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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: VAMPIRES
Genere: Horror, Azione, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: realvampires galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/06/2008 15:38:23 (ultimo inserimento: 05/08/08)

Erik, un ragazzino di 15 anni, dopo aver fatto la conoscenza di Danny, verrà catapultato in un mondo a lui sconosciuto e fantastico
 
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UNO STRANO INCONTRO
- Capitolo 1° -

<<Io vado a scuola nonna!>> disse un ragazzo dai capelli argentei e dagli occhi color smeraldo mentre, con uno zaino, apparentemente leggero e di colore grigio e nero, sulle spalle, stava uscendo da una piccola e vecchia casina nella periferia di Sajira, cittadina che ospita circa centomila abitanti.
<<Buona giornata piccolo!>> esclamò una voce anziana, che donava un senso di dolcezza, proveniente dall’interno della casetta <<A più tardi.>>

Erik, con lo sguardo assonnato e annoiato, stava percorrendo la strada semi-deserta che lo avrebbe portato, come ogni giorno, davanti scuola.
Vestiva con un jeans blu, con una felpa rossa e delle scarpe da tennis bianche e grigie.
Il ragazzino aveva quindici anni e, sin da quanto ne aveva quattro, viveva da solo con sua nonna poiché la madre lo abbandonò per intraprendere la carriera di attrice mentre il padre morì prima ancora che lui nascesse in un tragico incidente stradale.
La scuola era iniziata da soli due mesi ma, in cuor suo, non vedeva l’ora che finisse e, mentre passeggiava silenzioso e distaccato dal resto del mondo, con passi lenti per via del sonno, fissava le case che, una dietro l’altra, si estendevano per tutti i due lati della strada.
Ad un tratto, però, vide scorgere da una villetta bianca e circondata da un piccolo giardino, una ragazza della sua stessa età dai lunghi capelli color platino e con una ciocca rossa che le cadeva davanti al viso. Si chiamava Elisabeth e, da un paio di settimane, si era trasferita nella sua stessa classe.
La bellissima ragazza vestiva con una maglia nera e con un pantalone ed un giubbotto bianchi, portando sulle spalle il suo zaino fucsia.
Erik decise di avvicinarsi a lei e, non appena attraversò la strada, salendo sul suo stesso marciapiede, la chiamò :
<<Ciao Elisabeth!>>
Nel sentirsi chiamare, si voltò e, vedendolo, sorrise dolcemente; un sorriso che lo ammaliò.
<<Ciao Erik!>> rispose, fissandolo con i suoi splendidi occhi grigi.
<<Vai a scuola?>> chiese, ma si accorse subito della domanda sciocca che aveva appena fatto. Portava lo zaino…
<<Si…>> rispose lei <<Solitamente vado presto ma questa mattina non sono riuscita a svegliarmi in tempo.>>
<<Ti va di andare insieme?>> le domandò facendosi coraggio.
<<Volentieri!>> esclamò con un altro sorriso e senza aggiungere altro si incamminarono.
<<Tu vivi in quella casa?>> chiese Erik indicando col dito la villa da dove era uscita la ragazza.
<<Si! Abito lì con mio fratello…>>
<<E i tuoi genitori?>>
<<Sono morti due anni fa…>> disse chinando il capo mostrando che la ferita non le si era ancora chiusa.
<<Se ti può consolare anche io vivo solo con mia nonna>>
<<Anche i tuoi genitori sono morti?>>
<<Mio padre prima che io nascessi, mentre mia madre quando avevo circa quattro anni>> rispose il ragazzino mentendo per vergogna.
<<Capisco…>> disse lei <<Purtroppo la vita non è per nulla facile…>>
<<Concordo!>>
<<Sai, è una cosa buffa!>> esclamò dopo qualche secondo di silenzio Elisabeth
<<Cosa?>>
<<Non ho mai raccontato a nessuno della morte dei miei genitori. Mentre a te ho detto tutto. È una cosa veramente strana>>
<<Se devo essere sincero anche per me è la stessa cosa. Mi sembra di conoscerti da sempre.>>
<<Pensi che il nostro incontro sia una forma di destino?>> chiese lei sorridendo
<<Lo spero…>> rispose Erik continuando a camminare, fissando il bellissimo viso della ragazza.
