelle labbra.

- o senti è.... mi fai...male Ah! cazzo tu sei matto...stronzo...bastardo...-

Marco la violò lentamente. Con calma la fece inginocchiare a gattoni, sul pavimento immerso negli odori dell'accoppiamento. La kla accanto a loro rallentò per un'attimo.

- Oh! ...Ha!...hhhAAAAAA CAZZO CAZZO CAZZOOOOOOOOOOOOOO! -

il suo orgasmo la sconvolse come in un'attacco epilettico. Poi ricadde esausta proprio davanti alla Francy che veniva spintonata sempre con più vigore, umiliata ed estasiata dalla sua posizione . Mentre la carne sfrondava i suoi spazi, Marco con le sue dita la accarezzavano con dolcezza nella sua ferita aperta grondante di umori, ed era persa in una spirale confusionaria di vergogna e voglia di sporcarsi, e ancora ancora ancora.

- Oddio...spaccami..sì, ti prego io, io mi...ha! ! fai piano, fai piano...-

Marco iniziò a spingerla più forte, in un bagno di sudore. La Kla, guardava i due con gli occhi divertiti, parlò alla sua amica quasi con compassione.

- Francesca...ci sono io qui, non ti preoccupare, Marco ha quasi finito. -

- ODDIO oddio Claudia sto per...morire cazzo...sì aiutami, aiutami, HA! ODDIO! AH! -

- Marchino così la spacchi! -

- Kla...aiutala a...rilassarsi...-

- ...girala a pancia in su. Giumpy, amore vieni qui. -

Marco uscì da dentro di lei per un momento, e spostò le gambe della Francy per girarla. Lei era inerme come una bambolina, fra quello che sentiva c' era anche un pò di paura. Perchè gli stavano tutti intorno?

- o ma che volete...fa...HA! rmi? -

Marco entrò più facimente ora, si reggeva alle sue gambe spingendolo dentro con un piacere amaro. Nella testa vide la Kla e giumpy che si avvicinavano.

- Ei, un pò...di privacy...ragazzi...? -

Claudia si sistemava i capelli, guardò un'attimo la sua amica.

- Francy, lo fo solo per te, ok? Tu Giumpy, massaggiale i bottoncini. Ma piano! -

Giampaolo guardò Marco per capire se poteva farlo, e lui rispose con una smorfia, come a dire "fai quello che ti pare". Francy stava per arrabbiarsi quando sentì il contatto dolce e vellutato della sua amica che gli scivolava dentro, dandogli una sensazione di disgusto.

- KLA! smetti...smettila! -

Poi altre dita stuzzicarono il petto, e c'era il ragazzo della Kla che la stava palpando. Dietro gli faceva male, sentiva la lingua viscida della sua amica che la penetrava dandogli punte di piacere che non riusciva a non coffessare e poi non c'era più spazio per pensare.
Si mossero in collaborazione, dentro e fuori di lei, che aveva abbandonato le braccia distese come sconfitta. Non distingueva più nulla le mani erano tutte sopra di lei, trattenendola, esplorandola palmo a palmo. Quello che aveva dentro si irrigidì fino a sollevarla, sentendo un liquido caldo che straboccava dentro di lei. Marco godette fino quasi a svenire, con uno sforzo silenzioso, e la Kla si aiutò con le dita; I polpastrelli frugavano dentro scuotentendola, pizzicandola e immergendosi dentro di lei senza fine. Francesca si liberò dall'ansia da dolore e dalla confusione con una preghiera.

- O gesù o GESU' oddio muoio muoio muoio, Oh! Ho! Ho! Madonna santa santissima, vengo vengo, Ho! Mio! Dio!...-

I quattro ragazzi si districarono, esausti e svuotati. Rimasero lì dove erano scivolati, e si addormetntarono nell'ombra. Marco prese dei fazzolettini di carta e la pulì. C'era anche qualche traccia di sangue, probabilmente aveva esagerato; ma ora era troppo esausto per scusarsi. bevve un goccio di birra calda e si addormentò, per ultimo.



 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
-neon- - Voto: 01/07/08 21:34
bella bellissima m piace ^^
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isa94 - Voto: 01/07/08 20:32
molto inquietante....
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artemis5 - Voto: 01/07/08 20:14
inqueitante....
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