Dopo qualche minuto, il quindicenne si fermò di botto, quasi come fosse spaventato.
<<Cosa succede?>> chiese Elisabeth, fermandosi subito dopo
<<Vedi quei tre?>> domandò indicando col capo tre ragazzi, poco più grandi di lui, fermi a chiacchierare a qualche metro di distanza.
<<Si! E allora?>>
<<Sono Jason, Tomas e Michael, il terrore della scuola. In parole povere sono i tre bulli che credono di comandare l’intero istituto!>>
<<Non dirmi che hai paura di loro?>> chiese ironicamente la ragazza.
<<Oltre ad essere in numero maggiore sono di tre anni più grandi di me. Non credo di poter avere molte speranze contro di loro…>>
<<Non dire scemenze!>> disse lei continuando a camminare.
I due passarono di fianco ai tre bulli che, senza dar loro confidenza, continuarono a chiacchierare fin quando, sicuro che oramai il peggio fosse passato, Erik si sentì afferrato dallo zaino e, un secondo dopo, una forza al ragazzino invisibile, lo scaraventò con violenza per terra
<<Dove pensavi di andare mammoletta?>> disse prepotentemente Jason poggiando con forza il suo piede sulla testa del ragazzino facendoli strofinare la fronte sul terreno <<Sai che non ti è concesso passare vicino a noi senza prima darci i soldi che la nonna ti da per la colazione>>
<<Lasciami stare Jason>> urlò Erik tentando di liberarsi dal grande piede del bullo che lo teneva fisso per terra mentre gli altri due ridevano di gusto nel vedere la scena.
<<Ehi Jason!>> esclamò Tomas <<Il pivellino si è trovato la fidanzatina>>
Immediatamente Jason spostò il suo sguardo verso Elisabeth che stava immobile a fissare i tre ragazzi con uno sguardo minaccioso.
<<Tu sei la nuova arrivata vero?>> disse il bullo spostandosi da sopra Erik e avvicinandosi alla ragazza <<Lo vuoi un bacio di benvenuto?>>
<<Lasciala stare Jason!>> urlò Erik alzandosi da terra ma, non appena tentò di avvicinarsi al bullo, fu afferrato per i capelli da Michael che, avvicinandolo con prepotenza a se, disse <<I tuoi capelli da frocietto non mi sono mai piaciuti.>>
<<Tieni fermo l’eroe Michael>> disse Jason voltandosi per un attimo verso l’amico <<A lui penserò dopo>> e riposando lo sguardo su Elisabeth, continuò <<Ora pensiamo alla nuova arrivata.>>
La ragazza non rispose alle provocazioni del bullo e, con un movimento rapidissimo, sferrò un violento calcio che colpi, in pieno, il volto di Jason scaraventandolo contro Tomas ad una velocità sorprendente.
Sia Erik che Michael restarono increduli di fronte alla forza che Elisabeth aveva dimostrato e, lasciando immediatamente la presa su Erik, il bullo aiutò Tomas a sollevare da terra Jason per portarlo via.
Prima di scappare Tomas urlò alla ragazza promettendo una spietata vendetta ma, senza dar loro molto peso, Elisabeth si avvicinò all’amico che, per terra, se ne stava immobile con la fronte ricoperta di sangue.
<<Non è molto grave. Ma dobbiamo fermare il sangue.>> disse la ragazza fissando la ferita sulla fronte del quindicenne che, per la vergogna di essere stato difeso da una ragazza, reagì violentemente urlando all’amica <<Non ti avvicinare!>>
<<Che ti prende?>> chiese l’amica scostando la mano che stava avvicinando alla fronte del ragazzo
<<Io sono un perdente! E questa situazione non cambierà mai>> detto questo, Erik si sollevò in piedi e scappò via senza aggiungere più nulla.
Corse a perdifiato e senza meta per diverse ore fin quando, ormai esausto e distrutto, cadde con le ginocchia e le mani per terra.
Solo una volta fermo, si accorse che il suo viso era rigato dalle lacrime che avevano però smesso di cadergli dagli occhi, ormai umidi e appiccicosi.
<<Che vergogna!>> pensò tra se <<Ora Elisabeth non vorrà più parlarmi. Ma perché la mia vita è così insignificante? Perché deve finire sempre così? Perché non sono in grado di difendere nemmeno me stesso?>>
Il quindicenne restò per quasi tutta la giornata seduto sulla panchina di un parco, quasi come se si fosse distaccato dal mondo.
I suoi pensieri lo coinvolgevano così tanto da non accorgersi delle persone che gli passavano accanto, del vento che soffiava sulla sua pelle, del rumore dei clacson delle macchine sulla strada, delle ore che passavano più velocemente del solito.
<<Dannazione!>> esclamò sobbalzando dalla panchina mentre fissava l’orologio del campanile che, anche se a diversi metri di lontananza, si riusciva a vedere benissimo <<Sono già le nove di sera! Mia nonna sarà preoccupatissima>> detto ciò, Erik afferrò lo zaino che aveva poggiato sulla panchina, buttandolo sulla sua spalla e, più veloce che poteva, iniziò a correre verso casa.
Mentre stava correndo, però, qualcosa attirò l’attenzione del ragazzo che si fermò di botto.
In un enorme spiazzale pieno di terra, cemento e tubi di ferro, forse un cantiere, vi stava una lunga fila di motociclette nere.
Erano parcheggiate perfettamente lungo una linea immaginaria e, affascinato da tale bellezza, Erik decise di avvicinarsi per osservarle più da vicino.
La moto che lo colpì maggiormente, era una Harley Davidson 883 che, a differenza delle altre, spiccava per delle fiamme disegnate sul serbatoio.
<<E’ veramente bellissima!>> esclamò il ragazzino entusiasta ma, mentre stava per toccare lo sterzo della moto, una forza invisibile lo afferrò da dietro sollevandolo da terra.
<<Ma che…!>> esclamò il ragazzino mentre, tentando di voltarsi, intravide il braccio peloso di un uomo che lo aveva afferrato per il giubbotto.
<<Chi sei?>> chiese Erik spaventato ma non gli fu data nessuna risposta e, di peso, fu portato dinanzi un gruppo di uomini, vestiti con pantaloni e giubbotti in pelle neri, che stavano seduti attorno ad un fuoco.
L’omone che aveva afferrato Erik si avvicinò ad un di loro, un uomo vestito interamente di nero, con corti capelli neri ed una folta barba che copriva quasi le labbra,
L’uomo si distingueva dai suoi amici per tre particolari :
Indossava una maschera di ferro che gli copriva l’intera fronte per poi scendere fino allo zigomo sinistro. Indossava una maglia a maniche corte, come se il gelido vento che si era innalzato non lo sfiorasse minimamente, e possedeva due terrificanti occhi color sangue.
<<Chi è questo qua?>> chiese l’uomo con la maschera mentre sorrideva abbracciato a due ragazze.
<<L’ho beccato a guardare la tua moto Berith!>> rispose l’omone lascando cadere per terra Erik che, finalmente, riuscì a guardarlo in volto.
Vestiva come i suoi amici ma aveva una lunga barba marrone e una bandana rossa in testa.
<<Così curiosavi nel mio territorio?>> chiese Berith alzandosi in piedi sembrando, agli occhi del ragazzino che era poco più alto del metro e sessanta, un gigante.
Berith infatti arrivava quasi ai due metri e mostrava un fisico assai robusto.
<<Io non stavo facendo nulla di male!>> tentò di giustificarsi Erik con la voce tremante <<Stavo solo guardando la moto>>
<<Sai Al>> disse Berith rivolgendosi all’omone con la bandana <<Hai fatto bene a portarmelo. Prima di andare a caccia farò uno spuntino con lui>> detto ciò, l’uomo afferrò il ragazzino dal collo, sollevandolo da terra.
La presa del centauro sembrava di ferro, il suo braccio era teso e non risentiva del peso del quindicenne che stava per soffocare.
Berith restò per qualche secondo immobile, poi, aprendo la bocca, mostrò al ragazzino una qualcosa di terrificante. I suoi canini si erano allungati divenendo delle orrende zanne.
Erik sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene e, l’unica cosa che riusciva a fare in quel momento era tremare.
Ad un tratto, però, qualcosa a gran velocità, colpì in pieno la bocca di Berith spezzandogli qualche dente e provocandogli una grossa emorragia.
Immediatamente il motociclista lasciò cadere Erik che, tenendosi le mani alla gola, iniziò a tossire riprendendo finalmente fiato.
Berith sputò dalla sua bocca, ricoperta di sangue, una piccola pietra e, inferocito, si voltò verso di Erik, guardando però dietro le sue spalle e, urlando, disse <<Chi cazzo è stato?>>
Il quindicenne si voltò per vedere il volto del suo salvatore ma, l’unica cosa che riuscì a vedere, fu un ombra nascosta dalle tenebre della notte lontana poco più di venti metri da lui.
Il nuovo arrivato iniziò ad avvicinarsi pian piano e, illuminato dal fuoco, si mostrò a tutti.
Era un ragazzo sulla ventina, bello come il sole, e dai lunghi capelli neri. Vestiva interamente di nero, con degli stivali, dei jeans, una maglia ed un giubbotto in pelle lungo fino a metà coscia.
La cosa che però attirò di più l’attenzione di Erik fu una stupenda katana dal manico e dall’elsa color sangue, e protetta dal suo fodero rosso attaccato alla cinta del ragazzo.
<<Sei stato tu maledetto?>> urlò Berith fissando il ragazzo che non rispose.
<<Non può essere stato lui>> disse uno dei centauri di Berith <<Per lanciare un sasso a quella velocità è indispensabile avere quantomeno una fionda. Non può averlo fatto a mani nude!>>
<<Il tuo amico ha ragione!>> disse il misterioso ragazzo che, avvicinandosi ancora di più al fuoco, mostrò due terrificanti occhi cremisi che colpirono l’attenzione di tutti.
<<Ora capisco!>> esclamò Berith <<Non sei un comune essere umano>>
<<Detto da te poi…>> si limitò a rispondere il ragazzo con un leggero sorriso sulle labbra.
<<Io ti conosco! Tu sei il famoso Danny!>> disse poi il motociclista guardando con attenzione il viso del suo avversario <<Tu sei quello che nei tre anni della Blood War ha eliminato circa mille avversari>>
<<La mia fama mi precede!>> esclamò Danny <<Tu invece sei Berith! O comunque è così che ti chiamano>>
<<Vedo che anche la mia fama mi precede>> disse orgoglioso l’uomo
<<No! Ti ho sentito chiamare dal tuo compare>> rispose il ragazzo provocando in Berith una gigantesca rabbia.
<<Maledetto moccioso! Mi divertirò un mondo ad ucciderti e ad assimilarti>>
<<Allora vediamo come mi uccidi>> disse Danny facendo segno con la mano al nemico di avanzare,
A quell’invito, Berith, si scagliò su l’avversario sferrano un violento pugno che venne schivato con facilità.
<<Sei veloce!>> esclamò il motociclista iniziano a menare calci e pugni molto veloci e precisi che vennero, però, schivati tutti quanti dall’incredibile velocità di Danny che, dopo un po’, decise di contrattaccare,
Il ragazzo, con una velocità maggiore alla precedente, si chinò sulla gamba destra e, sguainando la sua spada che, per un attimo, apparve splendente agli occhi di Erik, colpì con il manico lo stomaco di Berith, che cadde all’indietro per terra, per poi rientrare nella sua fodera.
L’azione durò poco più di due secondi ma fu tanto spettacolare che sia Erik che gli altri spettatori, restarono con la bocca spalancata.
<<Guarda che così non ammazzi nemmeno le mosche!>> esclamò Danny con aria spavalda mentre, dalla tasca sinistra dei suoi jeans, levò fuori un pacchetto di sigarette e, accendendosene una, rimise il pacchetto a posto. Il suo gesto fu un chiaro segno di superiorità nei confronti di Berith che, infuriato per il gesto del ragazzo, afferrò un bastone di ferro e, con rabbia, si scagliò nuovamente contro Danny che, sorridendo, sfoderò la sua katana per contrattaccare.
La lama della sua spada era lucente, quasi come se fosse stata appena costruita e, con una violenza incredibile, Danny sferrò un potente fendente che colpì in pieno il tubo di ferro che stringeva tra le mani l’avversario, tagliandolo a due come fosse del burro, per poi colpire la testa di Berith che, non appena a contatto con la spada, si staccò dal collo che iniziò a spruzzare sangue a zampilli come una fontana.
La scena fu agghiacciante e, a differenza dei motociclisti di Berith che iniziarono a scappare via a bordo delle loro moto, Erik restò immobile a fissare Danny senza riuscire nemmeno a muoversi.
Il ragazzo si avvicinò al corpo sanguinante di Berith e, afferrandolo dalle spalle, lo sollevò da terra.
Sotto gli occhi increduli e terrorizzati di Erik, Danny aprì la sua bocca mostrando due zanne simili a quelle di un vampiro e, afferrando con forza la spalla del motociclista, iniziò a nutrirsi di più sangue possibile mentre il restante sgorgò via dal corpo macchiando la sabbia per terra.
Non appena il ragazzo smise di cibarsi lasciò cadere il corpo e, immediatamente, un fortissimo vento si alzò violento nell’intero spiazzale mentre un’irreale fiamma rossa ricoprì il corpo di Danny che, levitando di qualche metro da terra, iniziò ad urlare.
Il giovane quindicenne restò ammutolito ed immobile di fronte tale evento e, d’un tratto, la fiamma che copriva Danny entrò di botto all’interno del suo corpo che, come privo di vita, cadde in ginocchio per terra.
Il ragazzo se ne stava immobile, quasi come se nemmeno respirasse, mentre i suoi lunghi capelli gli erano caduti di fronte il volto coprendolo.
Con passi lenti e senza far rumore, Erik si avvicinò a lui e, non appena disse <<Tutto ok?>> il ragazzo alzò il capo d’un tratto mostrando i suoi sinistri occhi rossi che terrorizzarono Erik.
<<Stai bene?>> replicò il ragazzino ma, senza dargli alcuna risposta, il guerriero ripose la katana nel suo fodero e, recandosi verso la 883 disse <<Di questa ne leverò fuori parecchi pezzi di ricambio>> e salendo a bordo della moto, partì a tutta velocità, lasciando da solo, e ancora scosso, il giovane Erik che si guardò attorno incredulo come se si fosse appena svegliato da uno strano sogno.

Finalmente ho ricorretto il primo libro... questo è il primo capitolo... pian piano inserirò gli altri specificandovi in fondo alla pagina i capitoli corretti...
Un saluto a tutti...


 
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VOTO: (109 voti, 152 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 152 commenti
Rif.Capitolo: 35
2309 - Voto:
08/08/09 00:22
bravo è bellissimo! secondo me Zel si è unito con l'anima di Danny.
ciao
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Rif.Capitolo: 35
melanie90 - Voto:
03/11/08 13:55
mi è piaciuta tantissimo la tua fic! Non pensavo potesse piacermi così....sei veramente bravo!!! inizierò subito la seconda...
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Rif.Capitolo: 34
melanie90 - Voto:
03/11/08 13:51
che tristezza questo capitolo! non immaginavo che zel potesse morire...poverino...spero solo che ora kobal la paghi!!
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Rif.Capitolo: 29
melanie90 - Voto:
03/11/08 13:48
siamo entrati nel vivo del libro...complimenti per la fantasia...speriamo tutto bene...
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Rif.Capitolo: 21
melanie90 - Voto:
03/11/08 13:45
più va avanti e più migliora!! bravo..
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Rif.Capitolo: 8
melanie90 - Voto:
03/11/08 13:41
sono veramente contenta che alla fine zel li abbia aiutati...spero che diventino amici... stupenda questa fic....
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cececca 01/11/08 02:45
ciao fimalmente sn riuscita a leggere il tuo libro be che cosa dire:meraviglioso, bellissimo... non avrei mai pensato che poteva piacermi cosi tanto... p.s sbrigati con il secondo libro.. baci MELANIA...
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Rif.Capitolo: 35
vampira94 - Voto:
20/10/08 22:48
Stupenda fan fic!! ^__^ dei vampiri del tutto nuovi e poi le battaglie strepitose..mi dispiace per zel..poverino!! però sono contenta che alla fine kobal sia morto! W VAMPIRES!! inizierò subito la seconda...
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Rif.Capitolo: 21
vampira94 - Voto:
06/10/08 16:14
stupendo!!!!!!!!!!! ^_^
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Rif.Capitolo: 16
vampira94 - Voto:
30/09/08 23:17
più vado avanti e più mi piace^_^ grande fic realvampires....
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